Giuffrè Editore: differenze tra le versioni
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[[File:Antonino_Giuffrè.jpg|left|254x254px|Antonino Giuffrè, fondatore della casa editrice|thumb]]
[[File:Catalogo_storico_Giuffrè_editore.jpg|thumb|upright=1.2|1930: il primo catalogo della Dott. A. Giuffrè Editore]]
[[Antonino Giuffrè (editore)|Antonino Giuffrè]] (1902
Negli [[anni venti|anni ’20]], trasferitosi a [[Milano]], diede inizio ad un'attività editoriale con la stampa e la distribuzione delle dispense universitarie; presto le pubblicazioni artigianali di Antonino Giuffrè si diffusero anche all’università statale, che si apriva a Milano proprio nel [[1924]] e la cui facoltà di [[giurisprudenza]] era stata appena avviata. Fra coloro che gli affidarono i primi lavori editoriali, ci furono [[ingegneri]], [[economisti]] e [[giuristi]]; grazie alla collaborazione del fratello Gaetano, studente di [[ingegneria]], Giuffrè stampò le ''Lezioni di idraulica'' di Bay la ''Chimica industriale'' di M. G. Levi, la ''Lavorazione dei metalli'' di G. Orlandi. Nel [[1931]] la società editrice che porta il suo nome, venne iscritta alla [[Camera di Commercio]] di [[Milano]] e l’attività che fino ad allora era stata svolta in modo artigianale, assunse da quel momento la funzione formale di [[casa editrice]].
Utilizzava tipografie milanesi, Tenconi, Colombi, ma stampava qualcosa anche a [[Pavia]], a [[Città di Castello]], a [[Bologna]] dando alla sua produzione un’impronta nazionale e non più solo locale<ref name=reda>{{Cita web|autore = Sergio Redaelli |url = http://www.rmfonline.it/?p=22652 |titolo = Culla del diritto |accesso = 22 marzo 2016 |editore = RMF Online Varese|data = 13 febbraio 2015 }}</ref><ref>{{Cita web |autore = Pasquale Barberisi |url = http://www.barberisi.it/ORIGINI.htm |titolo = Le origini |accesso = 22 marzo 2016 |data = |dataarchivio = 21 gennaio 2016 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160121090451/http://barberisi.it/ORIGINI.htm |urlmorto = sì }}</ref>. Nel giugno del [[1940]], a seguito della [[dichiarazione di guerra]], cominciarono le difficoltà, prima fra tutte la carta, il cui rifornimento scarseggiava, mentre il prezzo aumentava. Nel [[1942]] la situazione peggiorò: gravi limitazioni di energia impedirono il pieno lavoro delle macchine tipografiche; la poca carta sul mercato era di pessima qualità, mancava il filo per cucire i volumi. Giuffrè ebbe la fortuna di non perdere il magazzino durante i bombardamenti su Milano, cosa che non risparmiò altri editori.
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