Ridondanza (ingegneria): differenze tra le versioni
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* Ridondanza attiva, quando tutti gli oggetti in ridondanza operano congiuntamente, ma ciascuno di essi è in grado di svolgere la funzione da solo in caso di guasto dell'altro (o degli altri) <ref>In un sistema a ridondanza tripla, tutti e tre gli elementi devono andare in avaria per far fallire il funzionamento del sistema. Poiché ci si attende che ciascun componente si guasti indipendentemente dagli altri, la probabilità che tutti si guastino contemporaneamente è estremamente bassa.</ref>.
* Ridondanza “in standby”, quando solo uno degli oggetti in ridondanza (detto “primario” o “master”) è operante, mentre l'altro (detto “secondario” o “slave”) si attiva solo in caso di guasto del “primario”.
* A maggioranza di voto: in questo caso la ridondanza è costituita da un [[Numeri pari e dispari|numero dispari]] di oggetti, oltre ad un elemento (“voter”) che misura un parametro definito in uscita da ciascun oggetto in ridondanza e compara tali misure. Il sistema disattiva automaticamente l'oggetto (o gli oggetti) la cui risposta non è congruente con quella degli altri elementi. La disponibilità della funzione è garantita fino a che il numero di elementi funzionanti è superiore a quello degli elementi guasti; per garantire l'efficacia di questo metodo (utilizzato ad esempio nei computer di bordo in applicazioni aerospaziali) occorre inoltre garantire un'altissima affidabilità del “voter” <ref>[http://www.elecdesign.com/Articles/ArticleID/6886/6886.html Majority voting systems] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070303033411/http://www.elecdesign.com/Articles/ArticleID/6886/6886.html |data=3 marzo 2007 }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.research.ibm.com/journal/rd/201/ibmrd2001E.pdf |titolo=Redundancy Management Technique for Space Shuttle Computers |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090227110826/http://www.research.ibm.com/journal/rd/201/ibmrd2001E.pdf |dataarchivio=27 febbraio 2009 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.aero.org/publications/crosslink/summer2003/06.html |titolo=Designing Integrated Circuits to Withstand Space Radiation |accesso=14 febbraio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080410173840/http://www.aero.org/publications/crosslink/summer2003/06.html |dataarchivio=10 aprile 2008 |urlmorto=sì }}</ref>
== Applicazioni in informatica ==
In ambito informatico è comune, in caso di sistemi critici, avere apparati di ridondanza: p.es., due copie di dati mantenute sincronizzate in modo da garantire la continuità dell'esecuzione delle applicazioni anche in caso di danneggiamento del supporto contenente i dati stessi. Questo obiettivo si realizza con varie tecniche come per esempio le copie ''[[mirror (informatica)|mirror]]'' o varie tipologie di dischi in configurazione [[RAID]].
La ridondanza può essere estesa anche ad altre parti critiche di [[computer]] come sistemi di raffreddamento, alimentazione elettrica, [[Scheda di rete|schede di rete]] ecc., o addirittura all'intero sistema in un'architettura [[Computer cluster|cluster]] in alta affidabilità, tale che automaticamente, un sistema può prendere il posto di quello non funzionante.
La ridondanza è anche una caratteristica negativa che si può avere in una [[base di dati]] relazionale. Partendo dall'assunzione semplificata che ad ogni città corrisponda un solo [[codice di avviamento postale]] e viceversa (cosa non sempre vera), un esempio di dati [[normalizzazione del database|non normalizzati]] consiste nel salvare entrambi i dati quando si memorizza un indirizzo (quando basterebbe memorizzarne uno e desumere l'altro per mezzo di una relazione con un'altra tabella che associa i codici di avviamento postale ai comuni).
Nelle [[NoSQL|basi di dati non relazionali]], invece, la ridondanza è vista come una delle possibili strade (da valutare in base al dominio dei dati) per gestire efficientemente [[query]] su grandi moli di dati in assenza di relazioni<ref>{{Cita web|url = https://www.allbuttonspressed.com/blog/django/2010/09/JOINs-via-denormalization-for-NoSQL-coders-Part-1-Intro|titolo = JOINs via denormalization for NoSQL coders, Part 1: Intro - ABP blog {{!}} All Buttons Pressed|accesso=7 febbraio 2016|sito = www.allbuttonspressed.com}}</ref>.
== Note ==
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