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[[File:Pieve di San Prospero (Collecchio) - facciata 2 2019-06-12.jpg|thumb|left|Facciata della pieve di San Prospero]]
[[File:Pieve di San Prospero (Collecchio) - navata centrale 2019-06-12.jpg|thumb|Navata centrale della pieve di San Prospero]]
Edificata originariamente in stile [[architettura romanica|romanico lombardo]] verso la fine dell'[[XI secolo]], la pieve, posta lungo la [[Via Francigena]], fu ampliata nel [[XIII secolo]] e parzialmente modificata nel [[XV secolo|XV]], nel [[XVI secolo|XVI]] e nel [[XVIII secolo|XVIII]]; nel [[XX secolo]] fu avviata una serie di lavori finalizzata a ripristinare l'aspetto romanico lombardo della chiesa, che comportarono nel 1912 la demolizione delle cappelle laterali cinquecentesche, nel 1922 l'edificazione della torre campanaria e nel 1935 la ricostruzione della facciata;. dellDell'edificio originario restano le absidi laterali e i pilastri con capitelli della navata centrale, mentre della ristrutturazione duecentesca rimangono l'abside rettangolare nel mezzo, la torre-tiburio, il portale d'ingresso e l'impianto basilicale a tre navate, coperte da quattrocentesche [[volte a crociera]]; all'interno sono inoltre conservati la calcarea fonte battesimale romanica e un marmoreo bassorilievo raffigurante il ''Battesimo di Cristo'', in stile [[Arte bizantina|bizantino]], entrambi risalenti al XIII secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.romanico-emiliaromagna.com/index.php/it/monumenti/item/77-pieve-di-san-prospero.html|editore=romanico-emiliaromagna.com|titolo=Pieve di San Prospero|accesso=2 maggio 2016|dataarchivio=7 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160507154916/http://www.romanico-emiliaromagna.com/index.php/it/monumenti/item/77-pieve-di-san-prospero.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Chiesa di San Martino a Madregolo ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Martino (Collecchio, Madregolo)}}
[[File:Chiesa di San Martino (Madregolo, Collecchio) - facciata 2019-06-25.jpg|thumb|left|Facciata della chiesa di San Martino a Madregolo]]
[[File:Chiesa di San Martino (Madregolo, Collecchio) - abside e lato sud 2019-06-25.jpg|thumb|Abside e lato sud della chiesa di San Martino a Madregolo]]
Edificata probabilmente nel [[XII secolo]], dopo la distruzione della pieve di Garfagnana a causa di una rovinosa piena del fiume Taro, la chiesa [[architettura romanica|romanica]] di [[Madregolo]] fu quasi completamente ricostruita in stile [[architettura barocca|barocco]] nel 1636, riutilizzando parte dei materiali dell'antico edificio;. ilIl tempio conserva, murati negli spigoli del campanile, quattro capitelli raffiguranti gli ''Evangelisti'', risalenti al XII secolo; all'interno sono inoltre presenti vari dipinti seicenteschi, settecenteschi e ottocenteschi, tra cui la [[pala d'altare|pala]] rappresentante ''San Martino e il povero''.<ref>{{cita|Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti|pp. 132-134}}.</ref><ref>{{Chieseitaliane|55499|Chiesa di San Martino <Madregolo, Collecchio>|1º febbraio 2018}}</ref>
 
==== Chiesa di San NicomedeVitale a Lemignano ====
{{vedi anche|Chiesa di San NicomedeVitale (Collecchio)}}
[[File:Chiesa di San NicomedeVitale (GiarolaLemignano, Collecchio) - facciata e lato nordsud 2019-06-1225.jpg|thumb|Chiesa di San NicomedeVitale a Lemignano]]
Menzionata per la prima volta nel 995, l'antica cappella di [[Lemignano]] fu abbattuta e ricostruita tra il 1837 e il 1838 in forme [[architettura neoclassica|neoclassiche]]; e infine fu restaurata intorno al 1960,. laLa chiesa è internamente decorata con [[paraste]] [[ordine dorico|doriche]], [[fregi]] e affreschi sulle [[volte a botte]] della navata, delle quattro cappelle e del presbiterio absidato.<ref>{{Chieseitaliane|55504|Chiesa di San Vitale <Lemignano, Collecchio>|12 novembre 2020}}</ref>
