Guglielmo I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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Guglielmo, appena apprese la notizia dell'incoronazione di Aroldo, inviò messaggeri in Inghilterra per ricordare allo stesso Aroldo la promessa fattagli e poi in tutta Europa per denunciarne lo spergiuro e quindi, con l'approvazione del [[Papa Alessandro II]], progettò l'invasione dell'[[Inghilterra]]<ref name= COR>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pagg. 25 - 28</ref>. Chiamò alle armi tutti i feudatari del ducato e inviò richiesta di aiuto a volontari da tutto il nord Europa e dalle Puglie<ref name= COR/>: Guglielmo riuscì a raccogliere circa 2.000 cavalieri (di cui 1.200 normanni), con circa 2.500 cavalli, e circa 3.000 altri uomini tra arcieri, armigeri a piedi e addetti alle barche da trasporto<ref name= COR/>; e inoltre ordinò che in tutto il ducato si predisponessero natanti per il trasporto delle truppe ed equipaggiamenti e viveri necessari per l'impresa (gli ''Scriptores rerum gestarum Willelmi Conquestoris'' elencano i principali fornitori di navi utili alla spedizione, tra cui il fratellastro, Oddone di Bayeux, il cugino [[Riccardo III di Normandia#Discendenza|Nicola]], a cui suo padre Roberto aveva sottratto il [[ducato di Normandia]] e l'altro cugino [[Guglielmo d'Évreux|Guglielmo]], [[Contea di Évreux|Conte di Évreux]]<ref name=Conquestori>{{la}} [https://archive.org/stream/scriptoresrerum00gilegoog#page/n43/mode/2up#ES Scriptores rerum gestarum Willelmi Conquestoris, pag 22]</ref>).<br />Una parte della flotta si raccolse alla foce del [[Dives (fiume)|Dives]] e solo dopo un mese ebbe il vento favorevole per unirsi al resto della flotta alla foce della [[Somme (fiume)|Somme]]<ref name= COR/>.
 
Ora le circa 700 imbarcazioni erano pronte alla traversata, ma il vento per tutto il mese di settembre non fu favorevole, e, mentre Guglielmo organizzava processioni di reliquie per avere condizioni atmosferiche favorevoli, un altro pretendente al trono d'Inghilterra, il [[Sovrani di Norvegia|Rere di Norvegia]] Harald III detto [[Harald III di Norvegia|Harald HardradaIII]] (Aroldo lodetto "Spietato)"<ref>Harald Hardrada era pretendente al trono d'Inghilterra in forza di un supposto patto stretto tra il Re di Norvegia, [[Magnus I di Norvegia|Magnus]], e re d'Inghilterra e di Danimarca, [[Canuto II d'Inghilterra|Hartacanuto]], secondo il quale se uno dei due fosse morto senza eredi l'altro sarebbe diventato sovrano di Norvegia e d'Inghilterra.</ref> era giunto, nel mese di settembre, sulla costa orientale inglese e aveva risalito il corso del fiume [[Humber]], sbarcando nei pressi di [[York]] dove, in uno scontro campale, il 20 settembre, aveva riportato una vittoria contro l'esercito dei [[conte|conti]] del Nord [[Edwin, conte di Mercia|Edwin di Mercia]] e [[Morcar]] di [[Regno di Northumbria|Northumbria]] nella [[battaglia di Fulford]]. Aroldo II, che aveva ammassato le sue truppe sulle coste meridionali in attesa di Guglielmo il Bastardo, dovette spostarle in tutta fretta verso [[York]] sul fiume Derwent: qui l'esercito di Harald Hardrada venne colto di sorpresa e sconfitto nella [[Battagliabattaglia di Stamford Bridge]], vicino a York, il 25 settembre [[1066]] dalle forze di [[Aroldo II d'Inghilterra]]<ref name= COR/>. Harald III morì nel corso della battaglia, colpito da una freccia alla gola<ref name= COR/>. La vittoria di Aroldo II fu completa, però indebolì le sue truppe che, poi, furono sconfitte nella [[battaglia di Hastings]].
[[File:England bowmen 1066 Vinkhuijzen.jpg|thumb|upright=0.7|Disegno raffigurante un arciere normanno durante la battaglia di Hastings.]]
 
