Operazione Dragoon: differenze tra le versioni

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=== L'inseguimento ===
Il 21 agosto elementi dell'11. Panzer-Division lanciarono una puntata offensiva contro l'avanguardia della 3rd Division statunitense, giunta nei pressi di Aix-en-Provence. La comparsa dei corazzati tedeschi, per la prima volta dall'inizio dello sbarco, generò inizialmente una certa preoccupazione nei comandi della Seventh Army statunitense, principalmente perché non c'erano riserve con cui fronteggiare un contrattacocontrattacco massiccio: l'avanzata venne quindi fermata sulle posizioni appena raggiunte, e la 3rd e 45th Division ricevettero l'ordine di attestarsi e di attendere di essere rilievaterilevate dai reparti francesi liberati dagli assedi ai porti. La mossa dei tedeschi era in realtà volta a rallentare la progressione degli Alleati in modo da guadagnare tempo per la ritirata del LXXXV. Armeekorps dalla costa del Mediterraneo, e la decisione di Patch e Truscott di fermare l'avanzata sacrificò molto probabilmente la possibilità di intrappolare un gran numero di truppe nemiche a sud del corso della Durance: la retroguardia del LXXXV. Armeekorps si portò a nord del fiume nella notte tra il 23 e il 24 agosto nella zona di [[Orgon]], e quando la 3rd Division riprese ad avanzare con decisione il 24 agosto raggiunse il Rodano ad Avignone trovando solo il vuoto davanti a sé<ref>{{cita|Zaloga|pp. 69-70}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 142-143}}.</ref>.
 
L'attenzione dei due contendenti si stava nel frattempo spostando più a est. La 157. Reserve-Division era disseminata su una vasta area compresa tra Grenoble, [[Gap (Francia)|Gap]] e [[Aix-les-Bains]] a caccia di partigiani: la 19. Armee comandò alla divisione di tenere le posizioni fino al 30 agosto in modo da proteggere il fianco orientale del LXXXV. Armeekorps in ritirata lungo il Rodano, ma contemporaneamente il comando tedesco in Italia le ordinò di affrettare la prevista ritirata verso le Alpi per impedire che gli Alleati si impossessassero dei valichi alpini; il comandante della divisone, generale Karl Pflaum, ritenne più prudente eseguire questo secondo ordine e la 157. Reserve-Division si ritirò da Grenoble alla mezzanotte del 21 agosto, aprendo un enorme varco nel fianco orientale della 19. Armee dentro cui si tuffarono la TF Butler e, nella sua scia, la 36th Division. La TF Butler riprese a muovere da Sisteron la mattina del 20 agosto prendendo, con l'aiuto dei ''maquis'', Gap quel pomeriggio dopo una breve battaglia che lasciò 900 prigionieri in mano agli Alleati; nella notte tra il 20 e il 21 agosto, Butler ricevette nuovi ordini: invece di puntare su Grenoble come previsto, Truscott gli comandò di piegare a ovest e raggiungere il corso del Rodano all'altezza di [[Montélimar]], per tagliare la principale via di ritirata dei tedeschi lungo la sponda orientale del fiume. La mossa era alquanto azzardata, visto che le forze statunitensi avrebbero affrontato un numero imprecisato i tedeschi dovendo oltretutto mantenere un collegamento con la testa di sbarco unicamente tramite tortuose e pessime strade di montagna, ma la mattina del 21 agosto la TF Butler si mise in marcia verso ovest raggiungendo [[Crest (Drôme)|Crest]] dopo una marcia incontrastata di venticinque chilometri. Da qui gli uomini di Butler si spostarono prima a sud e poi di nuovo a ovest, occupando nel pomeriggio una piccola altura (Quota 300) a circa cinque chilometri a nord di Montélimar: l'altura dominava la sottostante Strada statale 7 che correva parallela alla sponda orientale del Rodano, lungo la quale stavano transitando centinaniacentinaia di veicoli e migliaia di soldati tedeschi in ritirata verso nord. Le forze statunitensi erano troppo piccole per bloccare la strada, ma dalla loro posizione dominante iniziarono subito ad aprire un intenso fuoco sulle colonne tedesche<ref>{{cita|Zaloga|pp. 57-58, 70-71}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 144-149}}.</ref>.
 
