Utente:ArchImage74/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 28:
In teatro le inquadrature vengono stabilite durante le prove, sul set cinematografico prima di girare una scena. In questo modo il fotografo ha la possibilità di studiare le giuste angolazioni, valutando le luci e le impostazioni del proprio strumento fotografico.
 
Fino a diversi anni fa la maggior parte dei fotografi utilizzava fotocamere [[blimpate]]<ref name=":5"/>, cioè rivestite, per evitare che la tendina dell’otturatore, abbassandosi, procurasse il classico rumore di scatto. Oggi la tecnologia ha trovato nuove soluzioni. Esistono infatti strumenti fotografici silenziati, sia nella linea [[reflex]] che [[mirrorless]]. Essi danno la possibilità di lavorare senza produrre alcun rumore.
Durante una rappresentazione teatrale il silenzio è d'obbligo, perché qualsiasi rumore verrebbe avvertito sia sul palco che in platea. Ma anche durante le riprese di un film viene chiesto espressamente il silenzio prima di girare una scena, perché i rumori fuori campo verrebbero registrati.
 
L'utilizzo del flash non è consentito. Se pensiamo al buio del teatro, il bagliore di un flash provocherebbe fastidio e perdita di concentrazione agli attori ed al pubblico. Ovviamente questa regola vale anche per la scena di un film. Il lampo del flash rovinerebbe sicuramente le riprese e distoglierebbe gli attori dall'interpretazione. In entrambi i casi l’utilizzo del flash modificherebbe l’atmosfera studiata a priori. Sarà solamente la giusta regolazione della fotocamera che dovrà esaltare gli elementi di scena, senza ricorrere a illuminazioni integrate.
 
Il fotografo, attraverso il suo lavoro, deve saper comunicare l'anima di quello che sta scattando. Questo è possibile anche grazie all'utilizzo degli obiettivi giusti. Le [[ottiche]] con maggiore apertura di campo, come i grandangolari [[grandangolariGrandangolare]], consentiranno di comprendere più elementi nell'inquadratura, facendo rimanere lo spettatore più esterno alla scena. Al contrario, scegliendo un'ottica con minor ampiezza di campo, come i teleobiettivi [[teleobiettiviTeleobiettivo]], ci saranno meno elementi nell'inquadratura, ma sarà possibile andare più in profondità, trasmettendo un maggior coinvolgimento nella scena.
 
Un buon risultato finale è garantito dal rispetto di queste regole, ma non solo. Contribuiscono anche il tipo di [[inquadratura]], la composizione, la [[profondità di campo]] e non per ultimo l’occhio attento del fotografo<ref name=":3">{{cita libro| nome=Claudio | cognome=Capanna | titolo=Lampi. La fotografia vista dall'occhio dei grandi del cinema | anno=2014 | editore=Associazione Culturale Il Foglio | città=Roma | ISBN=9788876065309}}</ref> capace di cogliere l'attimo. In questi casi la conoscenza della teoria è necessaria, ma sarà la pratica sul campo che costruirà la professionalità del fotografo di scena.