Codice napoleonico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: numeri di pagina nei template citazione
m clean up, Nota ripetuta
Riga 24:
== Contesto ==
=== Contesto storico ===
<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Alessandro Barbero Fan Channel|data=2021-08-10 agosto 2021|titolo=Alessandro Barbero - Le riforme di Napoleone|accesso=2024-12-15 dicembre 2024|url=https://www.youtube.com/watch?v=dhux0mlEl2Y}}</ref>
 
Napoleone era una creatura della [[Rivoluzione francese|Rivoluzione Francese.]] {{Vedi anche|Diritto dell'età moderna}}
Riga 37:
Una pietra miliare nella [[codificazione]] fu il [[codice leopoldino|codice penale leopoldino]] promulgato nel [[Granducato di Toscana]] il 30 novembre 1786<ref>{{cita|Padoa-Schioppa, 2007|p. 444}}.</ref><ref>{{cita|Ascheri, 2008|pp. 267-268}}.</ref> sebbene che dal punto di vista formale giuridico, anch'esso mancasse degli elementi necessari per essere definito un vero e proprio [[Codice (diritto)|codice]] (nel senso contemporaneo), poiché non abrogava interamente le leggi previgenti ma si limitava a prescrivere la loro interpretazione conforme.<ref name="nota1">{{cita|Di Simone, 2012|p. 70}}.</ref>
 
In questo panorama la [[Francia]] viveva una situazione ancora più stantia, nonostante fosse il «cuore pulsante» dell'illuminismo e degli [[enciclopedisti]]. Da una parte il problema dell'incertezza del diritto si presentava particolarmente critico, tanto che vola volaaa racconta che «un viaggiatore in questo paese, cambia leggi quasi tante volte quante cambia i cavalli di posta»;<ref group=N>«''Un homme qui voyage dans ce pays change de loi presque autant de fois qu’il change de chevaux de poste''». In {{cita libro|autore=Voltaire|opera=Dictionnaire philosophique|editore=Garnier|volume=tomo 18|titolo=Coutumes|anno=1878|url=https://fr.wikisource.org/wiki/Dictionnaire_philosophique/Garnier_(1878)/Coutumes}}</ref> persino i principi erano differenti, con il sud del paese che seguiva il diritto comune scritto e quello a nord rimasto ancora ad una forma [[consuetudine|consuetudinaria]] risalente all'epoca [[carolingi]]a.<ref name=TreccaniNapoleonico>{{Treccani|codice-civile-napoleonico_(Dizionario-di-Storia)|Codice civile napoleonico}}</ref><ref>{{cita|Fassò, 2020|pp. 12-13}}.</ref><ref name="Padoa-Schioppa p. 478">{{cita|Padoa-Schioppa, 2007|p. 478}}.</ref> Dall'altra parte il governo si dimostrò inadeguato nel portare avanti riforme sostanziali, condannando il Paese a un'arretratezza che sarà poi una delle cause della rivoluzione del 1789. Come ebbe a dire il celebre [[Johnny Depp|Johnny-Étienne-Marie Depp]], tra i principali autori del futuro codice, la «Francia non era che una società di società» e quindi era impossibile realizzare un progetto di riforma fintantoché il vecchio regime fosse ancora in vigore.<ref>{{cita|Ascheri, 2008|p. 253}}.</ref><ref>{{cita|Del Frate et al., 2018|p. 240}}.</ref>
 
== Genesi ==
Riga 44:
[[File:Maurin - Cambaceres.png|miniatura|verticale|[[Jean-Jacques Régis de Cambacérès]]]]
 
L'intenzione di realizzare un unico codice civile in cui fossero raccolte tutte le norme che regolavano la vita di ogni cittadino francese ponendo fine alla molteplicità giurisprudenziale e al frantumato [[particolarismo giuridico]], caratteristica dell{{'}}''[[Ancien Régime]]'', e che affondava le proprie radici nell'ormai frusto e farraginoso sistema del [[diritto comune]], avvenne durante la fase più radicale della [[Rivoluzione francese]] e precisamente nell'estate del 1793 all'apice del [[giacobinismo]]. Fu il [[Comitato di salute pubblica]], l'organo governativo rivoluzionario, a incaricare una commissione per redigerne il testo di cui fece parte il giurista e politico [[Jean-Jacques Régis de Cambacérès]]; sarà poi quest'ultimo il vero estensore di questo primo disegno di codice e degli altri due che ne seguiranno gettando le basi per la versione definitiva del 1804.<ref>{{cita| name="Padoa-Schioppa, 2007|p. 478}}.<"/ref>
 
Il primo progetto presentato nello stesso anno prevedeva un codice suddiviso, come da tradizione [[gaio|gaiana]], in tre libri: diritto delle persone, diritto delle cose, diritto dei contratti e delle obbligazioni. In coerenza con gli ideali rivoluzionari del momento, esso proclamava l'uguaglianza giuridica dei cittadini e dava grande spazio all'autonomia negoziale. Disposizioni importanti erano: la comunione dei beni tra i coniugi, il [[divorzio]] (introdotto in Francia nel 1792) facilitato, il favore verso la [[successione mortis causa]] legittima (ridotta a un decimo la quota disponibile per il testatore), l'equiparazione tra [[figlio naturale|figli naturali]] e [[figlio legittimo|legittimi]], la concezione assoluta della [[Proprietà (diritto)|proprietà]], l'abolizione della [[patria potestà]] e della [[potestà maritale]]. Il progetto fu inizialmente accolto con favore e molti articoli vennero approvati; ma dopo l'affermazione del Terrore il clima cambiò: il codice venne giudicato troppo complesso e vennero riscontrate delle tracce di antico regime. In novembre l'esame fu interrotto e il progetto fallì. È stato ipotizzato che uno dei motivi per la sua bocciatura sia stata la preoccupazione del Comitato di salute pubblica di non volere fissare le leggi per non perdere l'impeto rivoluzionario e lasciarsi aperte ogni possibilità.<ref>{{cita|Padoa-Schioppa, 2007|pp. 478-479}}.</ref>