Egisto: differenze tra le versioni
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[[File:Primavera 02.jpg|thumb|upright=1.4|left|Sandro Botticelli (1445-1510), La Primavera, particolare di Ermes e le Grazie]]
[[Zeus]] aveva inviato [[Ermes]] ad Egisto perché rinunciasse al suo piano e gli predicesse che se avesse ucciso Agamennone sarebbe stato a sua volta ucciso dal figlio di lui, non appena avesse raggiunto le soglie della maturità. Egisto non lo aveva ascoltato, aveva ripudiato la moglie e si era recato a Micene<ref>Omero, ''Odissea'', libro I, vv. 37-43.</ref>. Qui divenne amante di Clitemnestra e visse con lei coltivando il suo stesso rancore insinuandole la volontà di assassinare il marito al suo ritorno. Ebbero un figlio, [[Alete (figlio di Egisto)|Alete]], e due figlie, [[Erigone (figlia di Egisto)|Erigone]] ed Elena.
Dapprima, la regina respinse le sue proposte. Temeva Agamennone che, prima di salpare per Troia, aveva ordinato all'aedo di corte, [[Demodoco]], di sorvegliare la regina e di comunicargli per iscritto ogni più piccolo indizio della sua infedeltà. Egisto lo imprigionò e lo relegò senza viveri in un'isola deserta, dove gli animali selvatici e gli uccelli rapaci lo divorarono spolpando le sue ossa. Clitennestra si lasciò sedurre dal progetto omicida ed Egisto celebrò la sua futura vittoria: sacrificò ad [[Afrodite]] e ad [[Artemide]], che maturava un odio profondo per i figli di Atreo, offrendo monili d'oro e luminosi tessuti.<ref>Omero, ''Odissea'', libro III, vv. 265-275.</ref><br />
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Dieci anni dopo [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] vendicò il padre uccidendo Egisto e Clitennestra, oltre ai fratellastri Alete ed Elena. Sopravvisse solo Erigone, secondo alcune fonti solo grazie all'intervento della dea Artemide.
==Note==
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