Michael Field: differenze tra le versioni

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Holly Laird (1995),<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Holly Laird|anno=1995|titolo=Contradictory Legacies: Michael Field and Feminist Restoration|rivista=Victorian
Poetry|volume=33|numero=1|pp=111–127|lingua=en}}</ref> Virginia Blain (1996),<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Virginia Blain|anno=1996|titolo=‘Michael Field, the Two-Headed Nightingale’: Lesbian Text as Palimpsest|rivista=Women’s History Review|volume=5|numero=2|pp=239–257|lingua=en}}</ref> Yopie Prins (1999)<ref>{{Cita libro|autore=Yopie Prins|curatore=Richard Dellamora|titolo=Greek Maenads, Victorian Spinsters|anno=1999|editore=University of Chicago Press|città=Chicago|lingua=en|pp=43–81|opera=Victorian Sexual Dissidence}}</ref> si sono interrogate sulla questione dell'autorialità e dell'unità e divergenza all'interno della relazione "Michael Field", approfondita in seguito da altri studiosi, come Martha Vinicius (2005), che ha indagato sull'impatto che l'innamoramento di Cooper per Berenson ha avuto sul lavoro e sulla stabilità sentimentale delle due scrittrici rappresentate dal "personaggio" e dal duplice soggetto letterario Michael Field.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Martha Vicinus|anno=2005|titolo="Sister Souls": Bernard Berenson and Michael Field (Katherine Bradley and Edith Cooper)|url=https://archive.org/details/sim_nineteenth-century-literature_2005-12_60_3/page/326|rivista=Nineteenth-Century Literature|volume=60|numero=3|pp=326-354|lingua=en|cid=Vicinus}}</ref><ref name=":12">{{Cita|Thain-Parejo Vadillo|pp. 46-47}}</ref> Negli anni Novanta hanno visto la luce anche due importanti studi bio-bibliografici: quello di Emma Donoghue, ''We Are Michael Field'' (1998), la seconda biografia del secolo dedicata alle due autrici, dopo quella del 1921 di Mary Sturgeon,<ref name=":11">{{Cita|Sturgeon}}</ref> e il lavoro curato da Ivor C. Treby, ''Field Catalogue: A Book of Lists,'' la più estesa bibliografia delle opere di Michael Field''.''<ref>{{Cita libro|curatore=Ivor C. Treby|titolo=The Michael Field catalogue : a book of lists|anno=1998|editore=De Blackland Press|città=London|lingua=en|oclc=40453247}}</ref><ref name="ReferenceB">{{Cita|Parker-Parejo Vadillo|p. 14}}</ref>
 
Nei primi decenni del XXI secolo altri saggi critici sulla poesia femminile, la scoperta di scritti inediti e il crescente interesse per la produzione fin-de-siècle hanno fatto emergere Michael Field come uno dei poeti più affascinanti dell'era vittoriana.<ref name="ReferenceB"/> La ricerca, sorta inizialmente per interrogare il posto occupato dalle donne nella poesia dell'Ottocento e le questioni di genere, si è progressivamente estesa ad altri temi, posta in relazione all'estetismo e alla genealogia del testo: le opere di Michael Field sono state utilizzate "per riscrivere le narrazioni di molti diversi temi all'interno della cultura fin-de-siècle: sia in relazione all'''ekphrasis'', al revival di Saffo e alla letteratura classica, che all'estetismo, alla conversione cattolica, o alla doppia autorialità".<ref name=":6" /><ref>{{Cita libro|autore=Marion Thain|titolo="Michael Field" : poetry, aestheticism and the Fin de Siècle|anno=2007|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|lingua=en|oclc=237020567|ISBN=}}</ref>
 
