Collembola: differenze tra le versioni
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I collemboli si nutrono di alghe, batteri, crittogame, polline e altro.
È facile trovarli in grande quantità nella lettiera dei boschi, nelle praterie umide, nei vegetali in decomposizione, [[Pulci delle nevi (collemboli nivali)|sulla neve]], sui ghiacciai, nei nidi delle [[Formicidae|formiche]], delle [[Isoptera|termiti]] e delle api, come anche in vere proprie colonie sotterranee scavate da essi stessi. La concentrazione può essere quindi grandissima, in un ettaro di prato possono essere presenti negli strati superficiali del terreno (di circa 15 cm) anche oltre 500 milioni di individui.
Sono diffusissimi in ogni regione, soprattutto in terreni ricchi di humus, alla cui formazione essi contribuiscono sensibilmente, ma anche in luoghi ove vi siano detriti umidi. Si contano circa {{formatnum:7500}} specie al mondo, delle quali {{formatnum:2000}} in [[Europa]]<ref name=":0" />. Alcune specie vengono usate per controllare la fertilità dei campi agrari per la produzione agricola. Spesso si aggregano in numero elevatissimo di molti milioni di individui in pochi metri quadrati. Si ritrovano persino sui ghiacciai a {{formatnum:6000}} m di altitudine. Alcune specie, che vivono sulla pellicola superficiale delle acque dolci, hanno di recente assunto una funzione speciale in quanto indicatori della qualità biologica delle acque fluviali. Alcune specie hanno abitudini [[Mirmecofilia|mirmecofile]] o termitofile. Vi sono specie alpine che vivono anche oltre i {{formatnum:3000}} m, come la pulce dei ghiacciai (''[[Isotoma saltans]]''), collembolo piccolo e tozzo, di colore nerastro. Alcune specie sono marine, quali le ''[[Anurida]]'', che si trovano nella zona di flusso e riflusso delle maree e nelle pozze di scogliera.
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