Ginnastica Comense 1872: differenze tra le versioni

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Nella stagione seguente ([[Serie A1 femminile FIP 1989-1990|1989-90]]) la Comense, di nuovo guidata da Gaspare Borlengo, costruisce una grande squadra con le nazionali [[Mara Fullin]], [[Silvia Todeschini]] e [[Renata Salvestrini]] e sembra vicina allo scudetto: dominate le prime due gare della finale scudetto, qualcosa però va storto e la formazione dell'Unicar Cesena rimonta la serie, aggiudicandosi il tricolore. Intanto fra il 1989 e il 1990 la società costruisce il proprio palazzetto, il PalaSampietro dal nome dello sponsor Tessitura Sampietro, a Casnate con Bernate.
 
Per la stagione [[Serie A1 femminile FIP 1990-1991|1990-91]] le nerostellate si rafforzano ulteriormente con l'arrivo del [[Centro (pallacanestro)|pivot]] della [[Ancona Basket|Sidis Ancona]] e della [[Nazionale femminile di pallacanestro dell'Italia|Nazionale]] [[Stefania Passaro]]. L'allenatore è [[Guido Cantamesse]]. In finale di Coppa Ronchetti Como affronta nel derby la formazione della [[Gemeaz Milano]]: le nerostellate favorite vengono però eliminate dalle acerrime rivali, perdendo la finale di ritorno giocata in casa al palazzetto di Alzate Brianza. Va meglio, invece, per ciò che riguarda il campionato. L'avversario è di nuovo l'Unicar Cesena. Nella serie finale le comasche, avanti 2-1, vincono gara-4 e danno il via alla festa dei 5.000 tifosi accorsi al [[Palasport Pianella|Pianella]] di [[Cucciago]] per assistere al ritorno al successo delle nerostellate dopo un digiuno durato 38 anni.
 
La stagione successiva ([[Serie A1 femminile FIP 1991-1992|1991-92]]) arriva sulla panchina lariana [[Aldo Corno]], l'allenatore del basket femminile che ha messo più titoli in bacheca. In Eurolega, Como perde la semifinale di [[Bari]] contro la {{Calcio Dinamo Kiev|N}}, mentre in campionato arriva di nuovo il titolo, ribaltando l'iniziale 0-2 firmato dalla Unicar Cesena.