Rachel Bespaloff: differenze tra le versioni

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Biografia: Corretta grafia del nome di Jean Wahl.
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Nel 1930 i coniugi Bespaloff si trasferiscono in provincia a Villa San Madonna in Saint-Raphaël, un ambiente dove Rachel non si trova a proprio agio, rimpiangendo le frequentazioni e la vivacità culturale di Parigi, a quel tempo rifugio prediletto per quell'elite di esuli fuggiti dall'ex Impero russo. Rachel vive come una condanna l'allontanamento dallo stimolante milieu parigino, causa di sconforto e solitudine. Iniziano i sintomi del suo "male di vivere": durante il 1938 trascorre un periodo in una clinica svizzera, a Montana, per ristabilirsi dai propri disturbi. Poi, altri due traslochi: prima in una località presso Tolone e successivamente a Hyères. Per sfuggire ai pericoli di incolumità nella Francia di Pétain, dove vigono le leggi razziali, nell'estate del 1941 lei e la famiglia abbandonano il paese trasferendosi negli USA. Qui lavora inizialmente alla trasmissione radiofonica ''La Voix de l'Amerique''.
 
Negli Stati Uniti Rachel non riesce a radicarsi, ma porta a termine un importante saggio sull'Iliade, interpretando il poema omerico alla luce dei drammatici avvenimenti contemporanei. Nel 1943, su raccomandazione dell'amico Jean WhalWahl, Rachel insegna letteratura francese al College universitario di Mount Holyoke, ma la rendono infelice la "superficialità" della società americana e penosi dissapori all'interno della sua stessa famiglia.<ref>{{Cita libro|autore = Nadia Fusini|titolo = Hannah e le altre|anno = 2013|editore = Einaudi|città = Torino}}</ref> Le difficoltà economiche sono persistenti, a cui si aggiungono le preoccupazioni per le tensioni col marito, gravemente malato di cuore (morirà), e la madre, anziana e invalida. Stimata da colleghi e allievi, Bespaloff si sente comunque un'esiliata, rimpiangendo Parigi e i vecchi amici.
 
Muore suicida nel 1949, lasciandosi morire soffocata dal gas in casa sua. Lascia un messaggio: «non cercate altre ragioni per il mio suicidio che la mia estrema stanchezza».