Edificata originariamente in stile [[Architettura romanica|romanico]] all'interno della [[Corte di Giarola|corte rurale medievale di Giarola]], all'epoca appartenente al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]], la chiesa fu menzionata per la prima volta in una [[bolla pontificia]] del 1187; modificata nel 1760 in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]], fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti [[alleati della seconda guerra mondiale]]; ricostruita nel 1950 nelle originarie forme romaniche, fu restaurata nel 2014; il luogo di culto conserva della struttura originaria parte dei muri esterni, decorati con un motivo ad [[archetti pensili]] in cotto; all'interno ospita alcune opere di pregio risalenti al [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].<ref name="Un antico centro di trasformazione agro-alimentare">{{cita web|autore=Ubaldo Del Sante|url=http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|sito=storage.aicod.it|titolo=Un antico centro di trasformazione agro-alimentare - Breve storia della Corte di Giarola, del suo caseificio e della sua fabbrica di conserve|accesso=29 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202044813/http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Chiesa di San Martino a San Martino Sinzano ====
{{vedi anche|Chiesa di San Martino (Collecchio, San Martino Sinzano)}}
[[File:Chiesa di San Martino (San Martino Sinzano, Collecchio) - facciata e lato sud 2019-06-25.jpg|thumb|left|Chiesa di San Martino a San Martino Sinzano]]
Edificata originariamente entro il [[XIII secolo]], la chiesa di [[San Martino Sinzano]] divenne sede parrocchiale soltanto alla fine del [[XV secolo|XV]]; completamente ricostruita in stile [[architettura barocca|barocco]] nel 1753, fu successivamente restaurata nel 1959, nel 1983 e nel 2003;. alAl suo interno conserva due antichi dipinti di pregio, raffiguranti il ''Sacro Cuore'', realizzato da [[Domenico Muzzi]], e l'''Adorazione dei pastori''.<ref>{{cita|GuidaPiù|p. 8}}.</ref><ref>{{Chieseitaliane|55500|Chiesa di San Martino <San Martino Sinzano, Collecchio>|1º febbraio 2018}}</ref>
 
==== Chiesa di San VitaleNicomede a Giarola ====
{{vedi anche|Chiesa di San Vitale (Collecchio)Nicomede}}
[[File:Chiesa di San VitaleNicomede (LemignanoGiarola, Collecchio) - facciata e lato sudnord 2019-06-2512.jpg|thumb|Chiesa di San VitaleNicomede a Giarola]]
Edificata originariamente in stile [[Architettura romanica|romanico]] all'interno della [[Corte di Giarola|corte rurale medievale di Giarola]], all'epoca appartenente al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]], la chiesa fu menzionata per la prima volta in una [[bolla pontificia]] del 1187; modificata nel 1760 in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]], fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti [[alleati della seconda guerra mondiale]]; ricostruita nel 1950 nelle originarie forme romaniche, fu restaurata nel 2014;. ilIl luogo di culto conserva della struttura originaria parte dei muri esterni, decorati con un motivo ad [[archetti pensili]] in cotto; all'interno ospita alcune opere di pregio risalenti al [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].<ref name="Un antico centro di trasformazione agro-alimentare">{{cita web|autore=Ubaldo Del Sante|url=http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|sito=storage.aicod.it|titolo=Un antico centro di trasformazione agro-alimentare - Breve storia della Corte di Giarola, del suo caseificio e della sua fabbrica di conserve|accesso=29 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202044813/http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
