Naufragio del Titanic: differenze tra le versioni
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Il '''naufragio<ref group=A>Il naufragio è la perdita totale di una [[nave]] o di una [[imbarcazione]] per cause accidentali cui può far seguito, anche se non necessariamente, la sua completa sommersione. Sono escluse le azioni di [[guerra]] per le quali si usa il termine generico "[[affondamento]]". Cfr. il lemma {{Treccani|naufragio|naufràgio|v=1}}.</ref> del ''[[RMS Titanic|Titanic]]''''' è stato il più celebre incidente marittimo mai avvenuto. Si è verificato nelle prime ore del mattino del 15 aprile 1912 nell'Oceano Atlantico settentrionale, ed è considerato uno dei più gravi della storia in tempo di pace.
Il ''Titanic'', il transatlantico più grande e moderno in servizio all'epoca, era impegnato nel suo viaggio inaugurale da [[Southampton]] a [[New York]] e trasportava circa 2208 persone quando colpì un [[iceberg]] intorno alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. Affondò due ore e quaranta minuti più tardi, alle 02:20 di lunedì 15 aprile, provocando la morte di {{formatnum:1496}} persone.
Il ''Titanic'' ricevette sei avvisi di [[iceberg]] in prossimità della rotta, ma nonostante ciò continuò a viaggiare a una velocità di circa 22 nodi (41 km/h), fino a quando le vedette, non provviste di binocoli, ne avvistarono uno proprio di fronte. Non riuscendo a virare in tempo, la nave colpì di striscio la massa di ghiaccio: l'impatto provocò l'apertura di 6 falle sul lato di [[tribordo]], con il conseguente allagamento di cinque dei sedici compartimenti in cui era diviso lo scafo. Il piroscafo era stato progettato per rimanere a galla con un massimo di quattro compartimenti di prua allagati: l'equipaggio, presa consapevolezza dell'inevitabile destino della nave, iniziò le operazioni di evacuazione, provvedendo a caricare le [[Lance di salvataggio del Titanic|scialuppe di salvataggio]] e a inviare [[SOS|richieste di aiuto]], tramite [[telegrafo]] e razzi pirotecnici.
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Altri quattro naufraghi, uno dei quali deceduto dopo il recupero, vennero tratti in salvo dalla lancia n. 14 che, al comando del quinto ufficiale [[Harold Lowe|Harold Godfrey Lowe]], fu l'unica imbarcazione a tornare verso il gruppo dei naufraghi in cerca di superstiti.<ref name="tllt" /><ref group=A>i quattro uomini in questione furono verosimilmente il passeggero di prima classe William Fisher Hoyt (deceduto a bordo della lancia dopo il salvataggio, probabilmente in seguito a gravi ferite riportate saltando in mare), il passeggero di seconda classe Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi (sopravvissuto), il passeggero di terza classe Fang Lang (sopravvissuto) e il cameriere Harold Charles William Phillmore (sopravvissuto). Non vi è in realtà certezza circa l'identità del quarto uomo, che per altre fonti avrebbe potuto essere, invece di Portaluppi, il passeggero di terza classe David Livshin, deceduto a bordo di una delle imbarcazioni, ma appare più probabile che quest'ultimo, spesso citato con il nome con il quale aveva acquistato il biglietto – Abraham Harmer – sia in realtà il passeggero riportato come deceduto a bordo della lancia pieghevole «B» e poi trasferito sulla lancia numero 12. Altre fonti indicano il cameriere John "Jack" Stewart in uno dei quattro uomini salvati, ma Stewart risulterebbe in realtà imbarcato sulla lancia numero 15. Esistono comunque altri superstiti presi in considerazione al riguardo.</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/william-fisher-hoyt.html|titolo=William Fisher Hoyt – Titanic Victim}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/emilio-portaluppi.html|titolo=Emilio Portaluppi – Titanic Survivor}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/harold-charles-william-phillimore.html|titolo=Harold Charles William Phillmore – Titanic Survivor}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/fang-lang.html|titolo=Fang Lang – Titanic Survivor}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/david-abraham-harmer-livshin.html|titolo=David Livshin (Abraham Harmer) – Titanic Victim}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/john-stewart.html|titolo=John Stewart – Titanic Survivor}}</ref> A eccezione delle persone recuperate dalle lance 4 e 14, gli unici altri superstiti tra quanti erano a bordo del ''Titanic'' nei suoi minuti finali furono 40-50 persone che riuscirono a raggiungere i relitti delle lance pieghevoli «A» e «B».<ref name="tllt" />
