Gomez (capo Apache): differenze tra le versioni
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== Il “Terrore del Chihuahua” ==
All'inizio del decennio 1820 mentre i Mescaleros settentrionali (Sierrablanca e Sacramento), guidati da capi come [[Barranquito]], [[Josecito]] e altri, imperversavano lungo la [[Jornada del Muerto]] e gli insediamenti messicani stabiliti nell'ultimo ventennio venivano nuovamente abbandonati lasciando gli Apache padroni del campo, nella zona meridionale del territorio il bellicoso Negoyani "Gomez", capo dei guerrieri delle bande stanziate nei [[Limpia Mountains]], nei [[Chinati Mountains]] e nei [[Chisos Mountains]], aveva creato il proprio incontrastato dominio, liberamente scorrazzando per il [[Chihuahua (stato)|Chihuahua]] e il [[Coauhila (stato)|Coahuila]] in cerca di bottino.
Nel febbraio-marzo 1835 Gomez e gli altri capi Mescalero ignorarono la proposta di alleanza contro i [[Comanche]] (peraltro, insieme ai [[Kiowa]], loro acerrimi nemici) avanzata dal Governatore del Chihuahua, accolta invece da alcuni capi Mimbreño e Chiricahua.
Ancora nel 1841 il Chihuahua era alla mercé dei Mescaleros, fra i quali si distinguevano i Limpias di Gomez, ma nel 1843 il Chihuahua concluse, sulla base delle condizioni già sancite dai trattati stipulati coi Mimbreños e i Chirichua nel 1842, anche una tregua coi Mescaleros, verosimilmente giovandosi della buona disponibilità di capi Sierrablanca Mescalero come [[Manuelito (capo Apache)|Manuelito]], Josecito e, forse, Barranquito a fronte dell'irriducibile Gomez (coi suoi luogotenenti Cigarrito, Chiconero, Simon Manuel, Simon Porode, Espejo,) e dei più giovani e poco arrendevoli Marco, Mateo e [[Santana (capo Apache)|Santana]] (quest’ultimo, però, vincolato al rispetto e alla lealtà nei confronti del padre, Barranquito).
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