Vernice: differenze tra le versioni

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La pittura è stata una delle prime arti dell'umanità. Alcune pitture rupestri disegnate con ocra rossa o gialla, ematite, ossido di manganese e carbone potrebbero essere state realizzate dai primi ''Homo sapiens'' già 40.000 anni fa<ref>{{Cita libro|nome=Thomas J|cognome=Craughwell|titolo=30,000 years of inventions|url=https://www.worldcat.org/title/30000-years-of-inventions/oclc/801100207|accesso=2022-05-30|data=2012|editore=Tess Press|lingua=EN|OCLC=|ISBN=}}</ref>. La vernice potrebbe essere anche più vecchia. Nel 2003 e nel 2004, gli archeologi sudafricani hanno riportato i ritrovamenti nella grotta di Blombos di una miscela a base di ocra prodotta dall'uomo di 100.000 anni fa che potrebbe essere usata come vernice<ref>{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2004/03/0331_040331_ostrichman_2.html|titolo=news.nationalgeographic.com}}</ref><ref name="theguardian.com">{{Cita web|url=http://www.theguardian.com/science/2011/oct/13/stone-age-painting-kits|titolo=Stone Age painting kits found in cave|sito=the Guardian|data=2011-10-13|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref>. Ulteriori scavi nella stessa grotta hanno portato alla relazione del 2011 di un kit completo di strumenti per macinare i pigmenti e creare una sostanza primitiva simile alla vernice<ref name="theguardian.com" /><ref>{{Cita web|url=https://www.nessofbrodgar.co.uk/painted-walls/|titolo=Painted walls|sito=The Ness of Brodgar Excavation|data=2011-08-05|lingua=en-GB|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
È stato scoperto che le pareti interne del [[Ness of Brodgar]], risalente a 5.000 anni fa, incorporavano singole pietre dipinte in giallo, rosso e arancio, utilizzando pigmento ocra a base di [[ematite]] mescolato con grasso animale, latte o uova<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nick|cognome=Card|nome2=Ingrid|cognome2=Mainland|nome3=Scott|cognome3=Timpany|data=2018-05|titolo=To Cut a Long Story Short: Formal Chronological Modelling for the Late Neolithic Site of Ness of Brodgar, Orkney|rivista=European Journal of Archaeology|volume=21|numero=2|pp=217–263|lingua=en|accesso=2022-05-30|doi=10.1017/eaa.2016.29|url=https://www.cambridge.org/core/journals/european-journal-of-archaeology/article/abs/to-cut-a-long-story-short-formal-chronological-modelling-for-the-late-neolithic-site-of-ness-of-brodgar-orkney/13C8C470D93BDF2F8FDB28BA9ADE79F0}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nessofbrodgar.co.uk/|titolo=The Ness of Brodgar Excavation|sito=The Ness of Brodgar Excavation|lingua=en-GB|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
Le antiche mura colorate di [[Dendera]], in Egitto, che sono state esposte per anni alle intemperie, possiedono ancora il loro colore brillante, vivido come quando furono dipinte circa 2000 anni fa. Gli egizi mescolavano i loro colori con una sostanza gommosa e li applicavano separatamente l'uno dall'altro senza alcuna miscelazione. Sembra che abbiano usato sei colori: bianco, nero, blu, rosso, giallo e verde. Usavano il [[minio]] per il rosso, generalmente di una sfumatura scura<ref>{{Cita web|url=https://www.vanillamagazine.it/riportati-alla-luce-i-magnifici-colori-delle-pitture-del-tempio-di-hathor-in-egitto/|titolo=Riportati alla Luce i Magnifici Colori delle Pitture del Tempio di Hathor in Egitto|autore=Matteo Rubboli|sito=Vanilla Magazine|data=2016-06-24|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Abdel Salam Hamdy|cognome=Makhlouf|nome2=Dieter|cognome2=Scharnweber|titolo=Handbook of Nanoceramic and Nanocomposite Coatings and Materials|url=https://books.google.it/books?id=mRGdBAAAQBAJ&pg=PA322&lpg=PA322&dq=dendera+colored+wall&source=bl&ots=SCh0mBU3OU&sig=ACfU3U0XxNNnqhdxwly2SJuvcLSTbY2dEg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwii3P-S2Ib4AhUThf0HHcRnDxcQ6AF6BAhCEAM#v=onepage&q=dendera%20colored%20wall&f=false|accesso=2022-05-30|data=2015-05-08|editore=Butterworth-Heinemann|lingua=en|ISBN=978-0-444-63382-8}}</ref>.