Benedetto Croce: differenze tra le versioni

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Nacque da un'agiata famiglia napoletana e perse i genitori e la sorella durante il terremoto di [[Casamicciola]] del [[28 luglio]] [[1883]] mentre si trovava in vacanza con la famiglia appunto a Casamicciola, nell'isola di [[Ischia]].
 
Croce ebbe contatti con gli esponenti della ''Nuova Italia'', tra cui il [[Antonio Labriola | Labriola]] che lo inizierà al [[marxismo]] ed al [[neoidealismo]]. Nel gennaio del [[1903]] esce il primo numero della sua rivista ''La Critica'' stampata a sue spese fino al [[1906]] quando subentra l'editore ''[[Editori Laterza''|Laterza]].
 
Viene nominato senatore nel [[1910]] e dal [[1920]] al [[1921]] è ministro della [[Pubblica Istruzione]] nel 5° e ultimo governo [[Giovanni Giolitti | Giolitti]]. Rompe definitivamente col [[fascismo]], solo dopo il delitto [[Giacomo Matteotti |Matteotti]]. Nello stesso anno rompe anche con [[Giovanni Gentile]], il quale gia dal [[1903]] collabora con la sua rivista ''[[La critica]]'', per discrepanze filosofiche e politiche. [[Giovanni Gentile | Gentile]] con la pubblicazione del [[Manifesto degli intellettuali fascisti]] nel [[1925]], si schiera definitivamente dalla parte del [[fascismo]] e Croce risponde, pubblicando a sua volta su [[Il Mondo]], il [[Manifesto degli intellettuali antifascisti]] nel quale viene denunciata la violenza e la soppressione della libertà di stampa da parte del regime.