Leode: differenze tra le versioni

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== Il mito ==
Leode, figlio del nobile Enope, era uno dei [[Proci]], giovani e subdoli pretendenti al trono di Itaca, allorché [[Ulisse]], il re, era impegnato nella [[guerra di Troia]]: era anche [[aruspice]], dotato di [[preveggenza]]. Ulisse, una volta tornato in patria, dovette vedersela coi pretendenti che si erano insediati nella reggia volendo sposare, in sua assenza, la moglie [[Penelope]]. Aiutato dal figlio [[Telemaco]] e dai servi fedeli dette il via a una grande strage nella sala del palazzo. Quello dei Proci cui Odisseo riservò la sorte peggiore fu proprio Leode che, vista la carneficina, si gettò alle sue ginocchia implorando di essere risparmiato, ma il re di Itaca, sordo alle sue preghiere, raccolse la spada di Agelao (un pretendente ucciso poco prima dall'eroe [[Achei|acheo]]), e con questa gli tagliò la testa che cadde al suolo mentre ancora parlava.
 
== Nell'arte ==
* Una [[fiala]] attica a figure rosse, databile al quinto secolo avanti Cristo, mostra il massacro dei Proci: vi si scorge la testa recisa di Leode. <ref> https://journals.openedition.org/rhr/8331 </ref>
 
==Bibliografia==