Giaffa: differenze tra le versioni
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Gli scavi a Giaffa indicano che la città fu abitata già durante l'[[Età del bronzo|Età del Bronzo]] Antico. La città è menzionata in diversi documenti antichi egiziani e assiri. Biblicamente, Giaffa è indicata come uno dei confini della [[Dan (tribù)|tribù di Dan]] e come un porto attraverso il quale furono importati cedri libanesi per la costruzione del [[Tempio di Gerusalemme]]. Sotto il dominio persiano, Giaffa fu assegnata ai Fenici. La città appare nella storia biblica di [[Giona (profeta)|Giona]] e nella leggenda greca di [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]]. In seguito, la città servì come il principale porto della [[Giudea]] [[Asmonei|asmonea]]. Tuttavia, la sua importanza diminuì durante il periodo romano a causa della costruzione di Cesarea.
Giaffa fu contesa durante le [[Crociata|
A partire dal [[XIX secolo]], Giaffa divenne nota per i suoi vasti frutteti e frutti, tra cui l'omonima arancia di Giaffa. Dopo la [[guerra di indipendenza israeliana del 1948]] in Palestina, la maggior parte della popolazione araba fuggí o fu [[Esodo palestinese del 1948|espulsa]], e la città divenne parte del neonato
== Storia ==
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=== Antichità classica ===
Giaffa non è menzionata nella campagna costiera di [[Alessandro Magno]], ma durante le [[Guerre dei diadochi|
Intorno al 163-162 a.C., durante la [[Rivolta maccabea|rivolta dei Maccabei]], gli abitanti di Giaffa invitarono gli ebrei locali su barche, affondandole successivamente e annegando centinaia di persone. In risposta, [[Giuda Maccabeo]] attaccò Giaffa, incendiando il porto, distruggendo navi e uccidendo molti abitanti, sebbene non tentò di mantenere il controllo della città. Nel 147-146 a.C., suo fratello [[Gionata Maccabeo]] espulse la guarnigione del re seleucide [[Demetrio II Nicatore|Demetrio II]] da Giaffa, ma non conquistò la città. Nel 143 a.C., [[Simone Maccabeo]] stabilì una guarnigione a Giaffa, espellendo gli abitanti non ebrei per impedire loro di collaborare con il comandante seleucide Trifone, e fortificò la città. Durante le operazioni di [[Antioco VII|Antioco VII Sidete]] in Giudea, egli chiese la resa di Giaffa e di altre città. Simone negoziò un accordo accettando di pagare un tributo ridotto.<ref name=":32"/> La cattura di Giaffa da parte di Simone è lodata in [[Primo libro dei Maccabei|1 Maccabei]] per la sua importanza strategica come porto.<ref name=":32"/>
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I resoconti di Giuseppe Flavio indicano che Giaffa aveva lo status di città, amministrando i distretti circostanti, riflettendo una continua importanza regionale.<ref name=":32"/> Tuttavia, egli aggiunge che il porto di Giaffa era inferiore a quello di Cesarea.<ref>{{Cita libro|cognome=Josephus|wkautore=Flavio Giuseppe |titolo=Josephus Complete Works|data=1981|editore=Kregel Publications|isbn=0-8254-2951-X|città=Grand Rapids, Michigan|p=331|traduttore=[[William Whiston]]}}, s.v. ''[[Antichità giudaiche|Antiquities]]'' [https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0146%3Abook%3D15%3Asection%3D331 15.9.6.] (15.331)</ref> La popolazione della città durante questo periodo era prevalentemente ebraica.<ref name=":32"/> Strabone, scrivendo all'inizio del I secolo d.C., descrive Giaffa come un luogo da cui è possibile vedere Gerusalemme, la capitale degli ebrei, e scrive che gli ebrei la usavano come arsenale navale quando scendevano al mare.<ref>Strabo, ''[[Geografia (Strabone)|Geographica]]'', 16.2.28</ref> Gli scavi suggeriscono un'espansione urbana durante il [[Ellenismo|periodo ellenistico]] sotto il dominio tolemaico, seguita da una contrazione sotto il dominio seleucide e romano iniziale, e una nuova espansione più tardi nei periodi romano e [[Bisanzio|bizantino]].<ref name=":32"/> I resti archeologici del periodo romano si trovano principalmente vicino al porto, includendo ritrovamenti ricchi come la [[Ceramica sigillata|terra sigillata]], un timbro per pane o formaggio, e monete.<ref name=":32"/>
Nelle prime fasi della [[
=== Età islamica e delle Crociate ===
Nel 636 Giaffa fu conquistata dagli [[Arabi]] [[musulmani]] e in seguito servì come porto di [[Ramla]], diventata capoluogo provinciale.
Giaffa fu conquistata dai crociati nel giugno del 1099, nel corso della
[[Saladino]] occupò Giaffa nel 1187, ma il 10 settembre 1191 la città si arrese a Re [[Riccardo I d'Inghilterra]], tre giorni dopo la sua vittoriosa [[battaglia di Arsuf]] e rimase in mano crociata malgrado gli sforzi di riprenderla del sultano [[ayyubide]] nel luglio del 1192, nell'ambito della [[battaglia di Giaffa]]. Il Trattato di Giaffa del 2 settembre 1192, firmato da Saladino e Riccardo, assicurò una tregua tra cristiani e musulmani.
Il 2 giugno 1157 i [[Repubblica di Pisa|Pisani]] avevano ottenuto alcuni terreni al porto da [[Amalrico I di Gerusalemme|Amalrico]], all'epoca conte di Giaffa
Nel 1229, l'
=== Periodo ottomano ===
Tra il 3 ed il 7 marzo 1799 Giaffa, allora parte dei territori sotto il dominio della [[Sublime porta]], fu sottoposta ad [[Assedio di Giaffa|assedio da parte delle truppe francesi]] al comando di [[Napoleone Bonaparte]] durante la [[Campagna d'Egitto|
== Geografia ==
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== Società ==
Giaffa costituisce una città mista dal punto di vista etnoreligioso. Negli [[anni 2000]] abitavano in città circa {{M|45000}} abitanti, dei quali circa {{M|30000}} [[ebrei israeliani]] e circa {{M|15000}} [[Arabi israeliani|arabi]] [[palestinesi]].<ref name="Klein250">{{Cita|Klein|p. 250}}.</ref> Gli arabi sono concentrati in particolare nei quartieri di Ajami e Jabaliyye.<ref>{{Cita|Monterescu|p. 42}}.</ref> La maggior parte degli arabi di Giaffa sono [[Islam|musulmani]] e vi è una minoranza di [[arabi cristiani]] principalmente di confessione [[Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme|greco-ortodossa]].<ref>{{Cita|Monterescu|p. 319}}.</ref> Molti degli ebrei stabilitisi in città dopo il 1948 erano originari in particolare di [[Romania]], [[Bulgaria]] e [[Iraq]]. In città si sono poi stabiliti numerosi immigrati dai
Giaffa vive oggi un processo di [[gentrificazione]], dal momento che molti telavivini facoltosi si trasferiscono in città, attratti dalle abitazioni dallo stile arabo. Molti degli arabi locali si trasferiscono, i più facoltosi verso le aree del [[
== Economia ==
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