Simone Martini: differenze tra le versioni

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Altro elemento caratterizzante l'opera di Simone, sin dagli esordi noti, è la sua attenzione per le arti suntuarie, fiorenti nella Siena del tempo. Ne è testimonianza il diffuso utilizzo di raffinati stampini e punzoni, mediante i quali Simone arricchisce di eccezionali elementi decorativi i suoi dipinti (si pensi ai nimbi della Vergine e del Bambino della Maestà del Palazzo Pubblico). Del pari gli oggetti in oro illusionisticamente raffigurati nelle sue opere sono riprodotti con ineguagliabile maestria (si veda in questo senso il trono della Vergine della stessa Maestà, quasi un ingrandimento di alcuni bellissimi reliquiari senesi dell'epoca). Sulla base di questi elementi si è ipotizzato che il giovane Simone abbia avuto familiarità con l'arte orafa. Ipotesi che peraltro potrebbe spiegare anche un ulteriore elemento distintivo dell'opera del Martini, cioè la sua conoscenza del gusto gotico oltremontano, diffuso a Siena soprattutto nel [[Oreficeria senese del XIV secolo|campo dell'oreficeria]], è evidente la ripresa, nelle decorazioni a smalto, di modelli stilistici transalpini, come ad esempio nell'opera di [[Guccio di Mannaia]]<ref>Pierluigi Leone de Castris, ''Simone Martini'', Federico Motta Editore, Milano 2003.</ref>.
 
=== Le prime opere di schifo ===
 
 
 
 
 
 
 
I primi segni documentati dell'attività artistica di Simone Martini risalgono al 1305-1310 circa, quando il giovane Simone aveva circa 20-25 anni. A questa prima fase di attività sono attribuite una ''[[Madonna col Bambino n. 583|Madonna col Bambino]]'', di cui si ignora la collocazione di origine e che è oggi esposta nella [[Pinacoteca Nazionale di Siena]] (catalogata come opera n. 583), e una ''Madonna della Misericordia'', proveniente dalla [[chiesa di San Bartolomeo a Vertine]], nel Chianti, e anch'essa esposta nella Pinacoteca Nazionale di Siena. Quest'ultima si ritiene prodotta in collaborazione con [[Memmo di Filippuccio]], soprattutto nei "raccomandati" raccolti sotto il manto di Maria. A questa fase alcuni ritengono debba appartenere anche la ''Croce dipinta'' proveniente dal Convento delle Cappuccine a Siena e anch'esso conservato alla Pinacoteca Nazionale di Siena. Questo primo Simone Martini è molto vicino a [[Duccio di Buoninsegna]], come è evidente dal volto, manto e postura di Maria nella ''Madonna col Bambino n. 583''. Tuttavia la ricchezza di dettagli decorativi e la resa scrupolosa di dettagli anatomici denotano il talento di Simone Martini, già in questi primi anni.