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Uno '''tsunami''' (dal [[lingua giapponese|giapponese]] 津波 che significa ''onda del porto''; è una serie di [[onda|onde]] che hanno origine da un [[terremoto]], terremoto sottomarino, [[Vulcano (geologia)|attività vulcanica]], frane, impatti [[meteorite|meteoritici]] nel [[mare]] o vicino ad esso.
{{nota disambigua|il [[singolo]] omonimo degli [[Steriogram]]|[[Tsunami (singolo)]]}}
[[Immagine:Tsunami Schema.png|thumb|250px|Schema di uno tsunami]]
Uno '''tsunami''' (dal [[lingua giapponese|giapponese]] 津波 che significa ''onda del porto''; il termine ''onda di marea'' è generalmente [[Sinonimia|sinonimo]], ma non nell'utilizzo scientifico, in quanto gli tsunami non sono legati alla [[marea]]) è una serie di [[onda|onde]] che hanno origine da un [[terremoto]], terremoto sottomarino, [[Vulcano (geologia)|attività vulcanica]], frane, impatti [[meteorite|meteoritici]] nel [[mare]] o vicino ad esso.
 
Il termine tsunami è ormai entrato in uso nella [[lingua italiana]] corrente, come sinonimo di [[maremoto]], ma è doveroso segnalare che tale uso non è precisamente corretto perché mentre, come detto, con ''tsunami'' ci si riferisce alle onde, con ''maremoto'', si indica prettamente un evento sismico avvenuto al di sotto di un fondale marino, e percepito sulla terraferma.
 
L'[[energia]] di uno tsunami è costante, in funzione della sua [[altezza]] e [[velocità]]. Quindi, quando l'onda si avvicina alla terra, la sua altezza aumenta mentre diminuisce la sua velocità. Le onde viaggiano a velocità elevate, più o meno senza essere notabili quando attraversano le acque profonde, ma la loro altezza può crescere fino a 30 [[metro|metri]] e più quando raggiungono la [[linea costiera]]. Gli tsunami causano gravi distruzioni su [[costa|coste]] e [[isola|isole]].
[[Immagine:Tsunami size scale 26Dec2004.png|thumb|90px|L'altezza delle onde di uno tsunami a confronto dell'altezza di un uomo]]
Molte città che si affacciano sull'[[oceano Pacifico]], principalmente in [[Giappone]] ma anche nelle [[Hawaii]], hanno sistemi di allarme e procedure di evacuazione in caso di gravi ''tsunami''. Un evento sismico potenzialmente tsunami-genico può essere predetto da vari [[sismologia|istituti di sismologia]] in varie parti del mondo.
 
Al momento non esiste alcun modello affidabile in grado di correlare il verificarsi di un evento sismico alla generazione di uno Tsunami. L'unico modo per misurare l'effettiva generazione di uno Tsunami è tramite la misurazione del livello marino. Attualmente misurazioni per l'inoltro di allarmi precoci, con il necessario livello di attendibilità, possono essere effettuate soltanto tramite l'impiego di sistemi posizionati sul fondo marino e capaci di trasmettere in tempo reale i dati acquisiti. A causa dell'elevata velocità di propagazione degli Tsunami sugli alti fondali e, supponendo di voler disporre di almeno un'ora di preavviso, sarà dunque necessario dispiegare le piattaforme ad una distanza di circa mille chilometri dalla costa che si intende allertare. Naturalmente in questo caso la sorgente tsunami-genica dovrà essere ad una distanza maggiore. Sono in corso al momento numerosi esperimenti volti alla determinazione di un modello affidabile capace di correlare le rilevazioni sismiche alla generazione di Tsunami. Nessuno di questi sistemi può proteggere completamente contro uno tsunami se questo è innescato da un fenomeno molto vicino alla linea di costa in quanto non sarebbe possibile allertare la popolazione in tempo. Un notevole contributo potrà essere fornito dallo studio di Tsunami di piccola entità (baby Tsunami) e dalla loro correlazione con eventi sismici di modesta intensità, rilevati direttamente sul fondo oceanico in addenda alle reti sismiche terrestri. Progetti in tal senso orientati sono in corso anche in Italia.
 
