Scipio Slataper: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 38:
 
Si trasferì a [[Firenze]] per studiare<ref>come altri intellettuali triestini, quali [[Giorgio Fano]], [[Biagio Marin]], [[Giani Stuparich]], [[Virgilio Giotti]] e [[Umberto Saba]], più o meno nello stesso periodo.</ref>; qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]].
[[File:ElodyOblath-LeTreAmiche.jpg|thumb|Le tre amiche di Scipio Slataper: Luisa Carniel Slataper (Gigetta), destinata a diventare sua moglie, Elody Oblath e Anna Pulitzer (Gioietta), ritratti eseguiti da Gigetta Slataper, anno 1910 circa.]]
Agli anni 1909-1914 risale l'epistolario di Scipio Slataper ''Alle tre amiche'' (pubblicato postumo a cura di [[Giani Stuparich]]); nel gennaio del [[1909]] incontrò a Trieste la prima di esse, Anna Pulitzer, con cui ebbe una relazione intensa quanto tormentata, conclusasi tragicamente col suicidio di lei nel maggio dell'anno seguente. Sconvolto dall'avvenimento, si ritirò in solitudine in una piccola abitazione sull'altopiano di Occisla dove iniziò a scrivere ''[[Il mio Carso]]'', che, pubblicato nel 1912, resterà il suo unico romanzo. Tornato a Trieste, nel settembre 1913 sposò Luisa Carniel, detta Gigetta, la seconda delle tre amiche (la terza era [[Elody Oblath]]), da cui ebbe un figlio cui fu dato il medesimo nome di [[Scipio Secondo Slataper|Scipio]] e che, arruolato tra gli alpini della [[Brigata alpina "Julia"|Divisione Julia]], rimase disperso in Russia durante la [[Seconda battaglia difensiva del Don|ritirata (1942-1943)]] e insignito di [[medaglia d'oro al valor militare]] <ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=45658|titolo=Medaglia d'oro al valor militare|accesso=22 aprile 2015}}</ref>.