Uniting for consensus: differenze tra le versioni

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In occasione dei suddetti negoziati ai gruppi sopra menzionati si è aggiunto lo [[Small Five]].
 
Il gruppo UfcUfC si è allineato alla posizione italiana (sesto contribuente dell'ONU), illustrata dal rappresentante permanente presso l'ONU, [[Giulio Terzi di Sant'Agata]].<ref>[https://italyun.esteri.it/rappresentanza_onu/en/comunicazione/archivio-news/2009-03-24-terzi.html Statement by the Permanent Representative of Italy H.E. Ambassador Giulio Terzi di Sant’Agata (March 24, 2009) ]</ref> L'opposizione all'allargamento del numero dei membri permanenti si fonda principalmente sull'inopportunità di mantenere l'istituto del ''veto'', nato nel dopoguerra ma insensato dopo la fine della [[Guerraguerra fredda]]. Consci del carattere irrealistico della proposta di eliminare il veto (più realizzabile la restrizione dell'ambito di applicazione dello stesso o il vincolo del suo utilizzo a un obbligo di motivazione), i Paesi dell'UfcUfC sostengono, tuttavia, l'inopportunità della creazione di Membri permanenti senza veto del CdS, che relegherebbe gli altri Stati alla condizione di membri di Serie B.
L'Italia propone che venga incrementato il numero dei membri non permanenti per ciascun gruppo regionale, lasciando la decisione sulle modalità di elezione di tali seggi ai gruppi stessi, due le opzioni alternative:
1) un mandato di 3-5 anni senza possibilità di rielezione;