Addome acuto: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Sostituzioni standard: inversione accenti, composti di «che» |
|||
Riga 17:
Molti infine ritengono che la dizione ''Addome acuto'' sia troppo generica e così preferiscono riservarla alle patologie a carico degli organi addominali o a quelle contraddistinte dall'insorgenza di una [[peritonite]]. </br>
In realtà tale genericità costituisce l'elemento peculiare di una definizione che intende accorpare situazioni patologiche molto diverse ma caratterizzate ''da un medesimo quadro clinico'' acuto e localizzato all'addome, con il quale in una fase del loro decorso possono manifestarsi e che è di comune riscontro nella pratica medica. </br>
Anche
É il caso delle [[Sindrome|sindromi]] [[ischemia|ischemiche]] dell’[[intestino]] che sono caratterizzate da un quadro addominale acuto ma, almeno nella fase iniziale, senza risentimento del [[peritoneo]] parietale, o delle [[emorragia|sindromi emorragiche]] dell’[[apparato digerente]] che pur in assenza di fenomeni dolorosi di qualche rilievo, per la loro drammaticità rientrano a pieno titolo nel capitolo dell'addome acuto <ref name= zannini > </ref>. </br>
Anche le [[Occlusione intestinale|occlusioni intestinali]], in cui il coinvolgimento [[mesotelio|mesoteliale]] e il dolore appartengono alla fase avanzata della malattia, rimarrebbero di difficile catalogazione così come tutte le malattie che, pur manifestandosi con una dolore acuto addominale, sono a partenza da organi estranei a questa cavità: [[polmonite|polmoniti basali]], [[infarto miocardico acuto|infarto posteriore del miocardio]], [[dissecazione aortica]], o sono di natura sistemica: [[Morbo di Addison|crisi addisoniane]], alcune forme di [[diabete]] scompensato, [[porfiria]]. </br>
Riga 26:
In gran parte dei ''casi chirurgici'' invece il quadro clinico appare da subito più severo e incalza il medico a scelte difficili. Infatti mentre per alcune malattie come l'[[occlusione intestinale]] una terapia chirurgica tempestiva dà risultati eccellenti in termini di sopravvivenza del paziente, per altre come l'[[appendicite acuta]] o la [[pancreatite]], se non complicate, l'indicazione chirurgica urgente può essere eccessiva in quanto si tratta di situazioni patologiche che possono anche regredire spontaneamente. D'altra parte per esse, e in particolare per l'appendicite, esiste il rischio concreto di un aggravamento legato all'insorgenza di una [[peritonite]] sempre temibile.
Di conseguenza al medico è affidato il compito di discriminare le varie situazioni tenendole sotto controllo con una attenta e costante '''osservazione clinica''' che gli consenta di cogliere il momento in cui un ‘’quadro acuto addominale’’ diventa una ‘’emergenza addominale chirurgica’’, ossia una condizione che richiede il trattamento operatorio immediato e non ulteriormente differibile.</br>
Si tratta di una valutazione difficile
Questo tipo di indicazione chirurgica essenzialmente 'generica' non fa previsioni sull'andamento dell'intervento nè sui risultati che darà in termini pratici e quindi prognostici ma si affida a una [[laparatomia]], o a una [[laparoscopia]], detta ''esplorativa'' per sottolinearne l'aspetto diagnostico ma che ha, naturalmente, anche intenti curativi. Si propone:
* di stabilire l'eziologia del quadro patologico
Riga 209:
*Per le altre decidere 'se' e 'quando' intervenire.
Un '''addome chirurgico''' infatti non implica necessariamente il trattamento operatorio, o quanto meno quello urgente. [[Immagine:Apendicitis_dolor.svg|thumb|right|sedi di dolore appendicolare]]
Per principio il ricorso alla terapia chirurgica '''di elezione''' è preferibile a quella '''di urgenza'''
Una attesa ''armata'' come dicevano i Clinici del passato convinti che: << intervenire troppo presto può costituire un errore, ma farlo in ritardo può rivelarsi fatale>>. </br>
Alla diagnosi differenziale spetta quindi il compito più difficile. Fortunatamente essa si può giovare di numerose indagini strumentali e di laboratorio ma certamente a fondamento di ogni decisione resta l'osservazione clinica del paziente
A distanza di mezzo secolo suona ancora attuale il concetto espresso da un illustre chirurgo, Henri Mondor, che riferendosi alla ''contrattura'' della parete addominale, segno caratteristico di una peritonite ammoniva:
<< … quando tale segno è presente non vi è più tempo di discutere sulla temperatura, che può essere normale, di prendere dieci volte un polso che sembra rassicurante, di rallegrarsi perché il vomito non è peggiorato. L’ora delle consultazioni e delle chiacchiere è passata quando, con tutta certezza, è l’ora del bisturi .>> <ref> Gallone L.; Patologia Chirurgica – Milano; Casa Editrice Ambrosiana ; 1980 – II; 1097 </ref>
Riga 222:
Gli interventi di [[laparotomia]] detti 'esplorativi' comunque si propongono anche come curativi.</br>
Negli ultimi anni ha assunto una importanza sempre maggiore la [[laparoscopia|chirurgia laparoscopica]] che da molti chirurghi viene preferita a quella aperta tradizionale. Essa infatti, essendo controidicata o inadatta in alcune situazioni come gli stati emorragici o perforativi e negli stati occlusivi avanzati, presenta molti vantaggi:
*Sotto l'aspetto diagnostico rappresenta la soluzione ideale
*Essendo mini invasiva incide meno sulle condizioni generali del paziente ed evita gravi sequele legate alle laparatomie tradizionali come il [[laparocele]].
*Dal punto di vista terapeutico consente di risolvere rapidamente alcune situazioni patologiche come la lisi di aderenze tra i visceri o l'asportazione di briglie stenotizzanti e di affrontarne adeguatamente tante altre che sono di sua competenza.
|