== Creazione, propagazione ed infrangimento ==
[[Immagine:Tsunami-kueste.01.vm.jpg|thumb|right|250px|Modellino rappresentante l'onda frangente di uno tsunami]]
Uno tsunami si forma quando si sposta una grande massa d'acqua. Al momento si ritiene che uno Tsunami possa essere causato da: un forte sisma sottomarino, almeno di magnitudo 7 ([[scala Richter]]) o superiore; un brusco innalzamento o abbassamento del fondale marino; uno scivolamento del terreno costiero o sottomarino; un impatto di una meteorite. È da notare che un forte sisma non causa ''necessariamente'' uno tsunami: tutto dipende dal modo in cui si modifica il fondale oceanico nei dintorni della [[faglia]].
 
Lo spostamento dell'acqua si propaga progressivamente e crea onde lunghe (generalmente qualche centinaia di chilometri) e di grande durata (qualche decina di minuti). Quando l'evento dello tsunami si verifica vicino la costa, lo si denomina "tsunami locale".
 
La velocità di uno tsunami può arrivare a 500-1000 km/h in pieno oceano fino a ridursi a circa 90 km/h in prossimità delle coste.
 
Alcuni tsunami riescono a propagarsi per migliaia di chilometri. Questi tsunami di grande lunghezza sono generalmente di origine tettonica, poiché gli scivolamenti del terreno in acqua e le esplosioni vulcaniche causano di solito onde di minore lunghezza che si dileguano velocemente.
 
La forza distruttiva di uno tsunami è data dall'altezza della colonna d'acqua sollevata, perciò un terremoto in pieno oceano può essere estremamente pericoloso, perché può essere in grado di sollevare e spostare tutta l'acqua presente al di sopra del fondale marino, anche se solo di pochi centimetri. Questa enorme massa d'acqua spostandosi in prossimità delle coste trova un fondale marino sempre più basso e perciò tende a sollevarsi ulteriormente. Nessuna barriera portuale è in grado di contrastare un'onda di questo tipo, che appunto i giapponesi chiamano onda di porto. Le onde create dal vento, invece, muovono solo le masse d'acqua superficiali, senza coinvolgere i fondali, e si infrangono sulle barriere portuali. Ecco perché anche onde alte diversi metri, perfino una decina di metri, (sono numerose sulle coste del Pacifico), provocate dal vento, non trasportano abbastanza acqua da penetrare nell'entroterra. Viceversa, uno tsunami alto uno o due metri può rivelarsi devastante, perché la quantità d'acqua che trasporta gli permette di riversarsi fino a centinaia di metri nell'entroterra se la superficie è piana e senza ostacoli artificiali o naturali come gli alberi.
 
== Storia ==
 
Lo tsunami con il [[Run-up]], ovvero la massima altezza raggiunta da un'onda di tsunami, maggiore, si è verificato in [[Alaska]] il 7 luglio del 1958, nella baia chiamata [[Lituya Bay]]: l'onda raggiunse la mostruosa altezza di 525 metri: sarebbe stata capace di ricoprire abbondantemente il [[Taipei 101]] ([[Taiwan]]), uno degli edifici più alti del mondo.
Tuttavia il caso di [[Lituya Bay]] non può essere definito un vero e proprio tsunami poiché non è stato creato da un [[terremoto]] sottomarino, bensì da un gigantesco [[smottamento]] di terra: un'intera montagna è caduta in mare, sollevando l'enorme massa d'acqua.
Lo tsunami si è verificato davanti agli occhi attoniti di tre barche: due di esse sono state travolte dall'onda e non sono state mai più ritrovate. Tuttavia sulla terza nave era presente un uomo che ha assistito all'intera scena: è l'unico testimone oculare dell'onda di 525 metri.
Sul [[Web]] sono presenti numerose fotografie degli effetti dell'onda di [[Lituya Bay]], che ha lasciato il paesaggio devastato, portandosi via alberi e rocce: ha perfino strappato i fili d'erba e la terra.
Tuttavia l'onda non è riuscita a scavalcare le montagne che circondano quella baia e per questo non può essere considerata l'onda più distruttiva mai registrata: lo tsunami verificatosi nel 2004, nell'[[Oceano]] Indiano, aveva un'altezza minore ma una forza molto superiore.
 