=== La battaglia di Hastings ===
{{Vedi anche|Battaglia di Hastings}}
Guglielmo salpò da [[Saint-Valery-sur-Somme]] il 28 settembre [[1066]] alla testa di un esercito di circa 5.000 uomini; una volta sbarcato nella baia di [[Pevensey]], nel [[Sussex]], si diresse sul borgo di [[Hastings (East Sussex)|Hastings]] e il 29 settembre incominciò a fortificarlo. Aroldo, che si trovava a [[York]], appena ricevette la notizia dello sbarco fu costretto a ritornare a sud, costringendo il suo sparuto esercito a una marcia forzata, mentre l'esercito del Nord dei [[conte|conti]] [[Edwin, conte di Mercia|Edwin di Mercia]] e [[Morcar]] di [[Regno di Northumbria|Northumbria]], con la cavalleria, l'avrebbe seguito in un secondo tempo. Il 6 ottobre Aroldo arrivò a Londra, dove raccolse altre truppe e il 13 ottobre, senza attendere Edwin e Morcar (molto probabilmente [[Aroldo II d'Inghilterra]] aveva fretta di difendere il [[Sussex]], sua contea di origine, non volendo che fosse conquistata da Guglielmo), si accampò sul colle di Senlac, bloccando in questo modo Guglielmo e obbligandolo ad attaccare in salita nella pianura di Telham Hill<ref name= CO>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pagg. 29 - 32</ref>.
 
Il mattino del 14 ottobre, sotto il drago del Wessex, i guerrieri [[sassoni]] erano schierati sul colle in una formazione stretta e compatta: i loro scudi formavano un muro per la fanteria normanna, che fino a metà mattina caricò lo schieramento sassone senza mai riuscire ad avere la meglio; una finta ritirata della cavalleria normanna portò però una parte dei sassoni all'inseguimento del nemico, rompendo la compattezza della formazione sassone e lasciando un varco in cui si gettò la cavalleria normanna, che era tornata indietro e che in poco tempo accerchiò i sassoni<ref name= CO/>. Questi combatterono a lungo, resistendo per ore, anche dopo la morte del loro re Aroldo, colpito in un occhio da una freccia, ma verso la fine della giornata vennero sopraffatti dai normanni, condotti alla vittoria dall'uso dell'arco e dall'impiego della cavalleria.
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La via per [[Londra]], dopo la vittoria di Hastings, era spianata. Cinque giorni dopo la battaglia di Hastings Guglielmo occupò [[Canterbury]], poi [[New Romney|Romney]] e quindi [[Dover]]. Nel frattempo il clero e la nobiltà sassone propendevano per eleggere re [[Edgardo Atheling]], ma non ebbero l'appoggio dei [[conte|conti]] Edwin di Mercia e [[Morcar]] di [[Regno di Northumbria|Northumbria]], che si ritirarono nei loro possedimenti, mentre la regina Edith (vedova di [[Edoardo il Confessore]] e sorella di Aroldo) e il conte di [[Winchester (Hampshire)|Winchester]] appoggiavano l'elezione di Guglielmo che, guadato il [[Tamigi]] a [[Wallingford (Oxfordshire)|Wallingford]], passò per Berkhampstead e, arrivato nei pressi della capitale inglese, non trovò resistenza<ref>I magnati londinesi senza l'appoggio dei conti Edwin di Mercia e Morcar di Northumbria, decisero che ogni resistenza sarebbe stata inutile.</ref>, anzi i londinesi gli andarono incontro e gli si sottomisero: tra loro vi fu Edgardo Aetheling, che gli offriva la corona. Guglielmo venne [[Incoronazione|incoronato]] re d'Inghilterra il giorno di Natale del [[1066]] <ref name= CO/>. Nella cultura alto medievale francese, il re diveniva tale solo con l'incoronazione, mentre nella cultura anglosassone diveniva tale subito dopo la morte del predecessore. Ciò spiega probabilmente la rapidità con cui in Francia si procedeva all'incoronazione, che invece in Inghilterra arrivava talvolta dopo mesi, a sancire a livello cerimoniale i poteri già solidamente detenuti del nuovo re. L'incoronazione a pochi mesi di distanza dalla battaglia di Hastings di Guglielmo il Conquistatore rifletté quindi la cultura dei conquistati.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Provero|titolo=Fedeltà inaffidabili: aristocrazia e vassallaggio nell'arazzo di Bayeux|rivista=Reti Medievali Rivista|editore=Firenze University Press|numero=16, 2 (2015)|ISSN=1593-2214}}</ref>
 
