Libeccio (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni
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Nel 1939 la nave partecipò alle operazioni di [[sbarco]] in [[Albania]] nel corso dell'[[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|invasione dello stato balcanico]] (operazione «OMT», ossia «Oltremare Tirana»): il ''Libeccio'', insieme a ''Grecale'' e ''Scirocco'', fece parte del III Gruppo, al comando dell'[[ammiraglio]] [[Arturo Riccardi]] ed avente obiettivo [[Valona]], composto dalle [[nave da battaglia|corazzate]] ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'' e ''[[Conte di Cavour (nave da battaglia)|Conte di Cavour]]'', dal cacciatorpediniere ''[[Saetta (cacciatorpediniere)|Saetta]]'', dalle [[torpediniera|torpediniere]] ''[[Cigno (torpediniera)|Cigno]]'', ''[[Castore (torpediniera)|Castore]]'', ''[[Centauro (torpediniera)|Centauro]]'' e ''[[Climene (torpediniera)|Climene]]'', dal posamine ''[[Azio (posamine)|Azio]]'', dalla [[nave cisterna|cisterna]] militare ''[[Isonzo (torpediniera)|Isonzo]]'' e dal trasporto truppe ''Sannio''<ref name="2w">{{cita testo|url= http://www.marina.difesa.it/documentazione/editoria/marivista/Documents/2011/09_settembre/La_Regia_Marina.pdf |titolo= La Regia Marina tra le due guerre mondiali |urlmorto= sì}}</ref>.
Tra il 1939 ed il 1940 il ''Libeccio'', al pari delle unità gemelle, venne sottoposto a lavori di modifica dell'armamento: vennero eliminate le due [[mitragliera|mitragliere]] singole Vickers-Terni 1917 da 40/39
Al momento dell'ingresso dell'[[Italia]] nel [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], il 10 giugno 1940, il ''Libeccio'' formava la X Squadriglia Cacciatorpediniere unitamente ai gemelli ''[[Maestrale (cacciatorpediniere)|Maestrale]]'', ''[[Grecale (cacciatorpediniere)|Grecale]]'' e ''[[Scirocco (cacciatorpediniere)|Scirocco]]''. Tale formazione era assegnata alla II Divisione incrociatori, composta dagli [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] ''[[Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)|Giovanni delle Bande Nere]]'' e ''[[Bartolomeo Colleoni (incrociatore)|Bartolomeo Colleoni]]'', in seno alla II Squadra navale, avente [[base navale|base]] a [[La Spezia]].
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[[File:RN Libeccio Taranto1.jpg|thumb|right|upright=1.4|Il ''Libeccio'' leggermente danneggiato dopo la notte di Taranto.]]
L'11 novembre il ''Libeccio'' si trovava nella [[base navale|base]] di [[Taranto]]. Nel corso dell'[[Notte di Taranto|attacco aerosilurante britannico della notte successiva]], una [[bomba (ordigno)|bomba]] colpì il cacciatorpediniere aprendo una grossa falla sulla [[Murata (nautica)|fiancata]] sinistra, in corrispondenza del complesso binato da 120
L'8 febbraio 1941 il cacciatorpediniere salpò da La Spezia insieme alle altre unità della X Squadriglia, alla XIII Squadriglia (''[[Granatiere (cacciatorpediniere 1938)|Granatiere]]'', ''[[Bersagliere (cacciatorpediniere 1939)|Bersagliere]]'', ''[[Fuciliere (cacciatorpediniere 1937)|Fuciliere]]'', ''[[Alpino (cacciatorpediniere 1939)|Alpino]]'') ed alle [[nave da battaglia|corazzate]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'', ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Cesare]]'' e ''[[Andrea Doria (nave da battaglia 1913)|Doria]]'' per intercettare la formazione britannica diretta a [[Genova]] per [[bombardamento navale di Genova (1941)|bombardare tale città]]; l'indomani la squadra italiana si congiunse alla III Divisione incrociatori (''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'', ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'', ''[[Bolzano (incrociatore)|Bolzano]]'') che con i cacciatorpediniere ''[[Carabiniere (cacciatorpediniere 1938)|Carabiniere]]'' e ''[[Corazziere (cacciatorpediniere 1939)|Corazziere]]'' era partita da Messina, ma non riuscì né ad impedire il bombardamento, né ad individuare le navi inglesi<ref>[http://www.naval-history.net/xDKWW2-4102-29FEB01.htm Force H, February 1941<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{cita|Giorgerini|pp. 253 e ss.}}</ref>.
