Arduino d'Ivrea: differenze tra le versioni

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La cassetta con le presunte ceneri di Arduino furono quindi portate dalla marchesa presso [[castello di Masino]], di proprietà dell'amante e "legittimo" discendente del sovrano. Nella cappella di questo castello, ora di proprietà del [[Fondo per l'Ambiente Italiano|FAI]], le spoglie mortali di re Arduino riposano finalmente in pace ancora oggi<ref name=":10" />.
 
La storia si inserisce con evidenza nelle strategie di nobilitazione dinastica perseguite con frequenza nel passato e testimonia la grande popolarità di cui ha continuato a godere in [[Canavese]] la figura di re Arduino, sospesa tra storia e leggenda.
 
==La sua figura==
La figura di Arduino, come rilevato dallo storico canavesano del XIX secolo [[Antonino Bertolotti]], non godeva nel [[Canavese]] di grande fama, fama che riuscì ad acquisire nell'immaginario collettivo e folcloristico grazie al suddetto studioso e ai suoi epigoni<ref name=":102">{{Cita libro|autore=Umberto Levra|curatore=[[Giuseppe Sergi]]|titolo=Arduino fra storia e mito|editore=[[il Mulino]]|città=[[Bologna]]|p=137|capitolo=Il mito risorgimentale e «italiano» di re Arduino|ISBN=978-88-15-27837-1}}</ref>.
La cultura e la [[storiografia]] romantica hanno reso popolare la figura di Arduino di Ivrea, vedendo in lui un esponente precoce della lotta per la liberazione dell'Italia dalle catene della dominazione straniera, attribuendo un significato simbolico alla sua nomina a [[Sovrani d'Italia#Ottoni di Sassonia (962–1024)|re d'Italia]]. In realtà non c'era in lui nessuna coscienza nazionale.
 
La cultura e la [[storiografia]] romantica hanno resoresero popolare la figura di Arduino di Ivrea, vedendo in lui un esponente precoce della lotta per la liberazione dell'Italia dalle catene della dominazione straniera, attribuendo un significato simbolico alla sua nomina a [[Sovrani d'Italia#Ottoni di Sassonia (962–1024)|re d'Italia]]. In realtà non c'era in lui nessuna coscienza nazionale.
 
Per contro, la [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], memore delle sanguinarie scorribande di Arduino contro i [[Diocesi di Ivrea|vescovi di Ivrea]] e di [[Arcidiocesi di Vercelli|Vercelli]], aveva teso in passato a ridimensionarne la statura politica e militare, vedendo nelle sue gesta la mera brama di potere e la mancanza di rispetto per le prerogative ecclesiastiche.
La figura di Arduino esce da tali opposte interpretazioni, quando la si inquadra nel contesto storico del [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] e delle acerrime lotte per il potere che coinvolsero l'intera struttura di potere ai tempi dell'[[Sacro Romano Impero|impero romanico-germanico]] degli [[Dinastia ottoniana|Ottoni]]. Risulta per altro verso che Arduino ebbe buoni rapporti con vescovi e abati dellafuori dalla sua areamarca, ove tentò di esercitare appieno le sue prerogative pubbliche di cui si stavano lentamente impadronendo i d'influenzavescovi.
 
== La figura di Arduino nel folclore del Canavese ==