Modugno (Italia): differenze tra le versioni

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Nel periodo [[Angioini|angioino]] il feudo di Modugno era conteso fra la famiglia Chyurlia e gli arcivescovi di Bari<ref>{{cita libro | cognome=Garruba | nome=Michele| titolo=Serie critica de' Sacri Pastori Baresi, corretta, accresciuta ed illustrata|url=http://books.google.it/books?id=bNI-AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| editore= Tipografia Cannone | città=Bari | anno=1844|pagine= 228-245}}</ref>. In queste dispute il borgo venne parzialmente distrutto e poi ricostruito dall'arcivescovo Romualdo<ref>{{cita libro | cognome= Petroni| nome= Giulio| titolo=Storia di Bari | editore= Editore Fibreno| città=Napoli | anno=1858 }}</ref>.
[[File:Pala_sforzesca.jpg|sinistra|miniatura|[[Ludovico il Moro]] e sua moglie [[Beatrice d'Este]], duchi di Bari, nella [[Pala Sforzesca]].]]
Nella seconda metà del XIV secolo, sul trono del [[Regno di Napoli]] agli [[Angiò]] successero gli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]. Modugno, fedele agli Aragonesi, ricevette da [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante]] diversi privilegi fiscali<ref>{{cita libro | cognome= Faenza | nome=Vito | titolo=La vita di un comune dalla fondazione del Vicereame Spagnuolo alla Rivoluzione francese del 1789 | editore= Vecchi| città=Trani | anno=1899 }}</ref> e la [[Città demaniale|libertà dal giogo feudale]], seppur per un breve periodo<ref>{{cita|Milano 1984|p. 86}}.</ref>. In seguito, nel 1464, Ferrante concesse ai suoi alleati della [[Sforza|famiglia Sforza]] la città di Modugno, con [[Palo del Colle]] e [[Bari]], a formare un ducato. Nel 1465 fu investito del ducato [[Sforza Maria Sforza|Sforza Maria]], terzogenito di [[Francesco Sforza]], in vista del suo matrimonio con [[Eleonora d'Aragona (1450-1493)|Eleonora d'Aragona]], figlia del re, e col consenso del padre Francesco, che rinunciava così ai propri diritti sui feudi donati al figlio, compreso Modugno. Sforza Maria fu, tra l'altro, l'unico Sforza a recarsi personalmente nei territori a lui intestati, durante l'esilio barese del 1477-1478.<ref>Il ducato di Bari sotto Sforza Maria Sforza e Ludovico il Moro da documenti inediti del R. Archivio di stato, dell' Ambrosiana e della: Trivulziana di Milano, Nicola Ferorelli, gen 1914 · Milesi & Nicola.</ref> Morto quest'ultimo nel 1479 senza figli, il ducato passò al di lui fratello [[Ludovico il Moro]] e, a partire dall'anno successivo, anche alla sua promessa sposa [[Beatrice d'Este]], per volontà dell'avo Ferrante che gliela concedeva in matrimonio. Alla [[Morte di Beatrice d'Este|morte di Beatrice]], nel 1497, Ludovico (ormai duca di Milano) cedette l'intero ducato di Bari al loro secondogenito [[Francesco II Sforza|Sforza Francesco]], ma questi non ne godette che fino al 1499, poiché a causa dell'imminente invasione francese del ducato di Milano e di una confusa e infruttuosa manovra politica del padre Ludovico, Modugno con l'intero ducato di Bari fu occupato da [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]], pur continuando a esserne titolare Francesco.<ref>Della famiglia Sforza, Volume 2, Nicola Ratti, Presso Il Salomoni, 1794, pp. 80-81.</ref>
 
Durante questo periodo (e in particolar modo durante il governo di [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]] e della figlia [[Bona Sforza]]), Modugno visse uno dei periodi di suo massimo splendore<ref>{{cita libro | cognome=Ruccia | nome=Michele| titolo=La regina Bona e Modugno, in AA. VV., Bona Sforza regina di Polonia e duchessa di Bari | editore= Edizioni Levante| città=Bari| pagine=53-56}}</ref>. Alla morte di Bona, Modugno passò in mano alla corona di Spagna, che considerava l'Italia come colonia da sfruttare economicamente e come territorio di frontiera a difesa dai Turchi<ref name=sventure>{{cita libro | cognome=Pepe | nome= Gabriele | titolo=Il Mezzogiorno d'Italia sotto gli Spagnoli | editore=Edizioni Sansoni | città=Firenze | anno=1952 }}</ref>. Il monarca [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], avendo bisogno di denaro, nel 1558 vendette il feudo al viceré di Sicilia [[García Álvarez de Toledo y Osorio|Don Garzia di Toledo]] per 44 000 ducati. Alla morte del viceré, Modugno ritorno alla disponibilità della corona<ref>{{cita libro | cognome= Zuccagni-Orlandini| nome= Attilio | titolo= Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole|url=http://books.google.it/books?id=6H85AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| città= Firenze | anno= 1845|pagine = 128}}</ref>; dopodiché, nel [[1580]] Filippo II vendette nuovamente Modugno per 40 000 ducati al [[Genova|genovese]] Ansaldo Grimaldi<ref>{{cita libro | cognome=Brancaccio | nome= Giovanni | titolo= Nazione genovese: consoli e colonia nella Napoli moderna|url=http://books.google.it/books?id=mHVNu6I6lD0C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| editore=Guida Editori | città= Napoli| anno= 2001|pagine =72 }}</ref>, suo consigliere. L'anno seguente la città di Modugno riuscì a raccogliere i 40 000 ducati necessari per rimborsare Grimaldi e acquisire la libertà dal giogo feudale<ref>{{cita|Milano 1984|p. 206}}.</ref>. Tuttavia, questa ingente spesa e le continue richieste di denaro del governo centrale portarono al fallimento dell'Università di Modugno nel 1666<ref>{{cita|Milano 1984|p. 196}}.</ref>.[[File:Bona Sforza (PL MNK XII-537 2017 Overall).tiff|miniatura|La regina [[Bona Sforza]]. Il Seicento è uno dei periodi di maggiore splendore della storia di Modugno]]La situazione di crisi economica delle finanze comunali e di vessazioni da parte del governo del Regno di Napoli continuò anche durante la successiva dominazione austriaca<ref>{{cita|Milano 1984|pp. 311-313}}.</ref>. In questo periodo Modugno fu tenuta in grande conto presso la corte austriaca dell'imperatore [[Carlo VI d'Asburgo|Carlo VI]], grazie all'operato del Ministro dell'Impero, conte [[Rocco Stella]]<ref>{{cita libro| cognome=Crescimbeni | nome=Mario | titolo= Notizie istoriche degli Arcadi morti|url=http://books.google.it/books?id=4n4G3B5rUwgC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| editore= Stamperia Antonio De Rossi| città=Roma|anno= 1721|pagine= 298-305}}</ref>. Per lo stesso imperatore combatté anche un altro nobile modugnese: Giuseppe Carlo Capitaneo<ref>{{cita|Milano 1984|p. 314}}.</ref>.