Roberto Farinacci: differenze tra le versioni

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In seguito riuscì a conseguire in breve tempo la licenza liceale e, grazie all'aiuto del prof. Alessandro Groppali, ricevette la laurea in [[Giurisprudenza]] con una tesi di cui si è sospettato che fosse stata copiata. Altre fonti <ref>Denis Mack Smith, ''Storia d'Italia 1861-1961'' - Laterza, Bari, 1972</ref> riferiscono che la laurea sia stata conferita "''honoris causa''", e probabilmente estorta con le violenze squadriste.
 
Il [[5 settembre]] [[1920]], dopo il congresso regionale fascista tenutosi a Cremona, vi fu una manifestazione pro-Russia con tremila socialisti ed una contromanifestazione con 800 fascisti. Il [[6 settembre]], in piazza Roma, si verificò uno scontro armato dove si registrarono due morti, un fascista ed un passante, e cinque feriti. I funerali furono sfruttati dal fascio per ottenere consenso: 10.000 i partecipanti. Farinacci scrisse: “Dell’Italia ufficiale oggi sentiamo profondamente schifo. Armiamoci”.<ref>Giuseppe Pardini. Roberto Farinacci ovvero della Rivoluzione Fascista, Le Lettere, 2007 - pag. 39</ref>
 
Farinacci affascinava i giovani, i grezzi, gli umili, per le sue umili origini, il suo cipiglio aggressivo, la sua baldanza moschettiera, la sua eloquenza imperfetta (i fogli satirici lo chiamavano ''l'antigrammatico''). E si affermò nelle elezioni del maggio 1921, avendo la maggioranza in 16 comuni. Furono mesi di scontri continui: 2 morti, 20 feriti, 181 arresti. Fino alla tregua agraria dell’estate. <ref>Giuseppe Pardini. Roberto Farinacci ovvero della Rivoluzione Fascista, Le Lettere, 2007 - pag. 59</ref>