Guglielmo si adoperò per una politica di conciliazione e confiscò solo i beni di coloro che gli si erano opposti con le armi, mentre coloro che erano rimasti neutrali o si erano schierati con lui, mantennero titolo e proprietà<ref name= WILLIAM>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pagg. 33 - 36</ref>. Lasciato il governo degli affari inglesi a suo fratellastro, [[Oddone di Bayeux|Oddone]], vescovo di [[diocesi di Bayeux|Bayeux]], nel marzo del [[1067]] tornò in Normandia accompagnato da Edgardo Aetheling, Edwin, Morcar e altri nobili e il tesoro depredato in Inghilterra (da distribuire tra le chiese normanne), per celebrare il suo trionfo. Giunto nuovamente in Inghilterra a dicembre, Guglielmo si rese conto che le contee più lontane non si sarebbero sottomesse di propria volontà, per cui conquistata [[Assedio di Exeter (1068)|conquistata Exeter]], feudo della madre di Aroldo II, [[Gytha Thorkelsdaettir]], nel [[1068]], abbatté i ribelli a [[York]], che appoggiavano Edgardo Aetheling (che si era dichiarato nuovamente re d'Inghilterra); poi dovette affrontare un'imponente armata navale danese, che sbarcò nell'[[Humber]] e si unì ai ribelli di Edgardo che aveva l'appoggio del [[Sovrani di Scozia|Rere di Scozia]] [[Malcolm III di Scozia|Malcolm Canmore]], riuscendo a sconfiggerli a sud dell'[[Humber]] e metterli in fuga; infine stroncò l'insurrezione del Conte [[Morcar]], che fu imprigionato<ref name= WILLIAM/>. Allora [[Devastazione dell'Inghilterra settentrionale|devastò lo Yorkshire]], bruciando razziando e uccidendo (tanto che vent'anni dopo era ancora una landa desolata<ref name= WILLIAM/> e da quel momento venne chiamato ''the Bastard'' anche dagli inglesi).
 
In questa fase delle operazioni di consolidamento Guglielmo fu affiancato dal fratellastro, Roberto di Mortain, che nel [[1069]] fu elevato a [[conte di Cornovaglia]] e ricevette in dono molti altri territori (nel [[1086]], nella compilazione del [[Domesday Book]], a Roberto risultarono assegnate 797 [[Signore (titolo nobiliare)|''manors'' (signorie)]]<ref name="William John Corbett p. I">William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pag. 38</ref>: 248 in [[Cornovaglia]], 54 nel [[Sussex]], 75 nel [[Devon]], 49 nel [[Dorset]], 29 nel [[Buckinghamshire]], 13 nell'[[Hertfordshire]], 10 nel [[Suffolk]], 99 nel [[Northamptonshire]], 196 nello [[Yorkshire]], e 24 nelle altre contee. Praticamente Roberto governava buona parte del sud ovest dell'Inghilterra e lo rendeva molto ricco<ref>William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 40</ref>); infatti dopo la vittoria e l'incoronazione di Guglielmo, Roberto era stato tra i principali collaboratori del fratellastro nella sottomissione del regno d'Inghilterra (periodo [[1066]]-[[1069]])<ref>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pagg. 33 e 34</ref>, mentre il fratello di Roberto, Oddone, era impegnato nel governo del nuovo regno. Nel [[1067]], tra marzo e dicembre, Oddone, come ci confermano Orderico Vitale e il ''Florentii Wigorniensis monachi Chronicon, Tomus II'', fu reggente del regno d'Inghilterra, assieme a [[Guglielmo FitzOsborn]], primo [[conte di Hereford]]<ref name=Vitalis>{{la}} [https://archive.org/stream/ordericivitalish03ordeuoft/ordericivitalish03ordeuoft_djvu.txt#ES Historia Ecclesiastica, vol. II, liber IV, pag 167]</ref><ref name=Wigorniensis>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n26/mode/2up#ES Florentii Wigorniensis monachi Chronicon, Tomus II, pag 1]</ref>, in quanto Guglielmo tornò in Normandia accompagnato da [[Edgardo Aetheling]] e da altri nobili inglesi<ref name=Vitalis/><ref name=Wigorniensis/>, e, con il tesoro depredato in Inghilterra (da distribuire tra le chiese normanne), celebrò il suo trionfo<ref>William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI, pag. 33</ref>.