Martin Bormann: differenze tra le versioni
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[[Image:Martin_Borman.jpg|thumb|right|150px|Martin Bormann]]
'''Martin Bormann'''
==Infanzia e gioventù==
Martin Bormann nacque a [[Wegeleben]], presso [[Weimar]] in [[Germania]], il [[17 giugno]] [[1900]]. Il padre [[Theodor|Theodor Bormann]], prussiano, fu prima sergente maggiore di un reggimento di artiglieria e successivamente impiegato delle poste. Rimasto vedovo, con due figli; si risposò con Antoine, che gli diede tre figli di cui il primo fu Martin. Nel [[1904]] Theodor morì e Antoine, in difficoltà economiche, si affrettò a risposarsi con Albert Vollborn, direttore di un'agenzia bancaria.
Bormann, durante la scuola superiore, si interessò di musica e del gioco degli scacchi; partecipò a vari circoli nei quali ebbe occasione di parlare della situazione ebraica mondiale e del [[sionismo]]. Lasciò presto gli studi per lavorare in un campo coltivato a [[Mecklenburg]]. Durante il termine della [[Prima Guerra Mondiale]] venne arruolato come cannoniere in una sezione di artigliera, ma non conobbe mai l'esperienza della battaglia. Nel [[1922]] si unì ai [[Freikorps]]. Nel [[marzo]] [[1924]] venne condannato ad un anno di prigione perchè complice di [[Rudolf Höss]] nel brutale omicidio del suo stesso insegnante di scuola elementare, [[Walther Kadow]], militante comunista e sospettato di aver consegnato alle autorità francesi il martire nazista [[Leo Schlageter]]. Scontò undici mesi di reclusione e, squattrinato e senza lavoro, si unì nuovamente ai Freikorps.
==Ascesa nel partito nazista==
Si iscrisse al [[NSDAP]] il [[17 febbraio]] [[1927]]: tessera numero 60508. Il partito gli offrì l'incarico di amministratore del fondo previdenziale delle [[SA]]. Dal [[1928]] al [[1930]] fu membro del Comando Supremo delle [[SA]]. Nell'[[ottobre]] [[1933]] divenne ''Reichsleiter'' e in [[novembre]] membro del ''[[Reichstag]]''. Da [[luglio]] [[1933]] al [[1941]] Bormann fu segretario personale di [[Rudolf Hess]].
Fu lui a dirigire la costruzione del famoso [[Kehlsteinhaus]], noto come "nido dell'aquila", la fortezza progettata da [[Albert Speer]] e costruita sul picco da cui prese il nome, il [[Kehlstein]], che sovrasta la località montuosa dell'[[Obersalzberg]]. Dimostrò di essere un uomo ligio al dovere anche a costo di essere crudele: distrusse strade e case, sfrattandone gli inquilini. Lo chalet, donato ad Hitler per il suo cinquantesimo compleanno, nonostante fosse stato disegnato secondo alcune sue direttive, non gli piacque avendo subito molti cambiamenti durante la costruzione. Il [[Führer]], infatti, continuò a preferire la sua più piccola e modesta villetta poco distante, il [[Berghof]].
Bormann sostenne la repressione di tutti i gruppi organizzati di opposizione, in particolar modo delle Chiese; e di ogni influenza relgiosa dal partito. Nel [[luglio]] [[1938]] proibì che nel partito fossero ammessi preti, il [[6 giugno]] [[1938]] gli scienzati di fede cristiana, successivamente gli studenti di teologia. Lottò contro qualsiasi genere di insegnamento religioso nelle scuole.
Bormann colse l'occasione di subentrare ad Hess, quando nel [[1941]] questo volò in [[Inghilterra]] nel tentativo di proporre una pace separata con il governo inglese. Divenne capo del ''Parteinkanzlei'' e gli fu affidato il compito di amministrare il ''Fondo Adolf Hitler dell'industria tedesca'' . Il [[12 aprile]] [[1943]] venne nominato ufficialmente segretario personale di Hitler. Ottenne poteri superiori a quelli del suo predecessore: controllo di tutte le leggi e le direttive emanate dal Gabinetto del Führer e direzione del Consiglio dei Ministri per la Difesa del Reich.
Il [[16 luglio]] [[1941]] Bormann partecipò alla conferenza presso il Quartier Generale del Führer insieme a [[Hermann Göring|Göring]], [[Alfred Rosenberg|Rosenberg]], [[Wilhelm Keitel|Keitel]] e [[Heinrich Lammers|Lammers]]. Si stabilirono piani per l'annessione di territori russi e di altri Paesi dell'Est. Partecipò a una seconda riunione l'[[8 maggio]] [[1942]] con Hitler, Rosenberg e Lammers sulla soppressione della libertà religiosa. Sostenne politiche sulla condizione dei prigionieri di guerra particolarmente dure e sanguinarie.