Un altro ''tsunami'' devastante fu quello avvenuto al largo della costa di [[Hokkaido]], in [[Giappone]], in conseguenza di un terremoto, il [[12 luglio]] [[1993]]. Come risultato, duecentodue persone sulla piccola isola di [[Okushiri]] persero la vita, e altre centinaia furono ferite o disperse.
 
Il maggiore episodio è legato al [[maremoto dell'Oceano Indiano]] del [[26 dicembre]] [[2004]], che causò centinaia di migliaia di morti, feriti e senzatetto.
 
Più recentemente, il [[17 luglio]] [[2006]] uno tsunami colpì le coste di [[Giava]], in [[Indonesia]]: 547 persone morirono e 233 rimasero ferite.
 
== In Italia ==
Circa 8000 anni fa [http://www.pi.ingv.it/Focus/tsunami.html#] un titanico tsunami devastò il mediterraneo interessando le coste della Sicilia orientale, l'Italia meridionale, l'Albania, la Grecia, il Nord Africa dalla Tunisia all'Egitto, spingendosi sino alle coste del vicino oriente dalla Palestina, alla Siria ed al Libano. La causa fu lo sprofondamento in mare di una massa di 35 chilometri cubi di materiale, staccatosi dall'Etna, in seguito ad un sisma di eccezionale magnitudo. L'onda iniziale che si generò era alta più di 50 metri e raggiunse le propaggini estreme del Mediterraneo orientale in 3 o 4 ore, viaggiando alla velocità di diverse centinaia di chilometri orari. Tale sconvolgimento determinò la scomparsa improvvisa di numerosi insediamenti costieri di epoca [[Sampieri|neolitica]], come è stato dimostrato dai ritrovamenti archeologici sulle coste di Israele. Lo studio che ha portato alla dimostrazione di questo evento cataclismatico è stato condotto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con finanziamento del Dipartimento di Protezione Civile, nel 2006.<br /> In epoca abbastanza recente varie fonti riferiscono di uno tsunami a seguito del [[Terremoto del Val di Noto]], del [[1693]], quando una gigantesca ondata devastò le coste orientali della [[Sicilia]] dopo che il mare si era ritirato di centinaia di metri. In questo caso l'epicentro del sisma si ritiene fosse situato sotto il fondo del mare, una trentina di km, al largo di [[Augusta (SR)|Augusta]].
 
Il [[terremoto di Messina]] del [[1908]] innescò un maremoto di impressionante violenza che si riversò sulle zone costiere di tutto lo [[Stretto di Messina]] con ondate devastanti stimate, a seconda delle località della costa orientale della Sicilia, da 6 m a 12 m di altezza. Lo tsunami in questo caso provocò molte più vittime del terremoto .
 
Un movimento dell'acqua di dimensioni più contenute rispetto ad uno tsunami si è verificato nel [[dicembre]] [[2002]] nel [[Mar Tirreno]]. Seppur di piccole dimensioni, l'onda generata, alta alcuni metri, ha distrutto parte delle zone costiere abitate di [[Stromboli]] e ha causato danni e disagi alla navigazione.
 
== Nel mondo ==
[[Immagine:2004 Indonesia Tsunami Complete.gif|frame|right|Lo tsunami del 2004]]
È stata realizzata l'installazione di un sistema di allarme immediato e di evacuazione da tsunami sulle spiagge di [[Phuket]] e [[Krabi]].
A seguito degli [[Maremoto dell'Oceano Indiano|eventi catastrofici del 26 dicembre 2004]], quando uno tsunami generato da un terremoto sul fondo dell'oceano ha provocato profonde devastazioni e centinaia di migliaia di vittime in diversi paesi costieri del [[Mar delle Andamane]] e dell'[[Oceano Indiano]], il governo [[Thailandia|tailandese]] ha immediatamente approvato all'unanimità una proposta di intervento per la prevenzione di tali disastri ed ha formulato un programma sistematico per l'evacuazione delle aree nelle province litoranee sul Mar delle Andamane di Thailandia.
Il programma d'evacuazione ha previsto l'installazione di un sistema pubblico di allarme immediato e l'indicazione dei punti di riunione ed itinerari per l'evacuazione più brevi dalla zona della spiaggia.
In un progetto pilota, un sistema di allarme immediato è stato installato in tre punti strategici lungo la spiaggia di [[Patong]].
 
