In Italia la ''pasta secca'', che costituisce i tre quarti dei consumi totali, è ottenuta tramite l'unica e particolare tecnica italiana della [[estrusione]]<ref>la trafilatura è simile all'estrusione a differenza che nell'estrusione il pezzo in lavorazione è sottoposto a forze di compressione mentre nella trafilatura a forze di trazione</ref> attraverso [[Filiera (estrusione)|filiere]] in bronzo, dalla [[laminazione]] e conseguente [[essiccamento]] di impasti preparati esclusivamente con [[Farina#Farina e semola|semola]] o [[semolato]] di [[grano duro]] (di cui il 50% del fatturato nazionale è prodotto in [[Capitanata]], cioè nel [[Tavoliere delle Puglie]], in provincia di Foggia) e acqua. La legge ne stabilisce chiaramente le caratteristiche e le eventuali denominazioni con il Decreto del Presidente della Repubblica n.187 del 9 febbraio 2001<ref>{{Cita web |url=http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/117/2.htm |titolo=Decreto del Presidente della Repubblica n.187 del 9 febbraio 2001 |accesso=17 aprile 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927200648/http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/117/2.htm |urlmorto=sì }}</ref>. L'altro quarto dei consumi è rappresentato dalla pasta fresca, per cui, oltre a un più elevato livello di umidità e di acidità, è previsto anche l'impiego occasionale del [[grano tenero]] e la sfogliatura dell'impasto in alternativa alla trafilazione. Il 27 settembre 2006, alla camera dei deputati è stata presentata una proposta di legge per l'istituzione di un ''Festival nazionale itinerante della pasta italiana''<ref>{{Cita web |url=http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0015580 |titolo=Testo della proposta di legge |accesso=30 settembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081207062647/http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0015580 |urlmorto=sì }}</ref>.
L'Italia è al primo posto nel consumo di pasta: stando al [[2014]] vengono consumati 25 kg annui pro capite, mentre [[Tunisia]] (16 kg), [[Venezuela]] (12 kg) e [[Grecia]] (11,2 kg) si situano subito dopo.<ref name=economia>{{cita web|url=http://economia.diariodelweb.it/economia/articolo/?nid=20151023_358338|titolo=Italia, Tunisia e Venezuela in testa classifica consumi di pasta|data=23 ottobre 2015|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303040656/http://economia.diariodelweb.it/economia/articolo/?nid=20151023_358338|urlmorto=sì}}</ref> L'Italia resta sempre leader nel mercato globale della pasta con 3,5 milioni di tonnellate prodotte nel [[2014]], di cui il 57% è esportato, in particolar modo in [[Germania]] (18,3%), [[Regno Unito]] (14,1%), [[Francia]] (14%), [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (7,7%) e [[Giappone]] (3,5%). <ref name=economia/><ref>{{cita web|url=http://www.foodweb.it/2015/01/export-per-la-pasta-il-2014-e-anticrisi/|titolo=Export, per la pasta il 2014 è anticrisi|data=22 gennaio 2015|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302151738/http://www.foodweb.it/2015/01/export-per-la-pasta-il-2014-e-anticrisi/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Alessio Romeo|url=https://www.ilsole24ore.com/art/pasta-export-record-attesa-risolvere-rebus-dazi-AGDN1nwD|titolo=Pasta, export da record in attesa di risolvere il rebus sui dazi|sito=Il Sole 24 ORE|data=2025-04-11|accesso=2025-05-22}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://italiainsights.it/ricerche-di-mercato/agroalimentare-alimenti/il-mercato-della-pasta-in-italia/|titolo=Il mercato della pasta in Italia|sito=Italia Insights|accesso=2025-05-22}}</ref> per un valore di circa 2 miliardi di euro, contro il 54% del 2010, il 48% del 2000 ed il 5% del 1955.<ref name=economia/> Subito dopo seguono, stando a dati del [[2007]], gli [[Stati Uniti]] con 2 milioni ed il [[Brasile]] con 1,5 milioni di tonnellate prodotte.<ref>{{cita web|url=http://www.wara.it/archivio-news/154/in-brasile-aumenta-produzione-e-consumo-di-pasta/|titolo=In Brasile aumenta produzione e consumo di pasta|data=16 febbraio 2009|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304113124/http://www.wara.it/archivio-news/154/in-brasile-aumenta-produzione-e-consumo-di-pasta/|urlmorto=no}}</ref><br />Non ugualmente in relazione alla produzione di [[grano duro]], da cui è fatta la pasta: sebbene fino al [[2006]] l'Italia fosse la prima produttrice (4,5 milioni di tonnellate), a causa della riduzione delle superfici coltivate nel [[2014]] ne vengono prodotte 4,1 milioni di tonnellate, a confronto delle 4,8 del [[Canada]].