Partito Repubblicano Italiano: differenze tra le versioni

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L'astensionismo elettorale rischiava tuttavia di rendere sterile l'azione politica, così alcuni repubblicani meno intransigenti in occasione delle [[Elezioni politiche in Italia del 1880|elezioni politiche del 1880]] decisero di partecipare alle consultazioni elettorali. Furono quindi eletti i primi deputati, che si iscrissero al gruppo dell'Estrema sinistra insieme ai radicali di Bertani e Cavallotti. La loro composizione sociale era eterogenea, comprendendo sia [[Piccola borghesia|piccoli borghesi]], come [[Giovanni Bovio]] e [[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]], ma anche [[operai]], come [[Valentino Armirotti]] e il geografo [[Arcangelo Ghisleri]].
 
Il primo congresso ufficiale del PRI che sancì la costituzione ufficiale del partito come forza politica organizzata con strutture permanenti si svolse a [[Bologna]] il 21 aprile del [[1895 in Italia|1895]].<ref>[[Giovanni Spadolini]], ''cit.'', pag. 74.</ref> Fra i fondatori va citato il [[Forlì|forlivese]] [[Giuseppe Gaudenzi]], che ne divenne il primo segretario. Gaudenzi aveva promosso l'anno prima la fondazione a Forlì de ''[[Il Pensiero Romagnolo]]'', organo ufficiale del partito.
 
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1897|elezioni politiche del 1897]] il cartello elettorale dell'Estrema, composto anche da radicali e socialisti, riuscì a eleggere ottantuno deputati alla Camera e all'indomani ventidue di essi formarono il gruppo parlamentare repubblicano. Tra di loro Giovanni Bovio, Napoleone Colajanni, [[Matteo Renato Imbriani]], [[Salvatore Barzilai]] e [[Edoardo Pantano]].<ref>Francesco Atzeni, ''I repubblicani in Sardegna'', Edizioni Archivio Trimestrale, Roma, 1988, pag. 27.</ref>