DECT: differenze tra le versioni

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sistemo, integro, divido
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Questo appena descritto rappresenta un primo scenario commerciale che con il vecchio telefono cordless analogico non era possibile: il telefono (e quindi un cliente) che si muova all'interno della prima copertura radio (l'aeroporto) utilizza un servizio di telefonia cordless, un telefono (e quindi un cliente) che si sposta tra aree di copertura differenti utilizza anche un servizio di mobilità.
 
== Caratteristiche tecnichedello ed emissionistandard ==
Digital European Cordless Telecommunication, lo standard di telefonia digitale cifrato cordless operante sulla banda di frequenza attestata tra i 1880 e 1900 Mhz in Europa, tra 1920 MHz e 1930 MHz negli USA, utilizza 10 canali, allocati dinamicamente, in Europa mentre negli USA i canali sono 5, data la banda ridotta a disposizione, ciascuno dei canali a sua volta è suddiviso in 2 x 12 time slots. Utilizza la modulazione GMSK, bit rate massimo di 348 Kbps, consente l'interazione con altre reti come [[PSTN]], [[ISDN]], GSM. Il codec audio è G.726, con un bitrate netto di 32 kbit/s.
 
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Il protocollo di chiamata è derivato dal protocollo ISDN DSS1 ma sono state fatte molte modifiche specifiche al DECT. Il "mobility management protocol" contiene molti elementi simili a quelli del GSM ma contiene molti elementi specifici del DECT.
 
DECT GAP definisce un profilo di interoperbilità del DECT. Lo scopo è quello di fare in modo che due differenti prodotti di due differenti costruttori che seguano non solo lo standard DECT, ma anche il profilo GAP, siano in grado di interoperare per le chiamate semplici. Lo standard DECT include anche delle complete procedure di test per il GAP ed i prodotti GAP di diverse case costruttrici sono di fatto interoperabili per le funzioni base.
La base di un telefono DECT emette al massimo 250 mW ERP di potenza (100 mW per i modelli USA), per una applicazione tipica in cui si utilizza un solo cordless la potenza si riduce a 10 mW ERP (4 mW per i modelli USA) e questo avviene continuativamente, sia che sia in corso una telefonata, sia che il cordless resti appoggiato alla base, salvo alcuni modelli a basso consumo. (si veda [http://www.bag.admin.ch/themen/strahlung/00053/00673/00674/index.html?lang=it qui] per i dati europei). La potenza utilizzata è quindi di molto inferiore rispetto ad una antenna GSM, date le diverse caratteristiche di copertura del servizio. Questo causa nei dintorni della base un campo elettromagnetico che può avvicinarsi al limite di 6 volt/metro solo in presenza di sistemi che permettono ed hanno in corso più conversazioni ''contemporanee'' ed a meno di 20 cm di distanza: un sistema domestico con un solo terminale mobile utilizzato già a 50 cm ha campo al di sotto di 1 V/m in conversazione, che si dimezza quando la base è in attesa.
 
==Emissioni==
Per ridurre a titolo preventivo i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici è sufficiente pertanto tenere la base del telefono lontana almeno 50 cm da luoghi di soggiorno per lunghi periodi o di riposo.
 
La base di un telefono DECT emette al massimo 250 mW ERP di potenza (100 mW per i modelli USA), per una applicazione tipica in cui si utilizza un solo cordless la potenza si riduce a 10 mW ERP (4 mW per i modelli USA) e questo avviene continuativamente, sia che sia in corso una telefonata, sia che il cordless resti appoggiato alla base, salvo alcuni modelli a basso consumo. (si veda [http://www.bag.admin.ch/themen/strahlung/00053/00673/00674/index.html?lang=it qui] per i dati europei). La potenza utilizzata è quindi di molto inferiore rispetto ad una antenna GSMdi telefonia cellulare, date le diverse caratteristiche di copertura del servizio. Tuttavia, Questoin causaconsiderazione neidella dintornipresenza della base undirettamente nelle abitazioni, anche una bassa potenza determina livelli di campo elettromagneticoelettrico che puòsono avvicinarsiconfrontabili alcon limitequelle dicellulari, 6avvicinandosi volt/metromoltissimo solo-nei inpressi presenzadella dibase- sistemianche cheal permettonolimite eddi hanno6 volt/metro in corsopresenza più conversazioni ''contemporanee''. edConsiderato ache menoil dicampo 20si cmattenua dicon la distanza:, unper sistemaridurre domesticoa contitolo unpreventivo soloi terminalelivelli mobiledi utilizzatoesposizione giàai acampi 50elettromagnetici cmè hapertanto campoconsigliato altenere dila sottobase didel 1telefono V/mlontana inalmeno conversazione,50 checm sida dimezzaluoghi quandodi lasoggiorno baseo è indi attesariposo.
I limiti di potenza e quindi di campo elettromagnetico generato precedentemente indicati valgono solo per gli apparati omologati, riconoscibili dalla [[Marcatura_CE|Marcatura CE]] 0682. Si possono trovare in commercio apparecchi cordless non omologati, il cui utilizzo è vietato in Italia, che hanno base e portatile funzionanti potenze di diversi watt e su frequenze utilizzate da altri sistemi.
 
I limiti di potenza e quindi di campo elettromagnetico generato precedentemente indicati valgono solo per gli apparati omologati, riconoscibili dalla [[Marcatura_CE|Marcatura CE]] 0682. Si possono trovare in commercio apparecchi cordless non omologati, il cui utilizzo è vietato in Italia, che hanno base e portatile funzionanti potenze di diversi watt e su frequenze utilizzate da altri sistemi.
 
Non applicabile ai cordless DECT ma comunque pertinente è il Decreto del Ministero dell'Ambiente 10/09/1998, n. 381 (pubblicato in data 03/11/98 sulla G.U. n. 257 ed in vigore dal dal 03/01/1999). Il Decreto introduce un principio generale di minimizzazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici (c.e.m.) e fissa valori limite di esposizione della popolazione ai c.e.m. connessi al funzionamento e all'esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenze compreso fra 100 kHz e 300 GHz. Il Decreto prevede per le frequenze di interesse limiti di 20 V/m in termini di valore efficace di campo elettrico (1 W/m2 in termini di densità di potenza) da 3 MHz fino a 3 GHz e di 40 V/m (4 W/m2) per frequenze superiori, da 3 GHz fino a 300 GHz. In particolare l'articolo 4 del Decreto 381, prevede che i valori suddetti si riducono a 6 V/m e 0,1 W/m2, indipendentemente dalla frequenza, in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a 4 ore.
 
== Collegamenti esterni ==