Liutprando: differenze tra le versioni
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Fu il primo re longobardo ad avere una cappella palatina, dove ogni giorno veniva tenuto il servizio divino. Istituiì chiese e monasteri; fondò quello di [[San Pietro in Ciel d'Oro]] a [[Pavia]] e sostenne quello del [[Monte Bardone]]. La religione cattolica divenne un nuovo elemento di coesione del regno, essendo ormai la fede comune tanto dei dominatori longobardi quanto dei sudditi romanici.
Nel [[729]], nel quadro della sua campagna espansionista ai danni dei domini [[Impero bizantino|bizantini]], occupò le fortificazioni di [[Sutri]], nella parte settentrionale del
===La politica estera===
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Nel [[738]] Liutprando sostenne nuovamente [[Carlo Martello (dinastia dei Carolingi)|Carlo Martello]] che, impegnato in quel momento a nord contro i [[Sassoni]], non poteva far fronte al contemporaneo attacco degli [[Arabi]] che, a sud, avevano invaso il territorio di [[Arles]]. Liutprando mobilitò il suo esercito, penetrò in [[Provenza]] e volse in fuga gli invasori. La vittoria sugli "infedeli" rafforzò anche le sue vesti di difensore della cristianità, già messe in luce quando, pochi anni prima, aveva messo in salvo dalla [[Sardegna]] (minacciata sempre dagli Arabi) le reliquie di [[sant'Agostino d'Ippona]].
I vantaggi dell'alleanza con i Carolingi, allora in piena ascesa, si videro immediatamente: nel [[739]], nel quadro delle azioni di Liutprando per affermare il proprio potere anche nel centro Italia, l'esercito longobardo saccheggiò il
===Il mecenatismo===
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