Venti o trenta naufraghi riuscirono a raggiungere la pieghevole «A», rimasta alla deriva semiallagata (all'interno vi erano 30-35 centimetri d'acqua) e con i fianchi di tela abbassati (tanto che i superstiti dovettero trascorrere ore con l'acqua alle ginocchia), ma molti di essi (alcuni dei quali non erano riusciti a salire sull'imbarcazione, ma solo ad aggrapparsi al suo bordo, in particolare gli ultimi arrivati, già troppo sfiniti e assiderati per riuscire a salire) morirono di ipotermia nel corso della notte,<ref group=A>la maggior parte di tali vittime, i cui corpi furono gettati in mare per fare spazio, mentre altri tre furono abbandonati a bordo della lancia dopo il recupero, non fu mai identificata; le uniche identità note sono quelle del passeggero di prima classe Thomson Beattie, del passeggero di terza classe Arthur Keefe e di due passeggeri di terza classe, Edvard Bengtsson Lindell e la moglie Elin Gerda Lindell. A bordo dell'imbarcazione morì almeno anche un membro dell'equipaggio, un fuochista od un marinaio. Uno dei superstiti, il passeggero di prima classe George Alexander Lucien Rheims, quantificò in sette le persone decedute nel corso della notte, ma le testimonianze divergono.</ref> mentre i sopravvissuti, il cui numero non è mai stato del tutto accertato, ma risulterebbe verosimilmente ammontare a una cifra compresa tra le 14-15 (nove o dieci passeggeri – tre di prima classe e sei o sette di terza classe – e cinque membri dell'equipaggio) e le 18-20 persone, vennero recuperati, la mattina seguente, dalla lancia numero 14.<ref name="tllt" /><ref>{{cita web|url=http://www.rmstitanicremembered.com/?page_id=416|titolo=RMS Titanic Remembered}}</ref><ref group="A">{{Cita web|url=http://www.titanic-titanic.com/titanic_lifeboat_collapsible_A.shtml|titolo=RMS Titanic Remembered – Collapsible A.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120511021830/http://www.titanic-titanic.com/titanic_lifeboat_collapsible_A.shtml}} All'elenco di 14 persone indicato nella fonte potrebbe secondo alcuni essere aggiunto il nome del passeggero di terza classe David Vartanian, che affermò di essersi salvato raggiungendo la pieghevole «A», ma che le fonti ritengono invece avere abbandonato la nave sulla lancia n. 13 ([https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/david-vartanian.html]): in realtà, a possibile sostegno dell'ipotesi della presenza di Vartanian sulla pieghevole «A», si potrebbe citare la testimonianza di un altro superstite di tale lancia, Olaus Abelseth, che riferì della presenza, tra gli occupanti sopravvissuti della pieghevole «A», di un ragazzo (Vartanian aveva 22 anni) il cui cognome appariva simile a "Volunteer" ([https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/david-vartanian.html]): David Vartanian risulta l'unico passeggero superstite il cui nome iniziasse per "V" (e che quindi potesse assomigliare a "Volunteer"). Un altro superstite controverso è Robert Williams Daniel, passeggero di prima classe, che fu visto da Thomas Patrick Dillon saltare in mare dall'estrema poppa subito prima dell'inabissamento, e che affermò di aver raggiunto a nuoto una lancia, ma che un'altra testimonianza collocherebbe a bordo della lancia n. 3. Anche di altri sopravvissuti risulta difficile od impossibile ricostruire l'esatta dinamica del salvataggio, che rende così impossibile determinare con precisione il numero delle persone salvate sulla pieghevole A, che spazia, nelle testimonianze dei superstiti, da 12-13 a oltre 20.</ref>
Tra i superstiti della pieghevole «A» vi fu anche Rhoda Mary Abbott, l'unica donna sopravvissuta a non essere salita su una lancia prima del definitivo inabissamento.<ref name="tllt" />
L'unica altra lancia a recuperare dei superstiti dall'acqua fu la lancia pieghevole «D», i cui occupanti trassero in salvo il passeggero di prima classe Frederick Maxfield Hoyt, che era riuscito a raggiungere a nuoto la lancia, una delle più vicine al ''Titanic'', saltando in mare dopo avervi fatto imbarcare la moglie.<ref>{{cita testo|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/frederick-maxfield-hoyt.html|titolo=Frederick Maxfield Hoyt – Titanic Survior}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/jumped-from-sinking-ship.html|titolo=Jumped from sinking ship}}</ref>
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{{vedi anche|Inchieste sul naufragio del Titanic}}
[[File:Titanic-sinking-plan-it.svg|thumb|upright=1.8|Una scheda dei danni subiti dal Titanic durante il naufragio.]]
