Controriforma: differenze tra le versioni

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Le guerre di religione: Elisabetta I, figlia di Anna Bolena
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[[File:Vulgata Sixtina.jpg|thumb|Una copia della ''[[Vulgata]]'' (l'edizione [[latina]] della [[Bibbia]] cattolica) stampata nel 1590.]]
La '''Controriforma'''<ref>Il termine non è mai stato in realtà usato dalla Chiesa e fu coniato dal giurista protestante Johann Stephan Pütter, ''Die Augsburgische confession'', Göttingen, Wittwe Vandenhoeck, 1776, p. 10 (cfr. Albert Elkan, “Entstehung und Entwicklung des Begriffs ‘Gegenreformation,’” in "Historische Zeitschrift", 112 (1914), pp. 473-493, a p. 475.), quindi, a grande distanza dagli avvenimenti. È da intendere come contraltare a “Riforma”, riferita all’azione di Lutero, termine, quest’ultimo, peraltro mai utilizzato dal teologo tedesco, bensì codificato dagli storiografi. Massimo Petrocchi in “La Controriforma in Italia”, Roma, Veritas, 1947, invita a accogliere il termine “col beneficio d'inventario” (p. 13)</ref>, talvolta definita anche '''Riforma cattolica''', è stata la reazione della [[Chiesa cattolica]] alla [[Riforma protestante]]. Tale reazione fu caratterizzata dall'accoglimento di alcune istanze di rinnovamento [[Chiesa (comunità)|ecclesiastico]], che peraltro anche [[Martin Lutero|Lutero]], [[Giovanni Calvino|Calvino]] e gli altri riformatori avevano messo in evidenza (formazione dei [[presbitero|preti]], dovere di residenza dei [[vescovo|vescovi]], lotta all’immoralità nel [[clero]], etc.), ma anche da una reazione polemica e difensiva di fronte al [[protestantesimo]], per evitare che altri cattolici passassero alle [[Chiesa evangelica|Chiese evangeliche]], (per mezzo di [[catechesi|catechismo]], [[arte sacra]], [[Devozione#Cattolicesimo|devozione popolare]], etc.) e dalla repressione violenta del cristianesimo evangelico nel contesto di una collaborazione tra [[Papato]] e “Stati cattolici”, soprattutto la [[Spagna]] (attraverso il [[Imprimatur|controllo della stampa]], ruolo dell'[[Inquisizione romana]], [[autodafé]] e roghi degli eretici, etc.).
 
Normalmente gli storici identificano come "età della Controriforma" il periodo che va dall'apertura del [[Concilio di Trento]] alla [[pace di Vestfalia]], che chiude la [[guerra dei trent'anni]].
 
Sebbene la Controriforma venga talvolta chiamata anche Riforma cattolica, con quest'ultimo termine si intende invece propriamente quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica aveva tentato di riformare le proprie istituzioni anche prima del [[Concilio di Trento]]<ref>«Movimento religioso, sorto all’interno della Chiesa cattolica nei decenni precedenti la Controriforma, che tendeva a una moralizzazione dei costumi del clero e a un rinnovamento teologico» ([https://dizionario.internazionale.it/ Il Nuovo De Mauro], s. v. «riforma»</ref>; già durante il [[Concilio di Costanza]], per esempio, i padri conciliari avevano auspicato una riforma «nel capo e nelle membra»,<ref>[http://www.clerus.org/clerus/dati/2000-06/13-2/ConcilioCostanza.html Concilio di Costanza]</ref> ma fu solo in seguito alla [[Riforma protestante]] che tale esigenza si fece urgente<ref>{{treccani|controriforma}}</ref>, concretizzandosi nell'applicazione delle disposizioni conciliari tridentine. La "Controriforma", pertanto, fu ''anche'' - ma non solo - "riforma cattolica", come d'altra parte la "riforma cattolica" fu ''anche'' - ma non solo - "Controriforma".
 
== Premesse ==
=== Chiesa cattolica tra medioevo ed età moderna ===