Stato sovrano: differenze tra le versioni
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La sovranità ha assunto un significato diverso con lo sviluppo del principio di [[autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]] e il divieto contro la minaccia o l'uso della forza come "[[ius cogens]]" norme del moderno [[diritto internazionale]]. Lo [[Statuto delle Nazioni Unite]], ''Progetto di Dichiarazione sui diritti e doveri degli Stati'' e le carte delle organizzazioni internazionali regionali esprimono il parere che tutti gli stati sono giuridicamente uguali e godono degli stessi diritti e doveri fondati sul mero fatto della loro esistenza come persone giuridiche secondo il diritto internazionale.<ref>{{Cita web|titolo=Chapter IV Fundamental Rights and Duties of States|url=https://www.oas.org/dil/treaties_A-41_Charter_of_the_Organization_of_American_States.htm#ch4|opera=Charter of the Organization of American States|editore=Secretariat of The Organization of American States|accesso=21 novembre 2010}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Draft Declaration on Rights and Duties of States|url=http://legal.un.org/ilc/texts/instruments/english/draft%20articles/2_1_1949.pdf|editore=UN Treaty Organization|accesso=21 novembre 2010|anno=1949}}</ref> Il diritto delle nazioni di determinare il proprio status politico ed esercitare la sovranità permanente entro i limiti delle loro giurisdizioni territoriali è ampiamente riconosciuto.<ref>{{Cita web|titolo=General Assembly resolution 1803 (XVII) of 14 December 1962, "Permanent sovereignty over natural resources"|url=http://www2.ohchr.org/english/law/resources.htm|editore=United Nations|accesso=21 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110218220818/http://www2.ohchr.org/english/law/resources.htm|dataarchivio=18 febbraio 2011}}</ref><ref>Schwebel, Stephen M., The Story of the U.N.'s Declaration on Permanent Sovereignty over Natural Resources, 49 A.B.A. J. 463 (1963)</ref><ref>{{Cita web|titolo=International Covenant on Civil and Political Rights|url=http://www.ohchr.org/EN/ProfessionalInterest/Pages/CCPR.aspx}}</ref>
Nelle [[scienze politiche]], la sovranità viene solitamente definita come l'attributo più essenziale dello stato nella forma della sua completa autosufficienza nei confini di un determinato territorio, che è la sua supremazia nella politica interna e nell'indipendenza in quella straniera.<ref>Grinin L. E. Globalization and Sovereignty: Why do States Abandon their Sovereign Prerogatives? Age of Globalization. Number 1 / 2008 [http://www.socionauki.ru/journal/articles/127716/]</ref>
Prende il nome dal trattato di Vestfalia del 1648, il sistema di ''sovranità statale della Vestfalia'', che secondo Bryan Turner "ha fatto una separazione più o meno chiara tra religione e stato e riconosciuto il diritto dei principi di "confessionalizzare" lo stato, cioè, determinare l'affiliazione religiosa dei loro regni sul principio pragmatico del [[cuius regio, eius religio]]<ref name=MariahSutt>{{Cita pubblicazione|cognome1=Turner|nome1=Bryan|titolo=Islam, Religious Revival and the Sovereign State|rivista=Muslim World|data=July 2007|volume=97|numero=3|pp=405-418}}</ref>
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===Riconoscimento dello stato===
{{vedi anche|Stato a riconoscimento limitato}}
La pratica dello status relativo al riconoscimento degli Stati generalmente rientra in qualche modo tra gli approcci dichiarativi e costitutivi.<ref>{{Cita libro|titolo=International law |url=https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380 |nome1=Malcolm Nathan |cognome1=Shaw |anno=2003 |editore=Cambridge University Press |p=[https://archive.org/details/internationallaw00shaw_380/page/n511 369] |edizione=5th |isbn=978-0-521-53183-2 }}</ref> Il diritto internazionale non richiede ad uno stato di riconoscere gli altri.<ref>Opinion No. 10. della Commissione di arbitrato della conferenza sulla [[Jugoslavia]].