La dinamica del naufragio venne ricostruita a posteriori dalle inchieste parallelamente aperte dal [[Congresso]] statunitense (gran parte dei naufraghi della prima e della seconda classe erano cittadini statunitensi e praticamente tutti i passeggeri della terza classe erano in procinto di diventarlo) e dal [[Ministero del Commercio]] britannico (tenutasi presso la [[Scottish Drill House]]) che seguirono la vicenda, tra l'aprile e il luglio del 1912.<ref name="natgeog"/> Nel corso di queste inchieste alcuni testimoni indicarono che – come effettivamente appurato al momento del ritrovamento del relitto settant'anni più tardi – lo scafo si squarciò e si ruppe in due tronconi (un testimone addirittura eseguì un bozzetto delle fasi del naufragio), mentre altri non furono in grado di confermare l'accaduto. Gli ingegneri navali smentirono categoricamente la possibilità che la pressione idrostatica avesse potuto prevalere sulla tenuta dell'acciaio e che – quindi – il transatlantico si fosse spezzato, ma le testimonianze dei pescatori dell'isola di [[Terranova]] confermarono l'accaduto in quanto avevano recuperato, tanto al largo quanto a riva, per alcuni mesi dopo il naufragio, diverse tavole di [[mogano (legno)|mogano]] e di [[ebano]] (presenti nei rivestimenti delle cabine di prima classe) e di [[tectona|tek]] (di provenienza dal ponte della nave). La compagnia di navigazione – dal canto suo – appoggiò la versione dell'inabissamento del transatlantico integro per evidenti motivi di immagine. Dalle innumerevoli fotografie scattate negli abissi ove il relitto giace, a partire dal 1985, appare ora possibile ricostruire il drammatico naufragio della nave, che non avvenne, come descritto nella relazione finale delle inchieste «
La mattina successiva alla sciagura, il vicepresidente della White Star rese alla stampa una dichiarazione clamorosamente falsa, dicendo che il ''Titanic'' non correva alcun pericolo di naufragio. Solo alle 19:00 comunicò la verità della tragedia, non precisando però il numero delle vittime.<ref>[[Henry Lang]], ''Il management del Titanic. Lezioni da un naufragio''</ref> Ancora prima che la nave con i superstiti giungesse in porto, incominciarono le indagini per capire cosa fosse accaduto e per prevenire una seconda probabile tragedia.
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=== Le lance insufficienti ===
{{Vedi anche|Lance di salvataggio del Titanic}}
La legge emessa nel 1894 obbligava a installare un minimo di 16 lance sulle navi eccedenti le
Una forte critica venne dal senatore William Alden Smith, ''prosecutor'' ([[pubblico ministero]]) nell'inchiesta del 1912, che scrisse:<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.infinite-energy.com/iemagazine/issue36/titanic.html|titolo=Cold Fusion, the Titanic Disaster Aftermath, and the Internet|autore=Jed Rothwell|data=marzo 2001|pubblicazione=Infinite Energy|numero=36}}</ref>
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=== Il timone e la "capacità evolutiva" ===
[[File:En mary titanic it.svg|thumb|upright=1.8|Il ''Titanic'' paragonato alla ''[[Queen Mary 2]]'', ad altri tipi di mezzi di trasporto e a un uomo]]
Nonostante le dimensioni del [[timone]] non fossero inferiori a quelle prescritte dalle norme, per una nave delle dimensioni del ''Titanic'' non erano comunque ottimali. Secondo i ricercatori della ''Titanic Historical Society'', «
Un altro elemento fatale del ''Titanic'' era il sistema di propulsione misto e a tripla elica, in cui due [[Motore a vapore|motori a vapore]] alternativi mettevano in funzione le due eliche laterali e si potevano invertire, mentre l'elica centrale, più piccola, era azionata da una [[turbina a vapore]] non invertibile che sfruttava il vapore esausto proveniente dai motori alternativi (il ''Mauretania'' e il ''Lusitania'', invece, a titolo di esempio, erano dotati di quattro eliche, tutte mosse da turbine invertibili). Di conseguenza, se l'ufficiale [[William McMaster Murdoch|Murdoch]] ordinò di invertire le macchine per cercare di evitare l'iceberg, involontariamente limitò anche la capacità di accostata della nave. Durante il funzionamento a macchine invertite, infatti, la turbina semplicemente si arrestava, quindi l'elica centrale, situata proprio dietro al timone, si fermava, andando a costituire un peso morto e formando una scia turbolenta che diminuiva drasticamente l'efficacia del timone.
