Sumeri: differenze tra le versioni
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=== Periodo di Uruk ===
{{vedi anche|Periodo di Uruk}}
Attorno al [[3500 a.C.]] si conclude il periodo di Ubaid e inizia il periodo di Uruk (circa 3500 a.C.-[[3100 a.C.]]). Non c'è una rottura tra queste due fasi, in quanto lo sviluppo tecnologico e organizzativo prosegue sulla stessa linea,<ref>{{Cita|Liverani 2004|p. 72}}.</ref> ma vi è un mutamento nel tipo di [[ceramica]] distintivo del periodo (da ceramica dipinta ad una di tipo lustrato). In questa fase il sito guida si trova sempre nel sud della Mesopotamia, ma passa dalla città di [[Eridu]], ad [[Uruk]], mentre nel nord assume un ruolo primario [[Tepe Gawra]]. Il periodo di Uruk segna l'ormai avvenuto passaggio alla città; le prove di questo sono varie: la cinta muraria di Uruk che si sviluppa su una lunghezza di 9 km, l'uso dei
Questo lungo processo, spesso denominato "rivoluzione urbana", porta a vasti mutamenti dal punto di vista demografico, tecnologico e socioeconomico. Sebbene le città del nord e del sud della Mesopotamia raggiungano lo stesso livello tecnico e organizzativo, quelle meridionali sono avvantaggiate grazie ad uno sviluppo agricolo più intenso, garantito dai vasti territori pianeggianti drenati attraverso l'uso dei canali. Semplificando, l'accumulo di eccedenze alimentari consente un [[aumento demografico]] e l'origine delle città significa anche origine dello Stato con l'ovvia nascita di una dirigenza politica e di altre figure specialistiche che portano a una più netta stratificazione socioeconomica. Agli sviluppi socioeconomici, si affiancano quelli tecnici e culturali: la presenza di committenti pubblici (il palazzo e il tempio) assicurano una grande quantità di lavoro che porta a far prevalere la quantità sulla qualità e quindi allo sviluppo di nuove tecniche lavorative.<ref>{{Cita|Liverani 2004|p. 83}}.</ref> L'aumento degli scambi commerciali porta ad un uso più frequente del [[metallo]], soprattutto [[rame]] e, verso la fine del periodo di Uruk, anche del [[bronzo]].<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 55.</ref> Ma l'aumento degli scambi commerciali fa anche sorgere la necessità, da parte del tempio e del palazzo, di garantire la correttezza delle operazioni e di mantenere un archivio degli scambi e delle spese, portando in questo periodo alla nascita della [[scrittura cuneiforme]], da molti ritenuta la prima vera forma di scrittura.<ref name=Kramer-1979-10 />
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