Intelligenza: differenze tra le versioni

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[[File:Asian girl with dimples.jpg|miniatura|Bambina [[statunitense]] di origine [[Asia|asiatica]].]]
Nel XX secolo a causa delle crescenti immigrazioni dall'Europa e dall'Asia gli psicologi statunitensi si posero il problema di stabilire:
# se vi fosse un legame fra [[Quoziente d'intelligenza|QI]] e "razza" di appartenenza (ma oggi sappiamo che le "razze umane" non esistono);
# come investire i soldi nell'educazione dei ragazzi e in particolare in ragazzi con QI basso.
Questi studi portarono a riscontri molto duri in campo psicologico e non: Carl Brigham, nel suo testo ''A study of american intelligence'' ([[1923]]), affermava che l'intelligenza degli americani, di "razza" bianca nordica, era inquinata dalle "razze" mediterranee e dalle "razze" slave. Nell'anno successivo ([[1924]]), tale testo, ebbe una notevole influenza nella formulazione, da parte del governo federale statunitense, dell'''[[Immigration Act of 1924|Immigration Act]]''<ref name="Mecacci">Mecacci L., ''Storia della psicologia del novecento'', Laterza Editore, 1999, p. 256, ISBN 88-420-5784-3</ref>, mediante il quale l'entrata nei confini degli USA da parte di immigrati venne drasticamente diminuita. Nel [[1928|'28]] la polemica si estinse grazie all'articolo ''Nature and Nurture'' nel quale [[Lewis Madison Terman]], pur essendo un convinto ereditarista, propose un compromesso fra la tesi ereditarista e la tesi ambientalista.
 
Si ipotizza che il dibattito nordamericano sull'ereditarietà dell'intelligenza sia stato dovuto alle leggi razziali (vale a dire "razziste") tedesche e all'afflusso di immigrati alla fine degli [[anni 1930|anni trenta]].<ref name=Mecacci />
 
Quarant'anni dopo, nel [[1969]], venne dato alle stampe l'articolo di Arthur Jensen ''How much can we boost IQ<ref group="nota">''IQ'' sta per "Intelligence quotient", il corrispettivo inglese dell'italiano QI (quoziente d'intelligenza).</ref> and scholastic achievement?'',<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Jensen|nome= A.R.|anno=1969|titolo=How Much Can We Boost IQ and Scholastic Achievement?|rivista=Harvard Educational Review|volume=39|pp=1-123|url=http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.138.980&rep=rep1&type=pdf}}</ref> che portò a feroci attacchi a livello personale e a battaglie a suon di articoli sui quotidiani. In tale articolo si poneva la seguente riflessione: posto che il QI dei bambini neri è basso a causa del loro patrimonio genetico deficitario, ha senso spendere soldi nella loro, così costosa, educazione? Per comprendere a pieno in che periodo culturale siamo, è opportuno ricordare che sei anni prima, nel [[1963]], ci fu la [[marcia su Washington per il lavoro e la libertà]] ad opera di [[Martin Luther King]],<ref group="nota">La marcia avvenne il giorno 28 agosto [[1963]].</ref> contro la [[segregazione razziale]]. Il 4 aprile [[1968]] Martin Luther King viene assassinato, un anno dopo verrà dato alle stampe il citato articolo di Jensen: è facile comprendere per quale motivo venne accolto come un ''manifesto in difesa della razza bianca dagli attacchi della razza nera''.
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Nel [[1973|'73]] e nel [[1974|'74]] verranno dati alle stampe due testi che faranno storia: ''IQ in meritocracy'' di Richard Herrnstein<ref>Herrnstein R.J., ''I.Q. in the meritocracy'', Atlantic Monthly Press Book, 1973.</ref> e ''The science and politics of IQ'' di Leon Kamin.<ref>Kamin L.J., ''The Science and Politics of I.Q.'', Potomac, MD, Lawrence Erlbaum Associates, 1974.</ref> Il primo proponente le tesi ereditariste, il secondo ambientaliste. Nel [[1975|'75]] uscì il libro ''Race difference in intelligence'' di John Loehlin, ''et al.'',<ref>Loehlin J.C., Lindzey G., Spuhler J.N., ''Race differences in intelligence'', San Francisco, Freeman, 1975.</ref> proponendo una tesi conciliativa: il QI dipende dal [[genoma]] ed è modificabile nel tempo mediante l'ambiente culturale nel quale la persona vive.
 
Negli anni ottanta vi fu una nuova ondata di polemiche riguardanti "razza" e QI. Ma di tutt'altro tipo: stavolta la diatriba non era sul QI deficitario dei bambini di "razza" nera, ma, paradossalmente, sul QI ''eccedente'' dei bambini di razzaorigini asiaticaasiatiche. I principali testi al riguardo furono: ''Educational achievement in Japan'' di R. Lynn del [[1988]], ''The boat people and achievement in America'' di N. Caplan, J.K. Whitmore e M.H. Choy e anche l'articolo del [[1990]] pubblicato su ''American Psychologist'', ''Asian-American educational achievements: a phenomenon in search of an explanation'' di S.Sue e S. Okazaki.<br />Come negli anni '60, in cui si affermò che era inutile investire denaro nell'educazione dei neri poiché poco dotati di QI, così si affermava alla fine degli anni [[1980|'80]] che era inutile spendere denaro nell'educazione di bambini di origine asiatica poiché ''già dotati di un QI elevato per natura''.
 
In [[Europa]], e in particolar in [[Italia]], il dibattito sul rapporto fra QI e "razza" di appartenenza non è stato così forte e deciso.<br />Comunque è opportuno pensare che «''la questione si potrebbe presentare in un futuro non tanto lontano in relazione all'immigrazione in crescente espansione dai paesi del Terzo Mondo (e probabilmente anche dai paesi dell'Est) verso i paesi della Comunità Europea''».<ref>Mecacci L., ''Storia della psicologia del novecento'', Laterza Editore, 1999, p. 257, ISBN 88-420-5784-3</ref>
 
La questione del rapporto tra l'intelligenza e la "razza" va d'altronde posta in altri termini perché non si può non considerare che la maggior parte dei test che valutano l'intelligenza (come la WAIS-R) non sono "culture free" (cioè scevri dall'effetto culturale), sebbene si dichiarino tali.{{senza fonte}} L'effetto culturale è dunque importante nell'esito finale del test e, di conseguenza, influisce anche sulla valutazione dell'intelligenza. L'effetto culturale vale quindi sia per le conoscenze acquisite (intese come scolarità) sia per la cultura d'appartenenza (intesa come cultura asiatica, africana, ecc.). La questione della relazione tra QI e "razza" deve quindi rimanere aperta ad ogni riflessione.
 
== Gli studi differenziali sull'intelligenza ==