Utente:Yeagvr/Sandbox2: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
←Pagina svuotata completamente Etichette: Svuotamento Ripristino manuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
||
Riga 1:
== Storia ==
Già casale di Napoli, è stato comune autonomo (comprendente anche [[Scampia]]) dal 17 marzo 1861 al 3 luglio 1926 per poi essere inglobato nel comune di Napoli, di cui ha costituito la circoscrizione quindicesima, durante il [[governo Mussolini]], nel 1926.<ref>[[s:R.D.L. 3 giugno 1926, n. 1002 - Aggregazione al comune di Napoli dei comuni di Soccavo, Pianura, Chiaiano ed Uniti e Secondigliano|R.D.L. 3 giugno 1926, n. 1002]]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/eli/id/1926/06/19/026U1002/ORIGINAL|titolo=REGIO DECRETO-LEGGE 3 giugno 1926, n. 1002|sito=Normattiva|accesso=14 febbraio 2024}}</ref>
[[File:Stemma del Comune di Secondigliano.jpeg|miniatura|Stemma dell'antico comune di Secondigliano, esistente fino al [[1926]]]]
=== Età medievale e moderna ===
{{Citazione|Casale Regio della città di Napoli, da cui ne (sic) dista miglia 3 circa, situato in pianura di buona aria, ma molto umido nel tramontar del sole.
La più antica notizia che abbiamo di questo nostro casale è del 19 ottobre del VII secolo, sotto l'Imperatore Alessio, celebrata in questa nostra città, la quale contiene l'affitto di un fondo posto in villa "Secundillani". In altri 2 diplomi dell'epoca di [[Carlo III di Spagna|Carlo II]] chiamasi "Secundillyanum", ma non si trova sotto l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] tra il numero dei casali della nostra città. Il suo territorio è di moggia 2800, esso è fertilissimo ed infatti è conosciuto per la produzione della frutta. La sua chiesa Maggiore dedicata ai S.S. Cosma e Damiano è dotata di un poderoso campanile, ma non terminato. I suoi abitanti al numero di 6000 circa, per la massima parte sono addetti all'agricoltura, e tra i medesimi ci sono di quelli che oltrepassano i 100 anni."<ref>{{Cita libro|nome=Lorenzo|cognome=Giustiniani|titolo=Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli|url=https://books.google.it/books?id=5Ew-AAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=Dizionario+corografico+ragionato+del+Regno+di+Napoli+secondigliano&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj1l4-gwIzNAhVYF8AKHVN4BGkQ6AEIHDAA#v=onepage&q=secondigliano&f=false|accesso=2016-06-03|data=1802-01-01|editore=Presso V. Manfredi|lingua=it}}</ref>|[[Lorenzo Giustiniani (erudito)|Lorenzo Giustiniani]], ''Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli'', 1802.}}
Il primo sviluppo considerevole del Casale, sino ad allora isolato da una fitta vegetazione, difatti, avvenne in corrispondenza all’apertura della strada di Capodichino (1582-86), nonché del principale ingresso di Napoli al tempo, che agevolò le comunicazioni ed i commerci con la città e la pianura a nord di essa.<ref>{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/silvanagiusto/csl/Ricerca%20Storica.htm|titolo=Ricerca_storica|sito=web.tiscali.it|accesso=2024-04-22}}</ref> Nondimeno, il primo nucleo dell’abitato nacque intorno all’VIII secolo in contiguità della [[Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano|Chiesa dei Santi Cosma e Damiano]], edificata nel medesimo periodo e ricostruita quasi interamente nel 1695, presso l'odierna [[Piazza Luigi di Nocera]], non a caso soprannominata “Piazza del Casale”. <ref>{{Cita libro|nome=Marino|cognome=Niola|titolo=Anime: Il purgatorio a Napoli|url=https://books.google.it/books?id=lLNoEAAAQBAJ&pg=PT90&dq=chiesa+dei+santi+cosma+e+damiano+secondigliano&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwiIurmC4N77AhVGh_0HHc7oCdYQ6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=chiesa%20dei%20santi%20cosma%20e%20damiano%20secondigliano&f=false|accesso=2022-12-04|data=2022-04-07|editore=Mimesis|lingua=ar|ISBN=978-88-5519-656-7}}</ref><ref name=":0">{{Cita libro|nome=Touring club|cognome=italiano|titolo=Napoli e dintorni|url=https://books.google.it/books?id=lubgLNSCZrgC&pg=PA381&dq=piazza+luigi+di+nocera&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwj4z5fUuN77AhXAg_0HHQ6HAT4Q6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=piazza%20luigi%20di%20nocera&f=false|accesso=2022-12-04|data=2001|editore=Touring Editore|lingua=it|ISBN=978-88-365-1954-5}}</ref>
