Proci: differenze tra le versioni

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I '''proci''' sono i personaggi dell'[[Odissea]] che insidiavano il trono di [[Itaca]], contendendosi la mano di [[Penelope]], sposa di [[Ulisse_(Odissea)|Ulisse]].
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Il termine proviene dal [[lingua greca|greco]] e significa pretendente. La narrazione di [[Omero]], che li mostra come parassiti dimoranti nella reggia per anni, sarebbe incomprensibile a noi moderni se non considerassimo la sacralità della ospitalità presso la civiltà greca. La narrazione Omerica mostra l'astuzia di Penelope nel procrastinare le loro pretese, il loro disprezzo nei confronti del figlio [[Telemaco]] e la loro ''empietà''.
I proci pretendevano il regno di Penelope, mentre lei non poteva chiedere di andarsene dalla reggia, perchè in Grecia l'ospitalità è ritenuta sacra, se ne stava lì con la speranza che Ulisse tornasse. Inoltre le persone provenienti da altre isole, avevano il permesso
 
"supremo, degli Dei" di poter rimanere alla reggia, mentre invece gli abitanti di Itaca, dovevano tornare alle loro case.
Al ritorno, Ulisse, che si presenta sotto mentite spoglie, trascina i Proci in una gara con l'arco che si risolve nella loro strage. Eliminati tutti i pretendenti Ulisse si rivela.
Era una donna, perciò ritenuta inferiore, anche dal figlio Telemaco, che partì per ritrovare Ulisse senza alcun risultato, protetto da Atena.
 
Un giorno Ulisse torna a Itaca, travestito da mendicante per non farsi riconoscere dopo la battaglia di Troia, scoppiata a causa di Elena. Ma Peneloper furba innaugura una sfida con l'arco sicura, che solo Ulisse sarebbe stato capace di prendere l'arco e fare centro.
[[Categoria:Personaggi letterari]]
Quando Ulissse torna alla reggia, I Proci verranno sconfitti, perchè uccisi.
[[Categoria:Odissea]]