Reimpiego: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Aggiungo: eo:Spolio |
approvigion* -> approvvigion* |
||
Riga 29:
Inizialmente, soprattutto per edifici di committenza imperiale, come nelle grandi basiliche costantiniane, i materiali avevano tutti la stessa provenienza e furono saltuariamente completati da elementi appositamente scolpiti ex-novo.
In seguito, con la progressiva rarefazione delle fonti di
In particolare per le chiese della città di [[Roma]], motivi di ordine economico o relativi alla disponibilità di materiali, potevano mescolarsi alla volontà della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] di riappropriarsi del glorioso passato imperiale, in funzione anche della sua nuova funzione politica, e di sottolineare il suo trionfo nei confronti del passato pagano della città.
Riga 38:
<small>(in ordine cronologico di pubblicazione)</small>
*{{de}} F. W. Deichmann, ''Die Spolien in der spätantike Architektur'', Munich, 1975.
*S. Settis, "Continuità, distanza e conoscenza. Tre usi dell'antico. L'uso dell'antico nel medioevo", in
*{{en}} B. Brenk, "Spolia from Constantine to Charlemagne: Aesthetics versus Ideology", in ''Dumbarton Oaks Papers'' 41, 1987, pp. 103-109.
*{{en}} M. Greenhalgh, ''The Survival of Roman Antiquities in the Middle Ages'', London, 1989 ([http://rubens.anu.edu.au/new/books_and_papers/survival.publish/ disponibile on-line]).
|