Piemonte d'Istria: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.9.5 |
→Storia: Non è il luogo in cui esprimere concetti più vasti e complicati (e non fontati riguardo alla località) |
||
Riga 56:
Nato come un antico castello posto sulle colline affacciate sul [[Quieto (fiume)|fiume Quieto]], appartenuto a lungo alla famiglia [[Veneto|veneta]] dei [[Contarini]], la città era protetta da una doppia cinta muraria sulla quale si aprivano due porte, delle quali rimane soltanto una, recentemente (2008) oggetto di restauro.
Fino al [[1945]] Piemonte d'Istria fu un attivo centro agricolo. Alla fine della [[seconda guerra mondiale]], con la cessione dell'Istria alla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]]
{{chiarimento|Gli eventi seguiti alla fine della guerra portarono anche a numerosi processi sommari e condanne di cittadini accusati di aver cercato o favorito la fuga in Italia. Il caso più eclatante fu l'eccidio che avvenne la notte del 20 febbraio 1949, ben quattro anni dopo la fine delle ostilità. Le vittime erano tutti giovani di età compresa tra i venti e i trent'anni e provenivano dieci su dodici da [[Cerreto (Croazia)|Cerreto]], piccolo paesino all'interno dell'Istria, nei dintorni di [[Pisino]]. Probabilmente vennero traditi da una delle guide alle quali si rivolsero per la fuga in Italia. I militari dell'UDBA li aspettarono al varco e, dopo aver lanciato una serie di razzi luminosi per schiarire il buio della notte, furono tutti quanti mitragliati. Le salme furono poi gettate in una fossa comune del cimitero di S. Andrea di Piemonte. Solo da pochi anni una lapide ricorda i nomi dei giovani assassinati.|cosa c'entra con il paese?}}<ref>''Cinquant'anni fa l'eccidio di Piemonte'' in la Voce del Popolo 22 febbraio 1999</ref>
| |||