[[File:Bank owned by Luigi di Nocera.jpg|miniatura|Un'azione della Banca Popolare di Secondigliano]]
=== Età contemporanea ===
Nel corso del [[XIX secolo]] ed agli inizi del [[XX secolo]], il comune di Secondigliano crebbe notevolmente demograficamente ed economicamente. La presenza di numerosi [[Opificio|opifici]], in concomitanza all'avvento delle nuove macchine a vapore atte alla lavorazione di tessuti, non solo generò maggiore occupazione, ma ne plasmò significativamente il panorama architettonico. Al fervore economico, dovuto soprattutto all'attività industriale di cotonifici, pastifici e stabilimenti di vario genere, infatti, conseguì una pregevole espansione edilizia lungo il corso, un tempo noto come corso Napoli, poi ribattezzato corso [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], e oggi denominato corso Secondigliano. Tra le maggiori industrie secondiglianesi figuravano i pastifici [[Improta (famiglia)|Improta]], Barbato, la ditta di formaggi dei Baroni Carbonelli di Letino, il cui provolone "Carbonelli IGP" viene tuttora prodotto e commercializzato dall'azienda Zanetti, le vetrerie Simonetti ed i cotonifici di proprietà della famiglia [[di Nocera]]. Ad opera di quest’ultima fu la nascita di una delle prime [[Banca Popolare di Secondigliano|banche popolari italiane]], nel 1883, con sede in Secondigliano, per combattere l'usura e dare un ulteriore impulso all’economia cittadina.<ref>{{Cita web|url=https://www.zanetti-spa.it/it/azienda/la-storia/|titolo=La Storia Zanetti|sito=www.zanetti-spa.it|lingua=it|accesso=2024-04-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.foodweb.it/2020/07/italiani-gli-imprenditori-di-un-secolo-fa/|titolo=Gli imprenditori italiani di un secolo fa - L'Opinione di Paolo Dalcò|autore=mbergamaschi|sito=Food|data=2020-07-11|lingua=it-IT|accesso=2024-04-22}}</ref>
L'afflusso di nobili, borghesi locali, possidenti, mercanti e intellettuali, insieme ad una porzione della borghesia partenopea che abbandonò il centro cittadino per spostarsi in periferia, fu dunque determinante nella promozione di un'[[architettura neoclassica]] e [[Architettura neorinascimentale|neorinascimentale]], sobria ed elegante, che andava di pari passo con giardini sontuosi, impreziositi da piante, statue e fontane.<ref>{{Cita web|url=https://santantoniosecondigliano.blogspot.com/2011/11/primi-cenni-storici-sulla-parrocchia.html|titolo=Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano: PRIMI CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA|sito=Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano|accesso=2024-04-22}}</ref>
[[File:Napoli - Corso Secondigliano.jpg|miniatura|Corso Secondigliano agli inizi del XX secolo.]]
Tuttavia, la maggior parte delle costruzioni realizzate risale al periodo degli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]] del [[XX secolo]], in seguito alla prima più vasta opera di urbanizzazione del quartiere partita negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Nella progettazione del quartiere intervenne anche l'[[Architettura organica|architetto organico]] [[Piero Maria Lugli]].<ref>{{cita web|url=http://w2.architetturavallegiulia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1237&Itemid=74|titolo=Facoltà di Architettura di Valle Giulia - Scomparsa del professore emerito Piero Maria Lugli.|accesso=4 ottobre 2011|urlmorto=sì|dataarchivio=18 luglio 2012|urlarchivio=https://archive.is/20120718133749/http://w2.architetturavallegiulia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1237&Itemid=74}}</ref>
Molto nota fu la [[tragedia di Secondigliano]], avvenuta il 23 gennaio 1996, dove persero la vita 11 persone.
|