Giuseppe d'Arimatea: differenze tra le versioni

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=== Vangeli canonici ===
[[File:Brooklyn Museum - Joseph of Arimathaea Seeks Pilate to Beg Permission to Remove the Body of Jesus - James Tissot.jpg|thumb|Giuseppe d'Arimatea va a trovare Pilato per persuaderlo a concedergli il corpo di Cristo, acquerello di [[James Tissot]]]]
Giuseppe svolge un ruolo di rilievo nei raccontaracconti della [[passione di Gesù]] contenuti nei vangeli canonici, in quanto uomo benestante che simpatizzava per la causa del Nazareno e padrone di un facoltoso mausoleo di famiglia a Gerusalemme che aveva fatto scavare in una cava rocciosa, predisposto probabilmente alla sua stessa sepoltura. Egli stesso organizza le operazioni di recupero e sepoltura del corpo di Cristo, finanziando l'acquisto del lenzuolo di lino in cui avvolgerà le membra martoriate e della mistura di unguenti profumati con cui ne profumerà il corpo, malgrado la sua riluttanza a manifestare la sua simpatia nei confronti del condannato per via della sua posizione. Il sacerdote sfrutta la sua stessa carica per sollecitare personalmente Pilato ad autorizzare la rimozione e le esequie del Cristo. Nei vangeli sinottici l'episodio si ripete secondo uno schema ben determinato: presentazione di Giuseppe, richiesta del corpo di Gesù a [[Ponzio Pilato]] da parte di Giuseppe, che poi lo depone dalla croce, lo avvolge in un sudario e lo mette nella tomba, che viene chiusa. Le differenze tra i racconti sono:
 
* nel ''[[Vangelo secondo Marco]]'' Giuseppe è presentato come membro autorevole del [[sinedrio]], «che aspettava anche lui il regno di Dio»; ricevuta la richiesta di Giuseppe, Pilato, sorpreso che Gesù fosse già morto, chiede conferma del decesso a un centurione, e solo dopo concede il corpo a Giuseppe; la tomba era un sepolcro scavato nella roccia, chiuso facendovi rotolare davanti una pietra;<ref>''[[Vangelo secondo Marco]]'', {{Cita passo biblico|Mc|15,42-46}}.</ref>