Laceno: differenze tra le versioni

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[[File:Cappella di Santa Nesta - Laceno.jpg|alt=Cappella di Santa Nesta|miniatura|Cappella di Santa Nesta]]
 
La storia comincia intorno al 1126 - 1127 quando [[San Guglielmo da Vercelli]] e [[San Giovanni da Matera]] sostarono al di sotto della piccola collina dove oggi sorge l'Ostello. Nel 1241 a loro apparve il ''SS. Salvatore'' che disse a San Guglielmo che non era quello il posto in cui avrebbe dovuto finire la missione, pronunciando le parole ''"Ne Stes In Loco Isto"'' (''"Non stare qui"''). Da questa frase il nome Nesta, santa a cui verrà dedicata la chiesetta costruita ad opera dei bagnolesi sulla collinetta. La piccola cappella fu ingrandita dai Verginiani intorno all'inizio del XVI secolo, per poi essere sistemata dal pittore e patriota Michele Lenzi, sindaco di Bagnoli Irpino dal 1878 al 18811886, attraverso una pubblica sottoscrizione alla quale contribuirono anche lo stesso Lenzi che donò mille lire e [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]] con trecento lire, come indicato nella lapide posta nell'androne dell'edificio sacro: "Auspice il 1 Re d'Italia, e col concorso dello Stato della Provincia e del Comune dell'artista [[Michele Lenzi]] Sindaco e solerte patrono dell'opera riedificò nell'anno 1878. Deliberazione cons.re 11 maggio 1880".
 
Michele Lenzi donò anche l'''Apparizione del Salvatore'', opera di {{tutto attaccato|1,80 × 0,77 m|}} da lui realizzata in [[ceramica]] su dodici mattonelle incastrate nel muro sopra l'altare della Cappella, nel quale era stata riprodotta anche la frase rivolta ai due Santi eremiti, mentre ai due lati l'amico [[Achille Martelli]] dipinse anche le immagini dei due patroni di Bagnoli Irpino, ovvero San Lorenzo e Sant'Onorio<ref>http://www.palazzotenta39.it/public/?dl_name=Articoli_Una_storia_cancellata_di_Bernardo_Domenico_13.01.2010.pdf</ref>.