Menzionata per la prima volta nel 995, l'antica cappella di [[Lemignano]] fu abbattuta e ricostruita tra il 1837 e il 1838 in forme [[architettura neoclassica|neoclassiche]]; restaurata intorno al 1960, la chiesa è internamente decorata con [[paraste]] [[ordine dorico|doriche]], [[fregi]] e affreschi sulle [[volte a botte]] della navata, delle quattro cappelle e del presbiterio absidato.<ref>{{Chieseitaliane|55504|Chiesa di San Vitale <Lemignano, Collecchio>|12 novembre 2020}}</ref>
 
==== Chiesa della Purificazione di Maria Vergine a Oppiano ====
{{vedi anche|Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Collecchio)}}
[[File:Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Oppiano, Collecchio) - facciata e lato sud 2023-03-27.jpg|thumb|left|Chiesa della Purificazione di Maria Vergine a Oppiano]]
Menzionata per la prima volta nell'[[XI secolo]], la cappella [[architettura romanica|romanica]] di [[Gaiano|Oppiano]], affiancata da un monastero gestito dai [[benedettini]] dell'[[abbazia di Chaise-Dieu]], fu affidata nel [[XVI secolo]] ai frati dell'[[abbazia di San Giovanni Evangelista]] di [[Parma]], che trasformarono in [[grancia]] la proprietà; distrutta da una rovinosa piena del Taro nella seconda metà del secolo, la chiesa fu ricostruita in forme [[architettura barocca|barocche]] tra il 1754 e il 1762, su progetto dell'architetto Domenico Manfredi; divenuta succursale della moderna chiesa di Gaiano completata nel 1970, fu esternamente restaurata tra il 2004 e il 2008. Il tempio, caratterizzato dalla semplice [[facciata a salienti]] intonacata, è internamente ornato con [[lesene]] e affiancato da tre cappelle per lato; il presbiterio accoglie l'[[altare maggiore]] ligneo del 1762 e uno stendardo risalente agli inizi del [[XVIII secolo]].<ref>{{cita|Dall'Aglio|pp. 713-714.}}</ref><ref name="Cirillo, Godi">{{cita|Cirillo, Godi|p. 328}}.</ref><ref>{{Chiese italiane|55498|Chiesa della Purificazione di Maria Vergine "Gaiano, Collecchio"|3 giugno 2025|stampa=sì}}</ref>
 
==== Chiesa di San Pietro a Ozzano Taro ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Pietro (Collecchio)}}
[[File:Chiesa di San Pietro (Ozzano Taro, Collecchio) - facciata e lato sud 2022-05-16.jpg|thumb|left|Chiesa di San Pietro a Ozzano Taro]]
Menzionata per la prima volta nel 1141, la chiesa di [[Ozzano Taro]] fu completamente ricostruita in stile [[architettura barocca|barocco]] tra il 1750 e il 1756; restaurata a più riprese, fu ristrutturata internamente nel 1964;. ilIl luogo di culto conserva alcune opere di pregio, tra cui i dipinti raffiguranti la ''Madonna col Bambino e santi'' e il ''Battesimo di Gesù'', risalenti al [[XVII secolo]], e la ''Madonna dell'Umiltà'', realizzata nel XVIII secolo.<ref>{{Chieseitaliane|55502|Chiesa di San Pietro Apostolo <Ozzano Taro, Collecchio>|2 febbraio 2018}}</ref>
 
=== Architetture militari ===
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Costruita nei pressi di [[Sala Baganza]] sul luogo di un preesistente casino di caccia tra il 1828 e il 1831, la villa [[architettura neoclassica|neoclassica]], commissionata all'architetto [[Paolo Gazola]] dalla [[duchi di Parma|duchessa di Parma]] [[Maria Luigia]] quale residenza estiva dei due figli [[Albertina di Montenuovo|Albertina]] e [[Guglielmo Alberto di Montenuovo|Guglielmo di Montenuovo]], fu contestualmente arricchita di un grande [[giardino all'inglese]] progettato da Carlo Barvitius, che la collegò al vicino [[Casino dei Boschi]] attraverso un viale di cedri; donata nel 1835 alla Camera ducale di [[Parma]], l'[[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega|immensa tenuta]] passò nel 1847 ai duchi [[Borbone di Parma|Borbone]] e, dopo l'[[Unità d'Italia]], ai [[Casa Savoia|Savoia]], che nel 1870 la cedettero in gran parte all'ingegner [[Severino Grattoni]]; alienata nel 1881 ai principi Carrega di Lucedio, fu successivamente frazionata tra gli eredi; acquistata nel [[secondo dopoguerra]] dall'imprenditore Renzo Salvarani, la villa del Ferlaro, circondata da un parco di 18 ettari, fu nuovamente rivenduta verso il 1980; completamente restaurata e adibita a sede per cerimonie, sfilate o manifestazioni, fu nuovamente messa in vendita nel 2016.