L'inaspettata comparsa delle forze statunitensi sul fianco roientale della sua ritirata spinse Wiese a reagire immediatamente: il 22 agosto una forza improvvisata incentrata sul battaglione da ricognizione dell'11 Panzer-Division lanciò un contrattacco, tagliando le retrovie della TF Butler a [[Puy-Saint-Martin|Puy]] ma venendo ricacciata indietro da un contrattacco statunitense sferrato quella sera. Il 23 agosto entrambi i contendenti fecero avanzare nuove forze: rallentata anche dall'iniziale indecisione di Truscott dopo la puntata offensiva tedesca ad Aix-e-Provence, la 36th Division si era mossa cautamente e i suoi reparti di testa raggiunsero la TF Butler solo la sera del 22 agosto; il comandante della divisione, generale [[John E. Dahlquist]], passò quindi tutta la giornata seguente a consolidare le posizioni a est di Montélimar. La mancanza di carburante e autocarri da trasporto era un problema più urgente della mancanza di truppe, visto che lasciava gli statunitensi con poche munizioni per la loro artiglieria. Nel frattempo, la 11. Panzer-Division riuscì in qualche modo a districare i suoi reparti dall'immenso ingorgo di traffico formatosi sulla Statale 7 portando, verso mezzogiorno del 23 agosto, un primo ''Kampfgruppe'' di carri armati e ''[[Panzergrenadier]]'' nelle vicinanze di Montélimar, anche se il resto della divisione non fu in posizione fino al giorno dopo. Dopo varie scaramucce il 23 agosto, la battaglia si riaccese più intesa il 24 agosto: i contrattacchi tedeschi portarono infine alla riconquista di Quota 300, e Dahlquist decise quindi di arretrare il suo schieramento in posizione difensiva lungo il fiume [[Roubion (fiume)|Roubion]]. Ammassata una grossa forza con reparti della 11. Panzer-Division, della 198. Infanterie-Division, delle unità di terra della Luftwaffe e di artiglieria, i tedeschi sferrarono una grossa offensiva contro la linea della 36th Division sul Roubion il 25 agosto: l'azione di sei diversi ''Kampfgruppe'' si rivelò alquanto scoordinata e fallì davanti alla resistenza degli statunitensi, i quali anzi passarono al contrattacco, ripresero Quota 300 e tagliarono la Statale 7 all'altezza di [[La Coucourde]]; una forza tedesca rabberciata contrattaccò a sua volta all'imbrunire e riaprì la strada dopo la mezzanotte del 26 agosto. I combattimenti proseguirono il 26, 27 e 28 agosto: i tedeschi non riuscirono a scacciare le forze statunitensi e dovettero proseguire la ritirata lungo la Statale 7 sotto il fuoco nemico, perdendo numeroso equipaggiamento; gli statunitensi, a loro volta, non furono in grado di chiudere la strada e impedire che i tedeschi si portassero in salvo verso nord oltre il corso del fiume [[Drôme (Alvernia-Rodano-Alpi)|Drôme]]. Le ultime unità tedesche riuscirono a districarsi dalla zona di Montélimar nella notte tra il 28 e il 29 agosto; la mattina dopo la retroguardia della 198. Infanterie-Division finì intrappolata tra la 36th Division a nord e la 3rd Division a sud, che Truscott aveva spedito all'inseguimento dei tedeschi lungo la Statale 7: circa {{M|3500}} tedeschi, tra cui il comandante della 198. Infaterie-Division generale Richter, si arresero agli statunitensi. Scontri minori proseguirono poi fino al 31 agosto, mentre gli statuntensistatunitensi ripulivano la riva nord del Drôme dagli ultimi ritardatari tedeschi<ref>{{cita|Zaloga|pp. 71-80}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 149-167}}.</ref>.
 
La [[battaglia di Montélimar]] fu deludente per entrambe le parti. Gli statunitensi, che contarono {{M|1575}} perdite nello scontro, si lasciarono sfuggire l'occasione di annientare buona parte della 19. Armee tedesca: anche senza bloccare fisicamente la Statale 7, l'artiglieria statunitense avrebbe potuto distruggere non solo le colonne del LXXXV. Armeekorps in marcia lungo di essa ma anche quelle del IV. Luftwaffen-Feldkorps in movimento sulla sponda opposta del Rodano, che invece sfilarono via disturbate solo dagli attacchi aerei e dei partigiani. Se ciò non avvenne dipese principalmente dalla carenza di carburante e autocarri con cui rifornire i cannoni di munizioni, a sua volta frutto della pianificazione prudente di tutta l'operazione Dragoon: la debole resistenza tedesca agli sbarchi portò a un'espansione della testa di ponte molto più veloce di quanto preventivato, e la logistica non riuscì a tenere il passo dell'avanzata; il VI Corps rimase vittima del suo successo. Ma se la 19. Armee era riuscita a districarsi dalla trappola, le perdite tedesche risultarono comunque tremende: il LXXXV. Armeekorps registrò 600 morti, {{M|1500}} feriti, {{M|5800}} prigionieri e diverse migliaia di dispersi durante la ritirata dal 21 al 31 agosto; il confinante IV. Luftwaffen-Feldkorps se la cavò meglio, subendo 260 morti, 580 feriti e {{M|2160}} dispersi nel medesimo periodo. Finita in testa alla colonna delle truppe in ritirata l'11. Panzer-Division salvò buona parte del suo organico ({{M|12500}} uomini) e dei suoi carri armati, ma le meno mobili divisioni di fanteria che arrancavano alle sue spalle furono decimate: la [[338. Infanterie-Division (Wehrmacht)|338. Infanterie-Division]] fu ridotta a {{M|1810}} effettivi, la 198. Infanterie-Division a circa {{M|2600}}. Pesanti furono inoltre e perdite di cannoni, veicoli ed equipaggiamento<ref>{{cita|Zaloga|pp. 80-81}}.</ref><ref>{{cita|Clarke & Ross|pp. 167-170}}.</ref>.