Calculi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 50:
Intorno al 3100 a.C., il repertorio dei ''calculi'' ebbe un notevole restringimento. Si ritornò ad usare solo alcune poche forme semplici, soprattutto sfere e dischi. Il declino dell'uso dei ''calculi'' coincise con la nascita della [[scrittura]] (prima la [[scrittura proto-cuneiforme]] in Mesopotamia e la [[scrittura proto-elamica]] nell'area dell'[[Elam]], poi la [[scrittura cuneiforme]] usata dai [[Sumeri]]).<ref name=schmandt.besserat.2001/>
Stando all'ipotesi di Schmandt-Besserat, nel passaggio dall'informazione tridimensionale dei ''calculi'' a quella bidimensionale delle tavolette, i ''calculi'' semplici furono sostituiti da impressioni e i ''calculi'' complessi da segni incisi. I segni impressi derivati dai ''calculi'' semplici evolvettero fino a significare i numerali, mentre i segni incisi derivati dai ''calculi'' complessi (che consistono in pittogrammi) evolvettero fino a significare la natura del bene.<ref>{{cita|Schmandt-Besserat 1989|p. 39}}.</ref>
Il rapporto tra ''calculi'' e prime forme di scrittura rimane controverso. Da un lato, c'è una fortissima somiglianza tra alcuni ''calculi'' complessi e alcuni segni della successiva [[scrittura proto-cuneiforme]] su [[tavolette d'argilla]].<ref name=maiocchi400/> Ad esempio, i segni di Uruk per indicare certi numerali sembrano riprodurre esattamente (sul piano bidimensionale) la forma tridimensionale dei ''calculi'': una piccola impressione a forma di cono per il numero 1, un'impressione circolare per il numero 10, un'impressione sempre a forma di cono ma più grande per il numero 60.<ref>{{cita|Schmandt-Besserat 1978|p. 56}}.</ref> Dall'altro, manca una chiara correlazione tra la frequenza di alcune forme tra i ''calculi'' e la frequenza dei segni corrispondenti. Ad esempio, il segno indicante la [[pecora]] (una croce iscritta in un cerchio) è estremamente comune nelle tavolette, ma assai rara tra i ''calculi''.<ref name=maiocchi400/> In ogni caso, alcune ''bullae'' recano dei segni impressi sulla superficie, che vengono interpretati come indicazioni numerali. Alcune di queste impressioni furono effettuate pressando i ''calculi'' sulla superficie. Non sempre però il numero dei segni impressi sulla superficie corrisponde al numero di ''calculi'' all'interno della ''bulla''. Che questi segni significhino numeri appare confermato dalla presenza di altri manufatti con segni simili, le cosiddette "tavolette numeriche", trovate a Uruk, Susa e [[Godin Tepe]] (centro a nord di Susa, sui [[Monti Zagros]]), ma anche dalle tavolette in proto-cuneiforme. I segni sulla superficie della ''bulla'' non venivano impressi casualmente: sembra piuttosto che un certo ordine concettuale e spaziale (colonne e linee) fosse rispettato.<ref name=maiocchi400/> In particolare, sembra che si procedesse imprimendo prima i segni per le unità maggiori e poi quelli per le unità minori. Ciò rinvierebbe all'adozione di una sintassi numerica di una certa complessità, impossibile da ottenere con il mero uso dei ''calculi'' semplici.<ref name=maiocchi401/>
|