Denis Diderot: differenze tra le versioni
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====Litigio con Rousseau====
Nel 1756 incontra di nuovo Rousseau, prima che quest'ultimo - a causa dell'articolo enciclopedico sulla sua città, [[Ginevra]] - litighi, sentendosi offeso, prima con gli autori dello scritto, d'Alembert e Voltaire (che era stato poco prima cacciato dalla città svizzera), e poi con Diderot stesso, rompendo ogni rapporto con gli enciclopedisti.<ref name="Cronjacq3"/><ref>{{cita web |url=http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_REL_011 |titolo=Diderot et Rousseau |sito=[http://www.memo.fr/ MEMO – Voyagez à travers l'Histoire] |accesso=22 maggio 2012 |lingua=fr |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150428005834/http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_REL_011 |dataarchivio=28 aprile 2015 }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_REL_001 |titolo=Rousseau et d'Alembert |sito=[http://www.memo.fr/ MEMO – Voyagez à travers l'Histoire] |accesso=22 maggio 2012 |lingua=fr |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150419103324/http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_REL_001 |dataarchivio=19 aprile 2015 }}</ref> Da allora sia Voltaire (che lo bersagliò di satire e ''[[pamphlet]]'') sia Diderot ostacolarono la circolazione delle opere del ginevrino, in particolare quelle autobiografiche, e Rousseau diverrà ancora più paranoico.<ref name="Cronologia3"/><ref name=posthume>{{cita web |url=http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_VIE_036 |titolo=Le destin posthume de Rousseau |sito=[http://www.memo.fr/ MEMO – Voyagez à travers l'Histoire] |accesso=22 maggio 2012 |lingua=fr |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150705065856/http://www.memo.fr/article.asp?ID=JJR_VIE_036 |dataarchivio=5 luglio 2015 }}</ref> Già precedentemente Diderot aveva litigato con Rousseau per il rifiuto di presentarsi al re che voleva concedergli un vitalizio in seguito al successo a corte dell'opera lirica ''[[L'indovino del villaggio]]'', a causa del suo problema urinario. Sia Diderot sia il suo amico [[Friedrich Melchior von Grimm|Frédéric-Melchior Grimm]] al quale Rousseau era stato precedentemente legato, non tollerano ormai più l'umore scostante e la paranoia di Rousseau verso il gruppo che lui chiama la [[coterie holbachiana]]: Diderot lo accusa di essere un misantropo, scrivendo in ''Le fils naturel'' che "il buono vive in società, il malvagio da solo", causando in Rousseau un risentimento paranoico (seppur Diderot dicesse che la frase non era rivolta a lui), mentre Voltaire lo definisce "il Giuda della confraternita". Essi criticano le scelte del ginevrino, come l'aver abbandonato i cinque figli in orfanotrofio, la sua difesa quasi sciovinista di Ginevra, l'accompagnarsi con una donna analfabeta e povera (Thérèse Levasseur), che non vuole sposare e che deride alle spalle con gli amici filosofi, ma per la cui famiglia chiede denaro agli amici e specialmente a Grimm e d'Holbach (mostrandosi secondo loro ingrato). Rousseau accusava invece la ''coterie'' di tramare contro di lui con l'aiuto della suocera, e rispose con ''[[Le confessioni (Rousseau)|Le confessioni]]'' (1766) opera che Diderot e Grimm considerano a tratti diffamatoria, pubblicata integralmente solo dopo la morte nel 1778. Rousseau rivela infatti episodi privati, afferma di essere stato ingannato e perseguitato, di sentirsi tacitamente approvato da loro come parte dell'ambiente "libertino" nel caso dei figli abbandonati<ref>Le confessioni, libro VII.</ref> - nonostante Rousseau dicesse di non vergognarsi e di averlo reso chiaro all'epoca, è risentito dalla rivelazione pubblica fatta da Voltaire dopo la persecuzione agli enciclopedisti per l'articolo ''Ginevra'' - e mette in cattiva luce [[Louise d'Épinay]].
[[File:'Portrait of Jean-Jacques Rousseau' by François Guérin.jpg|thumb|Rousseau intorno al 1760]]
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