Tony Bennett: differenze tra le versioni

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Nel 1950 firmò il suo primo ingaggio discografico con la [[Columbia Records]], che stava per lasciar scadere il contratto con [[Frank Sinatra]]. La prima raccomandazione che gli venne fatta dai produttori fu appunto di cercare di non imitarlo.
 
Il suo primo successo commerciale fu ''[[Because of You (singolo Tony Bennett)|Because of You]]'', prodotta da [[Mitch Miller]] con un arrangiamento orchestrale di [[Percy Faith]]: ottenne un altissimo gradimento nei [[juke box]] e rimase al primo posto nellenella classifica [[Billboard Hot 100]] per otto settimane nel 1951, vendendo più di un milione di copie. Sulla scia arrivarono ''Cold, Cold Heart'' con [[Percy Faith]] che raggiunse la prima posizione nella Billboard Hot 100 per sei settimane sempre nel 1951 e ''Blue Velvet''.
Ormai divenuta star di prima grandezza, Bennett soddisfò la moltitudine di fans accorsi a New York, al Paramount Theatre, con sette spettacoli al giorno, dalle 10:30 del mattino alle 3 di notte.
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=== La rinascita, gli anni novanta ===
[[File:Tony Bennett National Italian American Gala.jpg|miniatura|Tony Bennett nel 2001]]
All'inizio degli [[Anni 1990|anni novanta]], gli eccessi della disco, della [[New wave (musica)|new wave]] e del [[punk rock]] favorirono un ritorno alle canzoni classiche americane e ai loro interpreti, tra i quali lo stesso Bennett. Il figlio Danny gli fece da [[manager]] e lo accompagnò come direttore d'orchestra nei numerosi show televisivi nei quali il padre apparve come guest-star, come il [[David Letterman Show]], Ilil ''Late night with Conan O'Brien'', diversi spettacoli di [[MTV]] e un episodio del cartone animato ''[[I Simpson]]''. Nel 1990 uscì ''Astoria: Portrait of the Artist'', nel 1992 ''Perfectly Frank'', dove cantò i più grandi successi di [[Frank Sinatra|The Voice]] e nel 1993 omaggiò [[Fred Astaire]] con ''Steppin' Out'', che gli valse l'ennesimo Grammy.
 
Intanto si avvicinò a nuovi stili e duettò con numerosi cantanti e gruppi, come i [[Red Hot Chili Peppers]], [[Elvis Costello]] e [[Plácido Domingo]]. Moltiplicò i concerti e nel 1998 pubblicò un'autobiografia, ''The Good Life: The Autobiography of Tony Bennett''. Nel 1997 venne iscritto nella [[Hall of Fame]] degli interpreti jazz e nel 2001 gli fu consegnato il [[Grammy Award alla carriera]].