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Le riparazioni si svolsero a [[Genova]] e Napoli, protraendosi sino ad agosto<ref name="trentoincina"/>.
Nella [[mattinata]] dell'8 novembre 1941 il ''Libeccio'', al comando del [[capitano di fregata]] [[Corrado Tagliamonte]], salpò da Napoli per aggregarsi alla scorta del [[Battaglia del convoglio Duisburg|convoglio «Beta», noto anche come «Duisburg»]]: tale convoglio, formato dai trasporti ''Duisburg'', ''San Marco'', ''Sagitta'', ''Maria'', ''Rina Corrado'', ''Conte di Misurata'' e ''Minatitlan'' (con a bordo in tutto 34.473 t di rifornimenti, 389 automezzi, 243 uomini) era diretto a Tripoli con la scorta dei cacciatorpediniere ''Maestrale'', ''Grecale'', ''[[Fulmine (cacciatorpediniere 1932)|Fulmine]]'', ''[[Euro (cacciatorpediniere 1927)|Euro]]'' e ''Alfredo Oriani'' (cui si aggiungevano, come scorta indiretta, anche gli incrociatori pesanti ''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'' e ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'' ed i 4 cacciatorpediniere della XIII Squadriglia)<ref name="Giorgerini-2">{{cita|Giorgerini|p. 483 e ss.}}</ref><ref name="santoni">{{cita
All'inizio dello scontro il caposcorta, [[capitano di vascello]] Ugo Bisciani, imbarcato sul ''Maestrale'', pensò che l'attacco inglese provenisse da sinistra, invece che da dritta (come invece era), pertanto, mentre l{{'}}''Aurora'' cannoneggiava il ''Maestrale'', Bisciani portò la sua nave a proravia del convoglio, a sinistra, stendendo cortine fumogene, ed ordinò a ''Libeccio'' ed ''Oriani'' di fare altrettanto: le due unità, pertanto, cercarono di coprire i mercantili con [[cortina fumogena|cortine fumogene]], dopo di che, su ordine di Bisciani, si raggrupparono attorno al ''Maestrale''<ref name="betasom">[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=14671 Il Convoglio Duisburg - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Poco dopo quest'ultimo ebbe l'antenna [[radio (apparecchio)|radio]] asportata da un colpo dell{{'}}''Aurora'', pertanto i rimanenti cacciatorpediniere rimasero senza ordini<ref name="betasom"/>. Raggiunti dall{{'}}''Euro'', i tre cacciatorpediniere si ritirarono ad una decina di miglia ad est del convoglio per tentare di riorganizzarsi, quindi tornarono al contrattacco in maniera coordinata, aprendo il fuoco con le artiglierie, ma senza utilizzare i [[siluro|siluri]], nel timore di colpire i mercantili<ref name="betasom"/>. I quattro cacciatorpediniere, guidati dal ''Maestrale'', stesero altre cortine fumogene e contrattaccarono più volte con le artiglierie, ogni volta che le unità britanniche diventavano visibili, ma senza riuscire ad impedire la totale distruzione del convoglio<ref name="betasom"/>. In questo frangente il ''Libeccio'' venne colpito da un [[proiettile]] ma ebbe danni molto lievi<ref name="santoni"/><ref name="betasom"/>, in quanto la [[granata (arma)|granata]] attraversò lo [[scafo]] da parte a parte senza esplodere.
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In tutto il ''Libeccio'' aveva svolto 59 missioni di guerra (8 con le forze da battaglia, 2 di [[posamine|posa mine]], 2 di [[Lotta antisommergibile|caccia antisommergibile]], 8 di scorta convogli, 4 [[addestramento|addestrative]] e 35 di trasferimento o di altro tipo), percorrendo 20.987 miglia e trascorrendo ai lavori 142 giorni<ref name="Ct classe Venti"/>. Fu la prima unità della [[Classe Maestrale (cacciatorpediniere)|classe Maestrale]] perduta in [[guerra]].
=== Comandanti ===
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