Castelfidardo: differenze tra le versioni

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Nel 1357 Castelfidardo veniva citato come ''terra parva'' nelle Costituzioni Egidiane. Il centro abitato era diviso in tre parti (terzieri) denominati Cassero, Varugliano e Montebello ed era completamente circondato da mura dotate di torri<ref>P. Pigini e P. Bontempi, ''Vita e statuti di Castelfidardo antica'', Bergamo, 1972, pp. 85-90.</ref>. Le porte di ingresso erano tre: porta del Sole, porta di Sasso e porta del Cassero. Alla fine del Trecento Castelfidardo era retto da un Consiglio generale, costituito da 60 uomini, al quale spettava le più importanti decisioni politiche ed amministrative. Nel Medioevo il Comune di Castelfidardo aveva degli statuti la cui edizione a stampa è del 1588<ref>D. Cecchi, M. Moroni e M. Landolfi, ''Castelfidardo dagli statuti comunali all'elevazione a città. 1588-1988'', Recanati, 1989.</ref>.
 
Quando [[Alessandro Sforza]] cercò di appropriarsi di Castelfidardo, gli abitanti chiesero ed ottennero la protezione della [[Repubblica di Ancona]]; quando poi, nel 1445, anche il comune di [[Recanati]] mosse guerra per ampliare i suoi territori a spese dei fidardensi, Castelfidardo chiese di entrare nei territori della [[Repubblica di Ancona]], nell'intento di trovare protezione. Il [[papa Eugenio IV]] appoggiò la richiesta e per nove anni Castelfidardo fu uno dei [[castelli di Ancona]]. Già nel 1454, su spinta del comune di [[Osimo]], Castelfidardo si staccò da Ancona<ref>Mario Natalucci, ''Ancona attraverso i secoli'', I volume, Unione arti grafiche, 1960.</ref>.
 
=== Età moderna ===