La seconda raccolta di poesie, ''Sight and Song'' (1892), nella quale le autrici si sono impegnate a tradurre in poesie i dipinti visti durante il loro tour in Europa, è diventata uno degli oggetti d'indagine sull'''[[ekphrasis]]'', sulle teorie estetiche di Michael Field in relazione a quelle di [[Matthew Arnold|Arnold]] e Pater, sulle dinamiche di genere dello sguardo,<ref name=":14" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ana I. Parejo Vadillo|anno=2000|titolo=Sight and Song:
Transparent Translations and a Manifesto for the Observer|url=https://archive.org/details/sim_victorian-poetry_spring-2000_38_1/page/15|rivista=Victorian Poetry|volume=38|numero=1|pp=15-34|lingua=en|cid=Parejo Vadillo}}</ref> così come sono diventate oggetto di nuova considerazione e valutazione le poesie devozionali scritte dopo la conversione del 1907.<ref>{{Cita|Richardson|p. 584}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ilary Fraser|anno=2006|titolo=A Visual Field: Michael Field and the Gaze|rivista=Victorian Literature and Culture|volume=34|numero=2|pp=553–571|lingua=en}}</ref><ref>Sulla conversione al cattolicesimo e le poesie cattoliche, vedi: Hilary Fraser, ''The Religious Poetry of Michael Field'', in ''Athena’s Shuttle: Myth, Religion, Ideology from Romanticism to Modernism'', ed. Franco Marucci e Emma Sdegno, Milano, Cisalpino, 2000, pp.127–42; Martha Vicinus, ''Intimate Friends: Women who Loved Women'', 1778–1928, Chicago, University of Chicago Press, 2004, pp.98–108; Jill R. Ehnenn, "''The Body Maketh a Solemn Song”: Desire and Disability in Michael Field’s “Catholic Poems”'', in Michael Field: Decadent Moderns, (a cura di) Sarah Parker, Ana Parejo Vadillo, Ohio University Press, 2019, pp. 188-209</ref>
 
Un campo di studi molteplice e diversificato, sia nei temi che nelle sue estensioni cronologiche, disciplinari, geografiche, di cui hanno dato conto gli atti della conferenza ''Michael Field and their world'', pubblicati nel 2007<ref>{{Cita libro|curatore=Margaret D. Stetz e Cheryl Ann Wilson|titolo=Michael Field and their world|anno=2007|editore=Rivendale Press|città=Buckinghamshire|lingua=en|oclc=123960970}}</ref> e la raccolta di saggi ''Michael Field: Decadent Moderns'' uscita nel 2019.<ref>{{Cita libro|curatore=Sarah Parker e Ana Parejo Vadillo|titolo=Michael Field: Decadent moderns|anno=2019|editore=Ohio University Press|città=Athens|lingua=en|cid=Parker-Parejo Vadillo|ISBN=9780821424018}}</ref> Quest'ultimo volume valorizza la natura accademica del lavoro di Michael Field, "un poeta complesso i cui scritti erano profondamente radicati in numerose discipline", collocandolo anche in relazione ad altre tradizioni letterarie europee, nel contesto della "modernità decadente" che dal XIX secolo, dall'estetismo e dalla decadenza fin-de-siècle, abbraccia il modernismo letterario del XX secolo, ricontestualizzando e riconfigurando Michael Field come uno scrittore sperimentale.<ref>{{Cita|Parker-Parejo Vadillo|pp. 15-16}}</ref>
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“Arran Leigh”|rivista=Philological quarterly|volume=89|numero=2/3|pp=311-335|lingua=en|cid=Mitton}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Ana I. Parejo Vadillo|anno=2000|titolo=Sight and Song:
Transparent Translations and a Manifesto for the Observer|url=https://archive.org/details/sim_victorian-poetry_spring-2000_38_1/page/15|rivista=Victorian Poetry|volume=38|numero=1|pp=15-34|lingua=en|cid=Parejo Vadillo}}
*{{Cita libro|curatore=Sarah Parker e Ana Parejo Vadillo|titolo=Michael Field: Decadent moderns|anno=2019|editore=Ohio University Press|città=Athens|lingua=en|cid=Parker-Parejo Vadillo|ISBN=9780821424018}}
*{{Cita libro|autore=Yopie Prins|titolo=Sappho Doubled: Michael Field|anno=1999|editore=Princeton University Press|città=Princeton|lingua=en|pp=74-94|opera=Victorian Saffo|oclc=801111451}}
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*{{Cita libro|curatore=Marion Thain, Ana Parejo Vadillo|titolo=Michael
Field, the poet: Published and manuscript materials|anno=2009|editore=Broadview Press|città=Peterborough|lingua=en|cid=Thain-Parejo Vadillo|OCLC=294885879}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Martha Vicinus|anno=2005|titolo="Sister Souls": Bernard Berenson and Michael Field (Katherine Bradley and Edith Cooper)|url=https://archive.org/details/sim_nineteenth-century-literature_2005-12_60_3/page/326|rivista=Nineteenth-Century Literature|volume=60|numero=3|pp=326-354|lingua=en|cid=Vicinus}}
*{{Cita libro|autore=Chris White|curatore=Joseph Bristow|titolo="Poets and lovers evermore": the poetry and journals of Michael Field|anno=2013|editore=Routledge|città=London|lingua=en|pp=26-43|opera=Sexual sameness : textual differences in lesbian and gay writing|ISBN=9781315815442}}