</ref> Il riconoscimento viene spesso negato quando un nuovo stato è considerato illegittimo o è nato in violazione del diritto internazionale. Il non riconoscimento universale da parte della comunità internazionale di [[Rhodesia]] e [[Cipro del Nord]] sono buoni esempi di ciò. La prima è stata riconosciuta solo da [[Sudafrica]] e il secondo solo dalla [[Turchia]]. Nel caso della Rhodesia, il riconoscimento fu ampiamente negato quando la minoranza bianca prese il potere e tentò la costituzione di uno stato sulla falsariga dell'[[Apartheid|Apartheid del Sudafrica]], mossa che il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]] descrisse come la creazione di un "regime illegale di minoranza razzista".<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 216|United Nations Security Council Resolution 216]]</ref> Nel caso di [[Cipro del Nord]], il riconoscimento è stato negato per uno stato separato creato nel nord di [[Cipro]].<ref>[[s:United Nations Security Council Resolution 541|United Nations Security Council Resolution 541]]</ref> Il diritto internazionale non impedisce le dichiarazioni di indipendenza,<ref>[https://www.bbc.com/news/world-europe-10730573 BBC] The President of the International Court of Justice (ICJ) Hisashi Owada (2010): "International law contains no prohibition on declarations of independence."</ref> e il riconoscimento di un paese è una questione politica.<ref>[https://books.google.com/books?id=xMvOBAAAQBAJ Oshisanya, An Almanac of Contemporary and Comperative Judicial Restatement, 2016] p.64: The ICJ maintained that ... the issue of recognition was a political.</ref> Di conseguenza, i turco-ciprioti hanno ottenuto lo "[[status di osservatore]]" nell'[[Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa]], e i loro rappresentanti sono eletti nell'assemblea di Cipro del Nord;<ref>[https://books.google.com/books?id=4PwmeRG9QsUC James Ker-Lindsay (UN SG's Former Special Representative for Cyprus)] The Foreign Policy of Counter Secession: Preventing the Recognition of Contested States, p.149</ref> e Cipro del Nord divenne membro osservatore dell'[[Organizzazione della cooperazione islamica]] e dell'[[Organizzazione di cooperazione economica|Organizzazione per la cooperazione economica]].
===Stati ''de facto'' e ''de iure''===
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==Tendenze nel numero di stati==
Dalla fine della seconda guerra mondiale, è aumentato il numero di stati sovrani nel sistema internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://uk.sagepub.com/en-gb/eur/the-sage-handbook-of-diplomacy/book242760#contents|titolo=The SAGE Handbook of Diplomacy|data=|editore=SAGE Publications|pp=294-295|accesso=17 novembre 2016}}</ref> Alcune ricerche suggeriscono che l'esistenza di organizzazioni internazionali e regionali, la maggiore disponibilità di aiuti economici e una maggiore accettazione della norma di autodeterminazione, hanno aumentato il desiderio delle unità politiche di separarsi e poter essere accreditate per l'aumento del numero di stati nel sistema internazionale.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Fazal|nome=Tanisha M.|cognome2=Griffiths|nome2=Ryan D.|data=1º marzo 2014|titolo=Membership Has Its Privileges: The Changing Benefits of Statehood|rivista=International Studies Review|lingua=en|volume=16|numero=1|pp=79-106|doi=10.1111/misr.12099|issn=1468-2486}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.e-ir.info/2016/09/23/the-state-of-secession-in-international-politics/|titolo=The State of Secession in International Politics|sito=E-International Relations|accesso=16 novembre 2016}}</ref> L'economista di [[Università di Harvard|Harvard]] [[Alberto Alesina]] e quello di [[Università Tufts|Tufts]], Enrico Spolaore, sostengono nel loro libro "Dimensione delle nazioni" che l'aumento del numero di stati può essere in parte accreditato ad un mondo più pacifico, ad un maggiore [[libero scambio]], all'integrazione dell'economia internazionale e alla democratizzazione e presenza di organizzazioni internazionali che coordinano le politiche economiche e politiche.<ref>{{Cita web|url=https://mitpress.mit.edu/books/size-nations|titolo=The Size of Nations|sito=MIT Press|accesso=16 novembre 2016}}</ref>
==Note==
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