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Il desiderio di trovare il [[relitto]] del ''Titanic'' nacque già poco dopo il naufragio. I rilievi batimetrici, già nel 1912, indicavano una profondità oceanica intorno ai {{M|3800|ul=m}} nella zona della sommersione, troppo grande per la tecnologia dell'epoca, tenendo conto che la pressione che l'acqua genera a quella profondità è pari a circa {{Val|380|ul=kg/cm2}}.
Nel corso del XX secolo furono proposti numerosi progetti di spedizioni per ritrovare il relitto affondato, tutti senza successo.<ref>{{cita|Brewster, Coulter 1999|p. 80}}.</ref> Il relitto è stato infine localizzato il 1º settembre 1985 da una spedizione franco-americana guidata da [[Jean-Louis Michel]] dell'[[Ifremer]] e [[Robert Ballard]] del [[Woods Hole Oceanographic Institution]], grazie alla strumentazione di robot quali l{{'}}''Argo
Il relitto giace a una profondità di {{M|3810|ul=m}}, alle coordinate {{coord|41|43|57|N|49|56|49|W}}, {{M|650|ul=km}} a sud-est di [[Terranova]] e a {{M|1600|ul=km}} da New York (al momento del ritrovamento venne indicata una distanza di 375 miglia da [[Saint John's (Canada)|St. John's]] e {{M|1000}} [[miglio nautico|miglia]] da [[Boston]]). Al tempo si calcolava che il relitto fosse al largo dei [[Grandi Banchi di Terranova|Banchi di Terranova]], a circa 900 km da Capo Race, alle coordinate – poi dimostratesi errate – di 41° 46' N di [[latitudine]], 50° 14' W di [[longitudine]].<ref name = Bossirelitto>{{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Relitto_35.htm|titolo=Il relitto del Titanic|autore=Claudio Bossi|sito=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/|accesso=27 febbraio 2024}}</ref>
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=== Gli ultimi sopravvissuti del ''Titanic'' ===
[[File:Millvina dean-april 1999.jpg|thumb|[[Millvina Dean]] alla "Titanic Convention" tenutasi a [[Southampton]] nell'aprile del 1999.]]
Il 6 maggio 2006, all'età di 99 anni, è morta negli [[Stati Uniti d'America]] l'ultima persona sopravvissuta al naufragio che aveva ricordi relativi a esso, [[Lillian Asplund|Lillian Gertrud Asplund]]; nata nel 1906, aveva cinque anni al momento del disastro.<ref>{{Cita
Winnifred Vera Quick Van Tongerloo (Plymouth, 23 gennaio 1904 – East Lansing, 4 luglio 2002), sopravvissuta al naufragio, non partecipò mai a nessun evento organizzato al riguardo.<ref>Su di lei vedi in {{cita testo|url=http://www.titanichistoricalsociety.org/people/winnifred-van-tongerloo.asp|titolo=titanichistoricalsociety.org|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080111180651/http://www.titanichistoricalsociety.org/people/winnifred-van-tongerloo.asp }}, e nel {{cita testo|url=https://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E01EEDF1030F931A25754C0A9649C8B63|titolo=nytimes.com}}.</ref>
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