Firmò il decreto del [[9 ottobre]] [[1942]] che stabiliva l'eliminazione permanente di tutti gli ebrei nel territori della Germania; quello del [[1 luglio]] [[1943]] che dava controllo assoluto sugli ebrei ad [[Adolf Eichmann|Eichmann]] e un ultimo, del [[30 settembre]] [[1944]], dove la giursdizione di tutti i prigionieri di guerra veniva affidata ad [[Heinrich Himmler|Himmler]] e alle [[SS]].
Nonostante la sua figura poco appariscente rispetto a quella di altri gerarchi, Bormann fu un uomo dal grande potere, soprattutto nel periodo della [[Seconda Guerra Mondiale]]. Come testimonia [[Albert Speer]] nelle sue memorie, la sua influenza su Hitler fu totale e divenne il fitro fra il Führer e il mondo esterno, l'interprete delle sue volontà.
Bormann, negli ultimi giorni della dittatura nazista, firmò il testamento politico di Hitler e fu testimone delle nozze del Führer con [[Eva Braun]].
==La famiglia Bormann==
Bormann sposò nel [[1929]] Gerda, figlia di [[Walter Buch]], giudice del tribunale del partito nazista. I suoi testimoni di nozze fuorono Hess e Hitler. Quest'ultimo fu anche il padrino del primo figlia della coppia.
Martin e Gerda Bormann, morta di cancro nel [[1964]] nel [[Sud Tirol]], ebbero dieci figli tutti sopravvissuti alla [[Seconda Guerra Mondiale]].
*[[Martin Adolf Bormann|Martin Adolf]] nato il [[14 aprile]] [[1930]]
*[[Erengard Franziska Bormann|Erengard Franziska]] nata il [[9 luglio]] [[1931]]
*[[Ilse Bormann|Ilse]] nata il [[9 luglio]] [[1931]]
*[[Irmgard Bormann|Irmgard]] nata il [[25 luglio]] [[1933]]
*[[Helmut Gerhard Bormann|Helmut Gerhard]] nato il [[31 agosto]] [[1934]]
*[[Heinrich Hugo Bormann|Heinrich Hugo]] nato il [[13 giugno]] [[1936]]
*[[Eva Ute Bormann|Eva Ute]] nata il [[4 agosto]] [[1940]]
*[[Gerda Bormann|Gerda]] nata il [[23 ottobre]] [[1941]]
*[[Fred Hartmut Bormann|Fred Hartmut]] nato il [[4 marzo]] [[1942]]
*[[Volker Bormann|Volker]] nato il [[18 settembre]] [[1943]]
==La morte==
Bormann fu giudicato colpevole al [[Processo di Norimberga]] e condannato a morte in [[contumacia]]. Nulla di certo si sapeva di lui da quando aveva abbandonato il bunker del führer insieme al dottore delle [[SS]] [[Ludwig Stumpfegger]] e al capo della [[gioventù hitleriana]], [[Artur Axmann]]. L'ultimo uomo ad averlo visto era stato [[Erich Kempka]], autista di Hitler, durante la notte fra il [[1 maggio|1]] e il [[2 maggio]] [[1945]] era [[Erich Kempka]], autista di Hitler: sostenne di aver visto Bormann essere colpito mortalmente dall'esplosione di un serbatoio, nel tentativo di attraversare le linee nemiche russe.
Versioni differenti furono narrate da altri testimoni. Alcuni dissero di averlo visto fuggire nella zona sud di [[Berlino]], altri sostennero che avesse legami con i servizi segreti americani, che avesse pronta un'appetibile ricompensa per la sua salvezza: uranio e scienzati tedeschi. Si racconta di come nei primi di [[maggio]] del [[1945]] si fosse imbarcato ad [[Amburgo]] sull'[[u-boot]] numero 234, e, arrivato in [[Spagna]] scappò verso il [[Sud America]]. Nel [[marzo]] [[1966]] durante un'intervista televisiva il figlio di [[Adolf Eichmann]], [[Klaus Eichmann|Klaus]], convinto che Bormann si trovasse in Sud America, gli lanciò un'aspra invettiva.
Nell'[[ottobre]] [[1972]] in un cantiere a Berlino degli operai trovarono due scheletri. I teschi furono consegnati al reparto di medicina legale della polizia di Berlino. I denti di uno dei due teschi furono confrantanti con la scheda odontoiatrica di Bormann, conservata nell'archivio militare: confermità del cento per cento.
Nell'[[agosto]] [[1993]] fonti del governo paraguaiano sostennero che Bormann sarebbe morto ad [[Asuncion]] e sepolto in una fossa comune. I dubbi rimangono tutt'ora vivi.
{{Imputati Norimberga}}
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