Secondo intercalare: differenze tra le versioni
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Il ''secondo intercalare'' viene applicato quando la differenza (detta [[DUT1]]) fra il [[Tempo universale#Versioni|tempo universale]] (UT1) e UTC (il tempo degli orologi di riferimento) si avvicina in [[valore assoluto]] agli 0,6 secondi, in modo da garantire che la DUT1 rimanga compresa nell'intervallo tra -{{formatnum:
L'introduzione del ''secondo intercalare'' si rese necessaria quando fu ridefinito in maniera univoca nel [[Sistema internazionale di unità di misura]] il nuovo [[Secondo|campione di unità di tempo]] come unità indipendente da fenomeni legati ai periodi di rotazione e/o rivoluzione terrestre. La velocità di rotazione terrestre non risulta né costante durante l'anno sidereo (la rotazione accelera durante l'avvicinamento all'[[afelio]] mentre decelera avvicinandosi al [[perielio]]), né costante e stabile durante il lungo periodo<ref>{{Cita web|url=https://www.iers.org/IERS/EN/DataProducts/EarthOrientationData/eop.html|titolo=Earth orientation data}}</ref>. Le cause della variabilità sul lungo periodo sono molteplici, la principale è l'influenza gravitazionale degli astri celesti.
Il ''secondo intercalare'' è concettualmente analogo al giorno 29 febbraio nell'[[anno bisestile]], il quale si rende necessario per non avere uno sfasamento con gli orologi astronomici (basati sul [[tempo universale]], ossia dipendenti dall'alternanza giorno-notte, per la definizione di [[giorno solare]] e basati sugli equinozi e solstizi, per la definizione di [[anno tropico]]). È quindi necessario sincronizzare gli orologi atomici, il cui secondo risulta indipendente dai periodi di rotazione/rivoluzione terrestre, con gli orologi dipendenti dai fenomeni astronomici. Per ottenere ciò viene introdotto il ''secondo intercalare'' ogni qual volta lo scarto esca dall'intervallo predefinito.<ref>{{Cita web|url=https://www.iers.org/SharedDocs/Publikationen/EN/IERS/Documents/IERS_Leap_Seconds.pdf?__blob=publicationFile&v=1|titolo=The Role of the IERS in the Leap Second|accesso=8 giugno 2018|dataarchivio=12 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170112181828/https://www.iers.org/SharedDocs/Publikationen/EN/IERS/Documents/IERS_Leap_Seconds.pdf?__blob=publicationFile&v=1|urlmorto=sì}}</ref> Poiché la frequenza di rotazione della Terra non è predicibile sul lungo periodo, non esiste una regola fissa per determinare quando sarà necessario introdurre il prossimo ''secondo intercalare'', ma statisticamente questi aggiustamenti si sono resi necessari circa ogni 18 mesi.
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