Ulrico Zwingli: differenze tra le versioni

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[[File:Switzerland Zürich Grossmünster Zwingli Münch 1935.jpg|miniatura|Bassorilievo di Zwingli nel portone di bronzo del [[Grossmünster|duomo di Zurigo]].]]
[[File:Geburtshaus von Huldrych Zwingli.jpg|miniatura|upright=1.2|La casa natale di Zwingli a [[Wildhaus]].]]
Zwingli venne scelto dal Capitolo come parroco del [[Grossmünster|duomo di Zurigo]], dove predica dal 1º gennaio 1519. Durante la quaresima del 1522 prende posizione sulla contesa sorta sul tradizionale digiuno, provocando la reazione del [[Vescovo di Costanza|Vescovo]]. Dal consiglio cittadino venne indetta, per il 29 gennaio 1523, una disputa pubblica tra Zwingli ed il [[Vescovo di Costanza|Vescovado di Costanza,]] rappresentato dal Vicario generale della [[diocesi di Costanza|diocesi.]] Ma alla disputa la parte cattolica si limitò a sostenere la tradizione.

Mentre alla successiva del 26 ottobre, sulla messa ed il culto dei santi, neppure partecipò. Di conseguenza il Consiglio cittadino presieduto dal Magistrato, sentita ed approvata l'esposizione della sua dottrina contenuta nelle ''[[Sessantasette tesi]]'' (scritte appositamente per la prima disputa e rielaborate nel luglio successivo), iniziò a riformare la vita ecclesiastica della città svizzera secondo le disposizioni sostenute dal predicatore, basando la predicazione solo sulle Scritture. Un terza disputa si tenne il 20 gennaio 1524. La [[Dieta svizzera]] espresse il proprio disaccordo per i processi di riforma ormai espliciti nel [[Canton Zurigo|Cantone di Zurigo]], ma il Consiglio cantonale proseguì per la sua strada.
 
La riforma della città venne completata nel 1525 con l'abolizione della messa cattolica e l'introduzione del culto riformato. Con l'intenzione di eliminare l'alone mistico e superstizioso dalla religione che andava formando, Zwingli fece rimuovere le immagini ritraenti la Madonna e i Santi, il cui culto fu proibito, e di pronunciare le predicazioni in lingua volgare; mentre faceva abolire il [[celibato ecclesiastico]] e chiudere i monasteri locali.
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Nel 1529-1530 i riformati elvetici iniziarono a sentirsi accerchiati da un complotto cattolico, che considerarono manifesto quando il [[Gian Giacomo Medici|Marchese di Musso]] invase la Valtellina (all'epoca in mano ai Grigioni). I cantoni riformati e i Grigioni risposero con una contro-invasione, trovando inaspettatamente un alleato in [[Francesco II Sforza]], [[Ducato di Milano|duca di Milano]]. I cantoni cattolici al contrario si mostrarono favorevoli al Marchese di Musso, anche se non inviarono che pochi "osservatori" e non mossero le truppe. Comunque non tennero fede ai patti di alleanza che li avrebbero dovuti legare, al pari degli altri cantoni, all'alleato grigione. Ciò creò numerosi punti di attrito tra cattolici e riformati, soprattutto nei cantoni dove esistevano comunità cattoliche. I tredici cantoni della [[Svizzera]] si divisero tra le due posizioni, ma non in modo pacifico.
 
===Morte===
{{Vedi anche|Seconda guerra di Kappel}}