Quando Ehret parla di muco nei suoi libri, non intende [[muco|quello]] naturalmente secreto per l'organismo umano; il suo concetto di muco è differente. Con questa parola, si riferisce<ref>nel suo libro, "Il Digiuno Razionale", Cap1, pag3; primo''..se facciamo bollire sufficientemente delle patate, (...) per esempio, o carne, otterremo un materiale gelatinoso e vischioso (...) una pasta come quella che usano gli inquadernatori, o gli ebanisti. (...) nella digestione, che non è altra cosa se non una "cottura" o combustione, questo "pasta appiccicosa" si produce allo stesso Capitolomodo..''.</ref> alla sostanza prodotta, nella "combustione" del tratto digestivo, da quei cibi che egli ritiene essere completamente anti-naturali per l'uomo. Quindi, produrrebbero come una "pasta collosa" che il corpo non riuscirebbe ad eliminare. Proprio per essere un "corpo estraneo", e a causa di questa sua caratteristica "vischiosa", starebbe alla base del [[Tossiemia|processo tossiemico]], producendo così "malattia" (sarebbe il terreno di coltura per tutti gli agenti patogeni; senza di esso, secondo Ehret, non potrebbero semplicemente riprodursi).
Secondo Ehret, questo "muco" [[intestino|intestinale]] non avrebbe funzioni: sarebbe solo uno scarto patologico e si accumulerebbe in tutto il corpo. Alimentato dai prodotti di derivazione animale e farinacei, ma soprattutto da quelli chimici e industriali, escluderebbe un sottilissimo e importantissimo strato lubrificante degli intestini.