Cappella Sassetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Funzionalità collegamenti suggeriti: 3 collegamenti inseriti.
Nessun oggetto della modifica
Riga 36:
Alle due pareti laterali, sopra uno zoccolo all'altezza dell'altare, si trovano i sarcofagi in [[pietra di paragone]] di Francesco Sassetti e di sua moglie Nera Corsi, sotto un arco in [[pietra serena]] decorato da bassorilievi e dorature, opera di creazione di [[Giuliano da Sangallo]]. Alle due tombe corrispondono i ritratti dei committenti inginocchiati sulla parete centrale attorno all'altare, che sono ritratti mentre pregano rivolti verso la pala centrale con l{{'}}''[[Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)|Adorazione dei pastori]]'', sempre di Ghirlandaio.
 
==Gli affreschiAffreschi==
Il ciclo affrescato si dispiega su tre pareti incorniciate da elementi architettonici fittizi. Anche la [[pala d'altare]] su tavola, l{{'}}''[[Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)|Adorazione dei pastori]]'', è circondata da un rivestimento marmoreo.
 
Riga 55:
Dal punto di vista dell'iconografia in genere si ritiene che il Ghirlandaio non conoscesse le ''Storie'' della [[Basilica di San Francesco di Assisi]], ma certamente aveva visto quelle della Cappella Bardi in [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]]. Non tutte le scene sono di uguale livello artistico: evidentemente Ghirlandaio curò maggiormente quelle più vicini agli occhi dello spettatore e quelle della parete centrale, maggiormente visibile, lasciando maggiore libertà agli aiuti nelle scene laterali e superiori<ref>Micheletti, cit. pag. 33.</ref>.
 
===Le sceneScene esterne===
[[File:Sassetti chapel august sybil.jpg|thumb|''Augusto e la Sibilla Tiburtina'']]
Sulla parete esterna, sopra l'arco della cappella, si trovano due affreschi facenti parte del ciclo. Le condizioni di conservazione di queste scene è peggiore perché furono scialbate nel Settecento e riscoperti solo nel [[1895]]. Queste decorazioni, poste al di sopra di uno stemma Sassetti entro una ghirlanda, in [[terracotta policroma invetriata]], avevano anche la funzione di attirare l'attenzione dello spettatore dalla navata verso la cappella, che si trova in posizione un po' defilata.
Riga 64:
L'affresco a forma di [[lunetta]] che si trova sulla cappella ha invece come tema ''Augusto e la Sibilla Tiburtina che annunciano la nascita del Signore''. Sullo sfondo di un paesaggio oggi poco leggibile che rappresenta il [[Campidoglio]] a [[Roma]], si trovano due gruppi di personaggi: a sinistra Augusto e due uomini, a destra la [[Sibilla Tiburtina]] (che potrebbe essere un ritratto della figlia di Francesco Sassetti che si chiamava proprio Sibilla) e due donne. Essi fissano e indicano il sole, in cui compare il [[trigramma di Cristo]] descritto da [[Bernardino da Siena|san Bernardino]]. Secondo una leggenda infatti l'Imperatore sarebbe venuto a sapere della nascita di un nuovo Redentore grazie alla Sibilla, quindi il sole rappresenterebbe la nuova era della concordia che essi scorgono sorgere all'orizzonte. Augusto infatti raccolse nei ''[[Libri Sibillini]]'' una serie di profezie e speranze per un nuovo ciclo di vita del genere umano diffuse soprattutto nel mondo orientale, che rilette nell'epoca cristiana ne fecero una sorta di profeta pagano.
 
===La voltaVolta===
[[File:Ghirlandaio, sibille nella cappella sassetti.jpg|thumb|''Sibille'']]
Il tema profetico prosegue nella volta dove si trovano quattro ''Sibille'', sullo sfondo di un cielo azzurro (oggi in alcuni punti rosso per la caduta del pigmento originario) tra costoloni decorati come festoni di fiori e frutta. Ciascuna è ritratta seduta su un trono ideale di nuvole, davanti a un nimbo luminoso che emette raggi dorati. Esse reggono cartigli con profezie in latino circa il loro ruolo profetico descritto da [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]. La prima sibilla sopra l'ingresso è la [[Sibilla Cumana]], la più importante poiché legata alla profezia virgiliana, e le altre sono quella [[Sibilla Eritrea|Eritrea]] e l'[[Sibilla Agrippa|Agrippa]], mentre la quarta identificazione è incerta, forse la [[Sibilla Cimmeria|Cimmeria]], priva di cartiglio.
Riga 73:
Per quanto riguarda la qualità pittorica delle ''Sibille'', solo i volti sembrano di mano di Domenico, mentre i corpi, di proporzioni inesatte, con il disegno delle mani un po' incerto, fanno pensare a un lavoro di bottega. La loro rappresentazione frontale tradisce la mancata conoscenza delle regole della prospettiva da sott'in su, sperimentata pochi anni prima da [[Melozzo da Forlì]] negli [[Angeli musicanti|affreschi di Santi Apostoli]], che Ghirlandaio non ebbe probabilmente modo di studiare nel suo soggiorno romano del 1480-1482. Tale insegnamento a Firenze venne invece recepito, pochi anni dopo, da [[Filippino Lippi]].
 
===La palaPala d'altare e i committenti===
[[File:Cappella Sassetti Adoration of the Shepherds.jpg|thumb|''[[Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)|Adorazione dei pastori]]'']]
{{vedi anche|Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)}}
Riga 107:
Il Sassetti invece con un gesto della mano indica i suoi figli dall'altra parte della scala a sinistra, Galeazzo, Teodoro I e Cosimo. Precisa è la resa della loro dignità e del loro abbigliamento che testimonia l'appartenenza alla ricca borghesia fiorentina. I due gruppi laterali guidano l'occhio dello spettatore verso il centro come quinte teatrali, verso la scena religiosa. La composizione, così originale e perfettamente armoniosa, ne fa uno dei vertici più alti dell'arte del Ghirlandaio.
 
===Il miracoloMiracolo del fanciullo resuscitato===
[[File:Cappella Sassetti Resurrection of the Boy.jpg|thumb|left|''Miracolo del fanciullo resuscitato'']]
Il ''Miracolo del fanciullo di Casa Spini resuscitato'', al centro della parete sopra la pala d'altare, riproduce un miracolo postumo di san Francesco, legato alla famiglia Sassetti e non a caso raffigurato nel punto centrale del ciclo di affreschi. Al santo fu attribuito il miracoloso intervento che resuscitò un bambino caduto da una finestra di [[Palazzo Spini Feroni|Palazzo Spini]], proprio nell'antistante [[piazza Santa Trinita]]. Sostituì la scena consueto dell{{'}}''Apparizione al capitolo di Arles'', citata nel contratto originario, e conclude le storie del ciclo. Si riconoscono nella veduta cittadina la chiesa con la primitiva facciata romanica, il palazzo Spini, ancora oggi alla testa di ponte, i [[palazzi Gianfigliazzi]], un angolo di [[palazzo Minerbetti]] e il [[ponte Santa Trinita]], nella redazione originaria che veniva fatta risalire a [[Taddeo Gaddi]]. Le figure dello sfondo partecipano alla scena: c'è chi corre, chi cavalca con sussiego, chi sembra vedere l'apparizione del santo in cielo.