<ref>{{cita web|url=http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/721|titolo=Villa del Ferlaro|accesso=3 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=196996|sito=bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it|titolo=Descrizione|accesso=3 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180410202101/http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=196996|dataarchivio=10 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=Maria Chiara Perri|url=http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/06/09/foto/da_maria_luigia_all_agenzia_immobiliare_in_vendita_la_villa_del_ferlaro_a_collecchio-141675809/1/#1|titolo=Da Maria Luigia all'agenzia immobiliare: in vendita la Villa del Ferlaro a Collecchio|pubblicazione=parma.repubblica.it|data=9 giugno 2016|accesso=3 febbraio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160616211044/http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/06/09/foto/da_maria_luigia_all_agenzia_immobiliare_in_vendita_la_villa_del_ferlaro_a_collecchio-141675809/1/#1|dataarchivio=16 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Villa Bertozzi a Collecchiello ====
{{Vedi anche|Villa Bertozzi}}
[[File:Villa Bertozzi (Collecchiello, Collecchio) - facciata 2 2025-03-31.jpg|thumb|Villa Bertozzi a Collecchiello]]
Edificata a [[Collecchiello]] tra il 1818 e il 1822 per volere del marchese Ludovico Bergonzi sul luogo di un antico fabbricato eretto forse dai conti Carissimi in epoca remota, la villa [[architettura neoclassica|neoclassica]] fu progettata secondo la tradizione dall'architetto [[Paolo Gazola]] o più probabilmente dall'architetto Gaetano Canevari; acquistata nel 1862 dall'imprenditore Agostino Campolonghi, alcuni anni dopo la sua morte il figlio Guido la rivendette all'industriale Arturo Magni, che la dotò di un impianto idrico ed elettrico all'avanguardia; alienata nel 1902 al conte Giovanni Anguissola Scotti, nel 1965 fu comprata dall'industriale [[Amilcare Bertozzi]], che la fece ristrutturare dall'architetto [[Lorenzo Mongiardino]]. La struttura, nota anche come villa Madonna degli Angeli, si sviluppa simmetricamente su tre corpi collegati da due ali ed è caratterizzata dalla monumentale facciata, al cui centro si apre un portico retto da colonne, su cui si imposta un loggiato a sostegno del [[frontone]] triangolare di coronamento; all'interno il salone a doppia altezza dà accesso alla sala da pranzo, circondata da un colonnato [[ordine corinzio|corinzio]] a pianta ellittica e coronata da una [[cupola]]; intorno si estende il grande [[parco all'inglese]], contenente, tra la boscaglia a ovest, un laghetto con grotta e imbarcadero.<ref>{{cita|Gambara|pp. 313-316}}.</ref><ref>{{cita|Cirillo, Godi|p. 327}}.</ref><ref>{{cita|GuidaPiù|p. 9}}.</ref><ref>{{cita|Marcheselli|p. 113}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.informacibo.it/formaggio/bertozzi.htm|titolo=Da leader nella commercializzazione del Parmigiano a leader nel controllo dell'intera filiera produttiva|accesso=21 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202000518/https://www.informacibo.it/formaggio/bertozzi.htm|dataarchivio=2 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://almater.it/nuova-sede-operativa-di-parma-si-comincia/|sito=almater.it|titolo=Nuova sede operativa di Parma…si comincia!|accesso=21 gennaio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.tourer.it/scheda?villa-bertozzi-loc-collecchiello-collecchio|titolo=Villa Bertozzi|accesso=24 aprile 2025}}</ref>