Successivamente, l'installazione dei sistemi di allarme immediato è stato realizzato in ciascuna delle sei province della Thailandia del sud, tra le quali Krabi.
I dati sull'intensità di una possibile onda provocata da un ipotetico terremoto o maremoto saranno elaborati e trasmessi al sistema d'allarme immediatamente via satellite e nel caso in cui ci sia un'alta probabilità di un avvenimento di tsunami, sarà lanciato un immediato allarme alle zone ad elevato rischio intorno alla Thailandia.
 
Sistemi di avvertimento ed allarme composti da sirene, luci lampeggianti rosse, oltre a messaggi audio-registrati in varie lingue, entreranno immediatamente in funzione.
Il sistema d'allarme sarà coadiuvato dalle stazioni radiofoniche ([[Modulazione di frequenza|FM]] 169.696) e dall'invio automatico di oltre 20 milioni di messaggi SMS.
 
L'agenzia meteorologica tailandese, a completamento del sistema, ha installato verso la fine del [[2007]], tre stazioni abissali nel Mar delle Andamane per la misurazione in tempo reale degli tsunami, al fine di evitare che il possibile reiterarsi di probabili falsi allarmi induca la popolazione costiera a dubitare dell'efficacia del sistema.
Gli allarmi generati soltanto sulla scorta di dati sismologici devono, infatti, essere considerati soltanto come "avvisi di probabile Tsunami" e non come allarmi veri e propri.
 
==Bibliografia==
*Pareschi, M. T., E. Boschi, F. Mazzarini, and M. Favalli (2006). Large submarine landslides offshore Mt. Etna, Geophysical Research Letters, 33, L13302, doi:10.1029/2006GL026064.
*Pareschi, M.T., M. Favalli, E. Boschi (2006). The impact of the Minoan tsunami of Santorini. Simulated scenarios in the Eastern Mediterranean, Geophysical Research Letters, 33, L18607, doi:10.1029/2006GL027205, 2006.
*Pareschi, M.T., E.Boschi, M.Favalli (2006). The lost tsunami, Geophysical Research Letters, doi: 10.1029/2006GL027790.
*Hutchinson, R.W., ''L'antica civiltà cretese'', Einaudi, Torino 1976
*Crombette, Fernand. Clartés sur la Crète ; 1 tome ; Ceshe asbl, Tournai, réf. 2.21 - 1998
* Emanuela Guidoboni e Alberto Comastri, Catalogue of Earthquakes and Tsunamis in the Mediterranean area from the 11th to the 15th century, vol. 2 - INGV-SGA 2005
* [[Guido Bertolaso]], [[Enzo Boschi]], Emanuela Guidoboni e Gianluca Valensise (a cura di), ''Il terremoto e il maremoto del 28 dicembre 1908: analisi sismologica, impatto, prospettive'', Bologna, 2008
 
==Voci correlate==
*[[Maremoto]]
*[[Onda anomala]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.geophys.washington.edu/tsunami/general/physics/runup.html Animazione al computer di uno tsunami ]
*[http://wcatwc.gov/ NOAA NWS West Coast & Alaska Tsunami Warning Center]
*[http://geot.civil.metro-u.ac.jp/archives/eq/93hokkaido/index-j.html Galleria di fotografie raccolte dopo il terremoto che causò lo tsunami di Okushiri]
*[http://www.mondomarino.net/articoli/index.asp?view=dett&ida=240 MondoMarino.net - Articolo: Sumatra, il giorno dopo]
*[http://www.envirtech.it Envirtech S.p.A., Il sito della ditta italiana scelta dal Governo Indiano per la realizzazione degli osservatori abissali necessari alla misurazione degli tsunami]
*[http://www.scienzagiovane.unibo.it/tsunami.html Sito curato dall'università di Bologna che tratta di scienza; argomento tsunami]
*[http://pubs.usgs.gov/circ/c1187/ Surviving a Tsunami—Lessons from Chile, Hawaii, and Japan USGS]
 
[[Categoria:Catastrofi]]
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[[Categoria:Geofisica]]
[[Categoria:Sismologia]]
 
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