<ref>{{cita web|titolo=La pasta non sempre parla italiano, oltre il 40% prodotta con grano che arriva dall’estero|url=http://video.corriere.it/pasta-non-sempre-parla-italiano-oltre-40percento-prodotta-grano-che-arriva-dall-estero/1c3f9d28-0647-11e5-93f3-3d6700b9b6d8|autore=Francesco de Augustinis|data=31 maggio 2015|accesso=2 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160828232546/http://video.corriere.it/pasta-non-sempre-parla-italiano-oltre-40percento-prodotta-grano-che-arriva-dall-estero/1c3f9d28-0647-11e5-93f3-3d6700b9b6d8|urlmorto=no}}</ref> Questa quantità non soddisfa le necessità delle aziende pastaie, che importano il 30-40% del loro fabbisogni di grano dall'estero, ossia 2,3 milioni di tonnellate nel [[2015]]<ref>{{cita web|url=http://www.immediato.net/2016/06/14/grano-3-navi-con-70mila-tonnellate-di-prodotto-a-bari-prezzi-in-picchiata-con-le-importazioni/|titolo=Grano, 3 navi con 70mila tonnellate di prodotto a Bari. Prezzi in picchiata con le importazioni|data=14 giugno 2016|accesso=3 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160807104600/http://www.immediato.net/2016/06/14/grano-3-navi-con-70mila-tonnellate-di-prodotto-a-bari-prezzi-in-picchiata-con-le-importazioni/|urlmorto=no}}</ref> (nel [[XIX secolo]] era il 70%),<ref name=corriereluglio/> in particolare da Canada, USA, [[Australia]], [[Russia]] e Francia<ref>{{cita web|url=http://www.askanews.it/altre-sezioni/enogastronomia/aidepi-grano-italiano-insufficiente-quello-estero-e-sicuro_711743670.htm|titolo=Aidepi: grano italiano insufficiente, quello estero è sicuro|data=24 febbraio 2016|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160227015609/http://www.askanews.it/altre-sezioni/enogastronomia/aidepi-grano-italiano-insufficiente-quello-estero-e-sicuro_711743670.htm|urlmorto=no}}</ref> e in aumento per quanto riguarda [[Ucraina]] (600 milioni) e [[Turchia]] (50 milioni)<ref name=corriereluglio/> (con variazioni aziendali, dal 25% di grano estero usato dalla [[Barilla]]<ref>{{cita web|url=http://www.barillagroup.com/it/le-posizioni-dellazienda/barilla-usa-solo-grani-di-alta-qualit%C3%A0|titolo=Barilla usa solo grani di alta qualità|data=23 ottobre 2015|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160319014827/http://www.barillagroup.com/it/le-posizioni-dellazienda/barilla-usa-solo-grani-di-alta-qualit%C3%A0|urlmorto=no}}</ref> al 40-50% di [[Divella]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoalimentare.it/origine-della-pasta-aziende.html|titolo=Origine della pasta: perché non viene indicata chiaramente in etichetta? Le risposte di Barilla, De Cecco, Granoro, Divella, La Molisana, Garofalo|data=13 febbraio 2014|autore=Roberto La Pira|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160229004905/http://www.ilfattoalimentare.it/origine-della-pasta-aziende.html|urlmorto=no}}</ref>). Questo, comunque, permette ugualmente alle aziende di definire la pasta prodotta in Italia come "made in Italy",<ref name=sararossi>{{cita web|url=http://www.ilfattoalimentare.it/pasta-italiana-made-in-italy.html|titolo=La pasta non sempre parla italiano, oltre il 40% prodotta con grano straniero. Le aziende non lo dicono. Corriere della sera rilancia la campagna de Il Fatto Alimentare|autore=Sara Rossi|data=31 maggio 2015|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303111020/http://www.ilfattoalimentare.it/pasta-italiana-made-in-italy.html|urlmorto=no}}</ref> sebbene esistano anche aziende che producono pasta utilizzando solo semola italiana, il che però fa sì che il prodotto costi circa il 15% in più della media, anche a causa di un contenuto proteico molto alto (generalmente superiore al 13%).<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoalimentare.it/pasta-italiana-grano-voiello-granoro.html/comment-page-1|titolo=Pasta italiana 100%, ogni piatto costa 10 centesimi in più. L’elenco delle 30 marche più vendute. Inviate altre segnalazioni|data=16 febbraio 2016|autore=Roberto La Pira|accesso=24 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160225194038/http://www.ilfattoalimentare.it/pasta-italiana-grano-voiello-granoro.html/comment-page-1#comments|urlmorto=no}}</ref> Nel [[2016]] la produzione nazionale si alza a circa 5,5 milioni di tonnellate, che comunque non soddisfano i 5,8 milioni utilizzati solamente per produrre pasta.<ref name=corriereluglio>{{cita web|url=http://www.corriere.it/video-articoli/2016/07/05/prezzo-grano-precipita-mai-cosi-basso-2009-cosa-cambia-pasta-pane/fc81b226-42c4-11e6-b736-d853470efb0e.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Il prezzo del grano precipita, mai così in basso dal 2009: cosa cambia per pasta e pane|data=5 luglio 2016|autore=Michelangelo Borrillo|accesso=3 agosto 2016}}</ref>
Nel 2024, l’export di pasta Made in Italy ha registrato un anno da record. I volumi esportati sono aumentati del 9,3% rispetto all’anno precedente, superando le 2,5 milioni di tonnellate. Attualmente, quasi il 60% della pasta prodotta in Italia viene destinata ai mercati esteri, confermando il ruolo centrale di questo prodotto nell’agroindustria italiana. <ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Alessio Romeo|url=https://www.ilsole24ore.com/art/pasta-export-record-attesa-risolvere-rebus-dazi-AGDN1nwD|titolo=Pasta, export da record in attesa di risolvere il rebus sui dazi|sito=Il Sole 24 ORE|data=2025-04-11|accesso=2025-05-22}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://italiainsights.it/ricerche-di-mercato/agroalimentare-alimenti/il-mercato-della-pasta-in-italia/|titolo=Il mercato della pasta in Italia|sito=Italia Insights|accesso=2025-05-22}}</ref>
==== Pasta secca ====
|